La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una patologia multifattoriale che colpisce circa il 7-10% delle donne in età riproduttiva, costituendo la causa principale di irregolarità mestruali e sterilità anovulatoria. Diversi i fattori coinvolti nell’eziopatogenesi di questa malattia, genetici, endocrini, metabolici ed ambientali, sebbene negli ultimi anni l’attenzione si sia focalizzata sul ruolo chiave dell’insulino-resistenza, condizione presente non solo nelle donne affette da PCOS sia obese che normopeso. L’insulino-resistenza è probabilmente alla base di numerosi disturbi associati a PCOS quali l’iperandrogenismo, l’anovulatorietà, l’acne, l’irsutismo e i disordini metabolici. Le donne affette da PCOS hanno un rischio maggiore di sviluppare diabete di tipo 2, aterosclerosi, rigidità arteriosa ed endotelio vascolare alterato.
Trattamento primario della PCOS sono metformina e tiazolidine, farmaci in grado di aumentare la sensibilità all’insulina nei tessuti, che, a fronte di una dimostrata efficacia nel migliorare il profilo metabolico, la ciclicità mestruale e la fertilità, sono responsabili di numerosi effetti collaterali a livello gastrointestinale. Da qui la ricerca di trattamenti alternativi naturali come la corteccia di cannella (Cinnamomum zeylanicum Nees). Diversi studi su animali hanno infatti dimostrato che tale spezia e suoi derivati sono in grado di controllare l’insulino-resistenza e l’adipogenesi con effetti benefici sul metabolismo dei lipidi e del glucosio.
Un gruppo di ricercatori iraniani ha condotto uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato, con il controllo del placebo, per valutare gli effetti della corteccia di cannella in polvere su insulino-resistenza e profilo lipidico su un gruppo di 84 donne con PCOS di età compresa tra i 20 e i 38 anni in sovrappeso o obese. Il trattamento consisteva nell’assunzione di tre capsule/die contenenti 500 mg di cannella polvere o di placebo per 8 settimane.
Tutti i soggetti (42 rispettivamente nel gruppo sperimentale e placebo) hanno portato a termine lo studio senza riportare alcun effetto avverso.
Al termine del periodo di studio nel gruppo trattato con cannella rispetto al placebo, si è ottenuta una significativa riduzione dei livelli sierici di glucosio (-10,6% vs +1,8% gruppo controllo), insulina (-12,6% vs +7,2%) e HOMA-IR (-20,3% vs +9,8%), un modello omeostatico di valutazione dell’insulino-resistenza. Non sono state, invece, osservate variazioni significative di adiponectina in entrambi i gruppi (i livelli di questo ormone sono significativamente inferiori negli obesi rispetto ai soggetti normopeso).
Nelle donne trattate con cannella si è, inoltre, osservata una significativa diminuzione dei livelli plasmatici di trigliceridi (-18,24% vs -5,42% nel gruppo controllo), colesterolo totale (-7,7% vs -2,1%) e colesterolo LDL (-10,2% vs -0,6%).
I risultati di questo studio clinico hanno mostrato i potenziali effetti dell’assunzione, per un breve periodo di tempo, di 1,5 g di cannella in polvere nel migliorare i profili glicemico attraverso la riduzione dell’HOMA-IR e della glicemia a digiuno, e lipidico di donne affette da PCOS, senza tuttavia influenzare l’azione dell’adiponectina, uno degli ormoni coinvolti nel controllo dell’insulino-resistenza e del profilo lipidico.
Ulteriori studi sono comunque necessari per capire se tali obiettivi possono essere conseguiti anche in donne normopeso o sottopeso, con differenti dosi di cannella e con interventi di durata diversi.
FONTE: Asia Pac J Clin Nutr. Pubblicato on line prima della stampa DOI: 10.6133/apjcn.062017.02. Cinnamon improves metabolic factors without detectable effects on adiponectin in women with polycystic ovary syndrome. AUTORI: A. Borzoei, M. Rafraf, M. Asghari-Jafarabadi