L’otite media acuta (OMA) è un problema ben noto ai pediatri data la sua elevata diffusione: colpisce circa l’80% dei bambini (con almeno un episodio) mentre l’80-90% di quelli in età prescolare riporta almeno un episodio di otite media secretiva (OMS).
Nell’otite media acuta i batteri patogeni (come Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis e Streptococcus pyogenes) salgono attraverso le tube di Eustachio dal rinofaringe all’orecchio medio, causando una risposta infiammatoria: l’otite media secretiva, caratterizzata da persistenza asintomatica di versamento nella cavità dell’orecchio medio, è una possibile conseguenza dell’otite media acuta.
L’otite media secretiva spesso si risolve spontaneamente ma in alcuni casi, soprattutto quando persiste bilateralmente l’essudato per più di 3 mesi, può essere necessaria la timpanostomia. Antibiotici, decongestionanti e corticosteroidi non riescono ad eliminare l’essudato dell’orecchio medio e perciò risultano inefficaci.
È stato osservato che i bambini soggetti ad otite ospitano più batteri patogeni nel loro microbiota nasofaringeo e un minor numero di microrganismi potenzialmente interferenti con i suddetti patogeni, come ad esempio lo Streptococcus salivarius che produce due distinti lantibiotici denominati salivaricina A2 e salivaricina B, in grado di inibire la crescita di S.pyogenes, S. pneumoniae e M. catarrhalis, tutti coinvolti nella patogenesi dell’OMA e nella faringotonsillite batterica dei bambini e degli adulti.
Un trattamento di 90 giorni con il ceppo probiotico orale Streptococcus salivarius è stato valutato, in uno studio pilota condotto su ventidue bambini con una diagnosi di otite media secretiva, in termini di sicurezza, tollerabilità ed efficacia. L’efficacia era intesa come riduzione di ricorrenza di OMA e controllo della progressione dell’otite media secretiva mediante l’utilizzo dell’esame audiometrico infantile, della timpanometria, dell’endoscopia nasale, dell’otoscopia e dell’esame tonsillare.
L’uso orale di S. salivarius sembra aver ridotto di circa il 40%, nei tre mesi di trattamento, l’incidenza di otite media acuta, calcolata come episodi al mese per bambino, rispetto all’incidenza corrispondente calcolata secondo il numero di episodi verificatisi nel corso dell’anno precedente.
L’audiometria è migliorata di oltre il 50% e il 60%, rispettivamente nell’orecchio sinistro e destro e l’otoscopia bilaterale di circa il 40%. L’ostruzione del tubo di Eustachio causata da ipertrofia delle adenoidi è diminuita di circa il 30%. Nell’insieme, le dimensioni delle tonsille palatine si sono ridotte del 40% e solo due casi di ‘kissing tonsils’ erano rilevabili a T=90 rispetto ai 10 casi a T=0 (dati non mostrati).
La timpanometria era sostanzialmente migliorata, soprattutto per quanto riguarda la presenza di essudato nell’orecchio medio che era presente a T=90 solo in due casi, bilaterali. Nessuna rilevante differenza era osservata per quel che riguardava la disfunzione tubarica. Infine, il trattamento probiotico ha mostrato un profilo di sicurezza molto buono senza effetti collaterali e interruzioni del trattamento.
I risultati preliminari riconfermano il buon profilo di sicurezza e tollerabilità del ceppo S. salivarius e indicano che il trattamento per via orale nei bambini con otite media secretiva potrebbe diminuire la quantità di liquido nell’orecchio medio e migliorare qualche possibile problema di udito, oltre a ridurre significativamente gli episodi OMA. In conclusione, il ceppo S. salivarius acquista un possibile ruolo nel ridurre la frequenza e/o la gravità dell’ otite media secretiva nei bambini.
Fonte: ’Oral use of Streptococcus salivarius K12 in children with secretory otitis media: preliminary results of a pilot, uncontrolled study’. International Journal of General Medicine 2015:8 303–308