LA VITAMINA B12 E I BENEFICI PER LA MEMORIA
Tra le regole d’oro per contrastare il declino cognitivo, gli esperti consigliano di assumere un integratore con vitamina B12 (la dose giornaliera raccomandata è pari a 2,4 microgrammi al giorno). Nota anche con il nome di cobalamina, è una vitamina fondamentale nei processi di formazione dei globuli rossi e per le cellule del sistema nervoso. Gli effetti positivi sull’organismo sono molteplici. Chi possiede valori alti di questa vitamina va incontro a minori problemi di memoria con l’avanzare dell’età. E’ stato rilevato infatti che i pazienti affetti da demenza senile hanno bassi livelli di vitamina B12 e rispettando il giusto fabbisogno giornaliero i nervi del sistema nervoso centrale vengono protetti dal rischio di degenerazione.
L’EFSA ha approvato, come riportato dal Regolamento 432/2012, le seguenti indicazioni sulla salute relative alla vitamina B12: 1) La vitamina B12 contribuisce alla normale funzione psicologica; 2) La vitamina B12 contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso.
«Vi sono alcuni studi scientifici che hanno dimostrato chiaramente come i livelli di vitamina B12 siano correlati con le funzioni cognitive, in particolare con le prestazioni ai test neuropsicologici che valutano la memoria, le quali risultano compromesse in caso di ridotti valori ematici della vitamina» afferma il Prof. Elio Scarpini, Direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. «Inoltre, in un articolo recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista americana PNAS, il trattamento con vitamina B12 si è dimostrato in grado di ridurre l’atrofia cerebrale in confronto con il placebo in gruppi di anziani con iniziale decadimento cognitivo, in particolare in quelle aree del cervello che sono colpite dalla malattia di Alzheimer. Tuttavia i risultati delle ricerche sull’argomento non sono sempre del tutto univoci, in quanto altri studi non hanno confermato un’efficacia dell’integrazione alimentare con la vitamina in termini statisticamente significativi» prosegue Scarpini.
«A tutti coloro che si chiedono come ridurre il rischio di sviluppare demenza si consiglia di controllare i livelli ematici di vitamina B12 ed eventualmente provvedere alla supplementazione, oltre a seguire tutte le norme di uno stile di vita il più possibile sano, e cioè svolgere attività fisica regolare ed avere un’alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di grassi saturi.
E’ ormai ben chiaro infatti che la compromissione delle funzioni cognitive è il risultato di più fattori che agiscono negativamente sulle cellule del nostro cervello, per cui un intervento terapeutico dovrà, per forza di cose, essere di tipo multidisciplinare, associando agenti farmacologici con attività neurotropa ad integratori nutrizionali specifici come la vitamina B12 ed ad una dieta preventiva appropriata» conclude Scarpini.
La Vitamina B12 può essere introdotta nel nostro organismo tramite la dieta e mediante gli integratori. Gli alimenti che la contengono sono soprattutto quelli di origine animale. La carne è quello che ne contiene la maggiore quantità, con al primo posto il fegato di ovino, seguono altri tipi di carne come il vitello, l’oca, il pollo, il tacchino, ma anche pesci come lo sgombro e il salmone, il polpo, cozze e ostriche. Tra i vegetali che contengono questo tipo di vitamina ci sono le noci, i fagioli, i semi di girasole. Chi adotta un regime alimentare vegetariano deve essere attento a coprire il fabbisogno di vitamina B12 ricorrendo anche agli integratori.
Fonte: federsalus.it