Secondo una stima di alcuni pediatri della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), nonostante il 50% di essi, in Italia, utilizzi i fitoterapici per curare disturbi frequenti quali tosse, disturbi del sonno, coliche o disturbi della pelle nei bambini, solo 1 su 10 ha una formazione su questi prodotti. La FIMP ha quindi aggiornato le Linee guida dedicate all’argomento ed elaborate nel 2008, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze dei medici di famiglia italiani su alcuni aspetti riguardanti la qualità e la sicurezza dei prodotti a base di piante medicinali. Secondo la Federazione, infatti, è fondamentale che anche i pediatri apprendano le principali nozioni di fitoterapia, a prescindere da finalità prescrittive, per dialogare con il paziente, sempre più informato, evitando così i rischi derivati dall’auto-prescrizione, e per supportare genitori e pazienti nella scelta e nell’utilizzo di prodotti che devono rispondere a requisiti di alta qualità, sicurezza ed efficacia.
“A fronte di una forte richiesta delle famiglie manca una conoscenza diffusa tra i pediatri dei fitoterapici, su dosaggi adeguati, interazioni ed effetti indesiderati” spiega la Dr.ssa Vitalia Murgia, Pediatra di Famiglia FIMP e tra gli autori delle linee guida, che evidenzia anche che “il 95% di questi prodotti è commercializzato sotto forma di integratore alimentare e assoggettato alle norme del settore alimentare”. Secondo Giampietro Chiamenti, Presidente FIMP “la sicurezza non può passare mai in secondo piano, sia che si tratti di farmaci, alimenti o integratori. L’utilizzo in età pediatrica, richiede infatti particolari cautele, sia in termini posologici che di possibili interazioni/contro-indicazioni”.
Sintesi delle Linee guida
1. Utilizzare esclusivamente “droghe” vegetali che abbiano una lunga tradizione d’uso e una conferma scientifica derivante da studi clinici.
2. I fitoterapici devono essere titolati e standardizzati in principi attivi. Il dato deve essere riportato nell’etichetta del prodotto.
3. L’etichetta è una guida indispensabile nella scelta del prodotto ad uso terapeutico/salutistico da prescrivere una volta fatta la diagnosi e scelta la terapia appropriata.
4. La somministrazione di prodotti che contengono alcol deve essere ridotta al minimo e l’indice rischio-beneficio va calcolato avendo ben presente che il soggetto da trattare è un bambino. Tutti i prodotti a base di piante medicinali/officinali contenenti alcol non devono essere usati nei bambini di età inferiore ai due anni. Nel caso di bambini più grandi occorre mantenere adeguati intervalli tra le dosi e l’intero periodo di trattamento deve essere più breve possibile. Nei bambini di età inferiore ai sei anni, i trattamenti di durata superiore alla settimana devono avere una giustificazione adeguata.
5. Per motivi di sicurezza è preferibile utilizzare fitoterapici con combinazioni limitate di fitocomplessi.
6. È possibile l’uso contemporaneo di farmaci “convenzionali” e di fitoterapici, in un’ottica di complementarietà terapeutica; in tale situazione è peraltro assolutamente necessario tenere conto delle possibili interazioni fra i diversi medicinali, nonché della necessità di eventuali “adeguamenti” posologici.
7. L’utilizzo degli olii essenziali è da evitare per via orale o inalatoria, se non sotto stretto controllo medico, fatte salve le dosi minime per uso alimentare stabilite dalle norme italiane.
8. Nelle prescrizioni di fitoterapici vanno:
* Rispettate le controindicazioni all’uso in età pediatrica
* Considerate le possibilità di interazioni note o presunte, con altri farmaci
* Valutati i possibili rischi derivanti da allergie note o sospette alle piante contenute nei preparati
* Segnalati eventuali effetti avversi
9. Non vanno usati prodotti provenienti da Paesi la cui legislazione in materia non offra particolari garanzie di sicurezza. In particolare va scoraggiato l’acquisto di prodotti con il sistema “porta a porta” e su web.