TERAPIE INTEGRATIVE IN ONCOLOGIA: PROMOSSE ALCUNE SOSTANZE NATURALI
A livello mondiale si stima che circa il 33-47% delle donne con diagnosi di tumore al seno ricorra a terapie complementari, durante e dopo il trattamento oncologico, allo scopo di gestirne meglio gli …
A livello mondiale si stima che circa il 33-47% delle donne con diagnosi di tumore al seno ricorra a terapie complementari, durante e dopo il trattamento oncologico, allo scopo di gestirne meglio gli effetti collaterali, ridurre alcuni degli eventi secondari indesiderati (ad esempio la nausea) e in generale migliorare la propria qualità di vita. Una recente review ha preso in considerazione oltre 200 studi randomizzati e controllati allo scopo di valutare sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, la reale efficacia di diverse terapie complementari nelle donne con diagnosi di tumore al seno. Tra le diverse esistenti, i ricercatori hanno preso in considerazione discipline come lo yoga, la meditazione, l’agopuntura e il massaggio e l’assunzione di alcuni supplementi alimentari (vitamine, minerali, olio di pesce e botanicals) verificando i loro effetti su una serie di parametri tra cui la qualità di vita delle pazienti (ansia, stress, depressione, stanchezza), la tossicità d’organo indotta da chemioterapia, gli eventi avversi riconducibili alle terapie farmacologiche (nausea, vomito, neuropatia, linfo edema, sintomi vasomotori, reazioni sono diventati delle linee guida destinate a medici, ricercatori e pazienti allo scopo di orientarli nella scelta del trattamento complementare più efficace in relazione allo specifico sintomo che si vuole controllare. Tra i diversi rimedi naturali a base di botanicals considerati nella review, hanno ricevuto segnalazioni positive (categoria C) sia il ginseng americano (Panax quinquefolius L.) per il trattamento della fatica (2 g/die di polvere della radice standardizzata al 3% di ginsenosidi) che gli estratti di vischio (Viscum album L.) per il recupero della funzionalità fisica. Nel caso del vischio l’assunzione è consigliata per periodi di tempo limitati, poiché i ricercatori non hanno trovato dati attendibili sulla sicurezza a lungo termine della pianta. Relativamente al trattamento dei sintomi di vomito e nausea indotti da chemioterapia (CINV) la radice di zenzero (Zingiber officinalis Rosc.) è indicata come utile per favorire il controllo della nausea in acuto, ma non il vomito né la nausea che perdurano nei giorni successivi al trattamento farmacologico. Le linee guida consigliano, inoltre, di non assumere prodotti a base di zenzero contemporaneamente a farmaci in grado di controllare nausea e vomito ritardati a causa di una possibile interazione negativa. Per alcune combinazioni di rimedi naturali e specifici sintomi da trattare, gli studi considerati nella review non hanno permesso di stabilire un livello di efficacia tale da consigliarne l’impiego. E’ il caso della soia (Glycine Max (L.) Merr.) per il trattamento dei sintomi vasomotori (vampate di calore) o del gel di aloe vera e dell’acido ialuronico per le reazioni cutanee acute da radioterapia. Le cause sono da ricondursi alla ridotta qualità di molti degli studi che valutano gli effetti delle sostanze naturali, limiti che dovrebbero essere considerasti e superati nei lavori futuri. http://jncimono.oxfordjournals.org/content/2014/50/346.short