In particolare, alcuni sali organici di magnesio (lattato e idroaspartato) presentano attività sinergiche agli analgesici oppioidi, ma non sali inorganici (magnesio cloruro). L’ipotetico meccanismo d’azione postulato prevede che il magnesio antagonizzi l’attività del recettore NMDA associato ai recettori oppioidi sulla membrana neuronale, provocando un ridotto afflusso di calcio intracellulare inibendo quindi di riflesso l’attività del recettore μ-oppioide (MOR). La sinergia si completa -dato estremamente rilevante per la pratica clinica- anche a livello degli effetti avversi: la co-somministrazione di sali organici di magnesio è risultata in grado di influire positivamente -in modelli animali- sui fenomeni di tolleranza e sullo sviluppo di dipendenza, mentre maggiori studi sono necessari per confermare le azioni sugli effetti avversi.
Anche la ginkgo si è dimostrata in grado di sviluppare sinergie nel trattamento del dolore, soprattutto di quello neuropatico, in associazione al farmaco oppioide. L’estratto utilizzato, caratterizzato dalla doppia titolazione 24% ginkgoflavonoidi e 6% terpeni, mostra infatti un’azione analgesica MOR mediata, inibita completamente da naloxone, unita ad una azione antinfiammatoria (diminuzione livelli di espressione di citochine proinfiammatorie) e ad una sovraespressione indotta di MOR sulla superficie neuronale. Come in molti ambiti critici, quale ad esempio l’antibiotico resistenza o l’inibizione della multi drug resistance in oncologia, le strategie integrate di terapia si stavano rivelando qualcosa di più che una semplice frontiera di ricerca aprendo la strada alla strutturazione e definizione di sempre più efficaci protocolli sperimentali di intervento. Che, si spera, possano divenire presto consuetudine consolidata anche nella pratica clinica.
Bujalska-Zadrozny M., et al.Eur J Pharm Sci. 2016 Nov 21. pii: S0928-0987(16)30513-9 Zhu C., et al Phytother Res. 2016 Nov;30(11):1809-1816.
Bujalska-Zadrozny M., et al.PLoS One. 2016; Oct 28;11(10):e0161776.