La Citisina è un agonista parziale del recettore nicotinico, sostanza isolata oltre 50 anni fa dalla pianta Cytisus laburnum. Impiegata per diversi decenni come sostanza utile nelle terapie antifumo, nel corso degli ultimi anni sono stati condotti ulteriori studi scientifici e trial clinici a livello internazionale per comprendere l’efficacia di questa sostanza nel combattere la dipendenza da nicotina.
In alcuni paesi dell’est Europa, come la Polonia, la Citisina è commercializzata come farmaco da automedicazione senza obbligo di prescrizione medica.
Dal 2015 la Citisina è disponibile in Italia come preparazione galenica magistrale mentre dal 2017 è commercializzata anche in Canada con il nome di Cravv ® e classificata come “natural health product”, cioè un vero e proprio prodotto salutistico acquistabile senza prescrizione.
Posologia e dosaggio sono identici a quelli indicati nella specialità medicinale Tabex ® e rispettano quanto riportato negli studi scientifici condotti in merito alla sua efficacia. A tal proposito, sulla rivista Canadian Medical Association Journal (CMAJ), gli autori hanno dedicato una rubrica allo studio sul trattamento nelle terapie antifumo con Citisina, ponendo Cravv ® a confronto con le più comuni terapie anti fumo ed evidenziandone il favorevole rapporto costo/beneficio.
Perché è difficile smettere di fumare
I fumatori subiscono un persistente spostamento omeostatico con modificazioni della trasmissione dopaminergica a livello mesolimbico che spiegano la dipendenza, il craving e la sindrome d’astinenza; cambiamenti altrettanto importanti si verificano nel talamo, nella corteccia prefrontale e in altre aree cerebrali deputate al controllo di innumerevoli funzioni (apprendimento, memoria, fame/sazietà, arousal, tono dell’umore ecc.); tutti gli effetti sono mediati a monte dall’attivazione dei recettori nicotinici encefalici α4β2. Sotto il profilo neurochimico i tabagisti trovano nel fumo una loro “nuova normalità” e pochissimi, meno del 3 %, riescono a smettere senza un supporto psicologico o farmacologico. I trattamenti di prima linea (terapia nicotinica sostitutiva, bupropione e vareniclina) hanno, però, un costo elevato che può essere un serio ostacolo alle cure.
La citisina, un alcaloide di origine naturale
Da qualche mese in Italia è disponibile per l’allestimento di preparazioni galeniche la citisina, un farmaco efficace, sicuro e di basso costo che ha la funzione di fornire un aiuto per smettere di fumare; si tratta di un alcaloide naturale abbondante nei semi di Cytisus laburnum, Ulex europaeus e Sophora alopecuroides da cui si può estrarre a elevato grado di purezza. La farmacologia della citisina è stata studiata in passato da ricercatori dell’ex blocco sovietico e il primo medicinale a contenerla, approvato nel 1964 in Bulgaria, è tutt’oggi il prodotto contro il tabagismo più venduto nei Paesi est-europei. Grazie ad alcuni lavori pubblicati su prestigiose riviste mediche come NEJM e JAMA, la citisina da qualche è molto studiata anche in Occidente, non solo per la disassuefazione dal fumo, ma come potenziale trattamento per altre forme di dipendenza. L’efficacia nel tabagismo e la sicurezza d’impiego sono state anche confermate in una review Cochrane.
Meccanismo d’azione
Chimicamente è la parent-drug della vareniclina dalla quale si differenzia per biodisponibilità ed emivita inferiori e minore penetrazione attraverso la barriera emato-encefalica (caratteristiche che alcuni medici considerano positive, perché ridurrebbero l’incidenza di effetti collaterali).
Grazie alla somiglianza strutturale con la nicotina la citisina si lega a vari tipi di recettori nicotinici: l’affinità di binding agli α4β2 è molto elevata (sette volte superiore a quella della nicotina) e su di essi agisce come parziale agonista. Durante l’astinenza, in assenza del pieno-agonista nicotina, la citisina attiva i recettori in modo sub-massimale e permette un certo rilascio di dopamina nei circuiti di reward, controllando i sintomi d’astinenza e il craving. In presenza di nicotina (se il soggetto fuma) si trasforma in antagonista competitivo spostando a destra la curva dose-risposta: ciò riduce gli effetti centrali della nicotina, interferisce col ciclo di sensibilizzazione/desensibilizzazione dei recettori, contrasta gli effetti di rinforzo e rende sgradevole il gusto del fumo.
Precauzioni d’uso
Il farmaco è ben tollerato, con pochi effetti collaterali che tendono a regredire con il prosieguo della terapia e sono segnalati complessivamente nel 15 % dei pazienti, soprattutto a carico del tratto gastro-intestinale. Non andrebbe somministrato a cardiopatici e ipertesi, nelle condizioni che predispongono alle emorragie (incluse l’ulcera gastrica e duodenale in fase acuta), in gravidanza e durante l’allattamento; cautela è richiesta nei pazienti con anamnesi di schizofrenia, ipertiroidismo, diabete mellito, insufficienza renale ed epatica.
Schema terapeutico, dosaggio e tecnica d’allestimento
Il trattamento dura 25 giorni generalmente secondo lo schema approvato per le corrispondenti specialità estere (citisina cpr o cps 1,5 mg): si stabilisce con il paziente un quit-day entro i primi 5 giorni di terapia ed egli, nei giorni precedenti, dovrà ridurre il numero di sigarette fumate fino ad azzerarlo nel momento concordato; da quel giorno in poi il fumo dovrebbe essere interrotto. Lo schema di somministrazione scalare è il seguente:
- giorni 1-3: 6 cps/die (ogni 2 ore);
- giorni 4-12: 5 cps/die (ogni 2,5 ore);
- giorni 13-16: 4 cps/die (ogni 3 ore);
- giorni 17-20: 3 cps/die (ogni 5 ore);
- giorni 21-25: 2 cps/die (la mattina e il pomeriggio).