Polifenoli: Ruolo Antiossidante e Citotossico, Applicazioni in Campo Antitumorale
I polifenoli sono una classe estremamente eterogenea di composti vegetali. È tuttavia possibile individuare nella loro struttura chimica un comun denominatore ovvero la presenza strutture aromatiche legate a gruppi idrossilici.
Questa particolare conformazione consente loro di esplicare una attività antiossidante, agendo da scavanger per i radicali liberi, da schermanti contro le radiazioni elettromagnetiche e da chelanti per i metalli. Fondamentale per questa loro azione è la formazione di radicali fenolici stabili, attraverso la delocalizzazione elettronica sulle strutture aromatiche ed alifatiche del polifenolo. Tuttavia la loro stessa natura chimica li rende anche dei potenziali pro-ossidanti entro determinate condizioni.
Una duplice faccia dunque quella espressa dei polifenoli, che da molecole protettive si trasformano in agenti citotossici causando esse stesse la morte cellulare attraverso la generazione di specie reattive dell’ossigeno (Ros).
Queste attività sono comunque sfruttate in clinica, nello specifico in campo antitumorale. È il caso ad esempio dell’Egcg del the o della curcumina la cui azione proapototica viene positivamente associata alla chemioterapia convenzionale. Quando si studia la citotossicità complessiva dei polifenoli, bisogna tuttavia distinguere la componente citotossica derivata dalla stessa molecola piuttosto che da quella provocata dai Ros generati.
A questo fine esistono strategie per identificare il danno ossidativo, valutando ad esempio la deplezione del glutatione intracellulare o la perossidazione lipidica provocata dal polifenolo in presenza o in assenza di molecole antiossidanti (es. catalasi, superossido dismutasi, glutatione o N-acetilcisteina) oppure in presenza di sostanze ad azione pro-ossidante (es. metalli, H2O2).
Ad es. i polifenoli curcumina e il resveratrolo in presenza di Cu2+ (il 20% del quale si trova nel nucleo) causano degradazione e scissione del Dna provocando la morte cellulare.
La stessa curcumina a concentrazioni inferiori dei 10microM previene la deplezione del glutatione agendo da antiossidante mentre per concentrazioni maggiori inverte il suo comportamento agendo da citotossico.
Situazione diversa si osserva con la variabile tempo in quanto i valori intracellulari di glutatione inizialmente diminuiscono in presenza di curcumina per poi aumentare gradualmente nel tempo. (Kunwar et al., 2009).
È tuttavia utile ricordare che la scarsa biodisponibilità dei polifenoli non permette loro di raggiungere attraverso la dieta delle concentrazioni plasmatiche tali da esplicare la loro azione citotossica, piuttosto solo per goderne delle proprietà antiossidanti.