Osteoartrite
L’osteoartrite è una malattia molto comune che interessa milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di una patologia degenerativa delle articolazioni che colpisce soprattutto ginocchia, anche e mani, e che rappresenta oggi una delle maggiori cause di dolore cronico e disabilità nella popolazione adulta (1). Sintomi tipici dell’osteoartrite sono dolore, rigidità e difficoltà di movimento, che possono portare nel tempo, a peggiorare la qualità della vita delle persone che ne vengono colpite (2). Il problema principale correlato a questa malattia deriva dal suo decorso cronico e progressivo. Nonostante l’ampio spettro di rimedi disponibili per il trattamento di questa malattia, l’osteoartrite è annoverata ancora oggi tra i disturbi incurabili (3). Le terapie farmacologiche più comuni (FANS: antinfiammatori non steroidei), la fisioterapia o un intervento chirurgico in fase avanzata, non sempre sono risolutivi e spesso aumentano il rischio di effetti collaterali, tanto che la loro efficacia è spesso oggetto di discussione.(4,5) Oltre alle terapie farmacologiche convenzionali, esistono sul mercato diversi rimedi di origine naturale che si propongono come alternativa per il trattamento dell’osteoartrite, non tutti supportati però da sufficienti e serie evidenze scientifiche.
Saranno presentati di seguito i risultati di due grosse revisioni condotte dal medesimo gruppo di ricercatori per valutare l’efficacia di rimedi naturali sui sintomi dell’osteoartrite, per via orale (6) o pensati per trattamento topico (7).
METODI USATI NELLE REVISIONI
Ai rimedi per via orale e per uso topico sono state correttamente dedicate due distinte reviews, in quanto il meccanismo d’azione che li contraddistingue, è sostanzialmente differente. I soggetti reclutati sono pazienti con diagnosi di osteoartrite a ginocchia, anche e mani, secondo i criteri proposti da due associazioni, l’American College of Rheumatology (ACR) e l’European League Against Rheumatism (EULAR). Gli studi ritenuti idonei per essere inclusi nelle revisioni erano trial randomizzati e controllati, nei quali il gruppo sperimentale è messo a confronto con un placebo o altro gruppo (es. farmaco). I parametri in esame: intensità del dolore, funzione fisica, eventi avversi, abbondono dello studio a causa di effetti collaterali e qualità della vita. I danni articolari rilevati all’esame radiologico sono ammissibili solo nella valutazione dei rimedi naturali per uso orale.
Oltre a consultare le più comuni banche dati (es. MEDLINE, EMBASE, etc.), la selezione degli articoli si è basata anche sulla cosiddetta “letteratura grigia”, ossia sulla ricerca di studi non pubblicati in cui sono stati analizzati gli effetti di rimedi naturali orali.
RISULTATI
Rimedi per uso orale
Dei 49 studi clinici randomizzati e controllati selezionati, in cui sono state valutate efficacia e sicurezza di un totale di 33 rimedi naturali per via orale, sono stati ritenuti eleggibili ai fini dello ricerca solo 7 trial clinici.(9-16) Due le preparazioni a base di piante sulle quali questi studi vertevano: Boswellia serrata e frazione insaponificabile di avocado e soia.
Boswellia serrata
Quattro gli studi clinici sull’efficacia della Boswellia serrata Roxb. ex Colebr. nel trattamento dell’osteoartrite inclusi nella review (8-11):
studio in doppio cieco con il controllo del placebo, con crossover, ha valutato l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità, di un estratto di Boswellia serrata standardizzato in acidi boswellici 40% (PRODOTTO A), assunto alla dose di 1.000 mg/die, per 8 settimane, da 15 soggetti con osteoartrite al ginocchio. Il confronto è stato fatto con un gruppo placebo. Dopo un
periodo di riposo, i due gruppi si sono scambiati (crossover) ed hanno assunto per altre 8 settimane il prodotto in esame o il placebo.(8)
Studio clinico in doppio cieco con il controllo del placebo, nel quale a soggetti con osteoartrite al ginocchio è stato chiesto di assumere 100 mg (n=24) o 250 mg (n=23) al giorno di un integratore alimentare a base di un estratto di Boswellia serrata arricchito al 30% in acido 3-O-acetil-11-cheto-beta-boswellico (AKBA) – PRODOTTO B, o di un placebo (n=23), per 90 giorni. (9)
Nello studio clinico, i soggetti con diagnosi di osteoartrite al ginocchio sono stati randomizzati a ricevere 100 mg/die (n=19) della preparazione di cui sopra (9) (PRODOTTO B) o 100 mg/die (n=19) di un prodotto a base di un estratto di B. serrata arricchito in AKBA e olio della stessa pianta (PRODOTTO C), o un placebo (n=19), per un periodo di 3 mesi. (10)
Studio clinico in doppio cieco con il controllo del placebo, dove a soggetti con diagnosi di osteoartrite al ginocchio è stato chiesto di assumere 100 mg (n=30) di un integratore alimentare a base di un estratto di B. serrata arricchito in AKBA e olio della stessa pianta (PRODOTTO C), o un placebo (n=30), per un periodo di 30 giorni. (11)
La meta-analisi ha rivelato, in generale, che gli estratti di Boswellia serrata sono più efficaci del placebo in termini di riduzione del dolore e miglioramento della funzione articolare, mentre non si sono osservate differenze significative tra gruppi sperimentali e placebo per quanto concerne la comparsa di eventi avversi catalogati di lieve entità.
Considerando gli effetti sul dolore e sulla funzione articolare, il PRODOTTO C è quello che si è rilevato più efficace non solo a confronto con il placebo, ma anche rispetto al PRODOTTO B.
In uno studio clinico controllato, randomizzato, in aperto, gli effetti del PRODOTTO A sono stati raffrontati con quelli di “valdecoxib” un principio attivo anti-infiammatorio non steroideo (FANS) appartenente alla famiglia degli inibitori selettivi della COX-2 (ciclossigenasi-2). Prodotto sperimentale e controllo sono stati testati in gruppi di 33 soggetti ciascuno, per un periodo di 6 mesi.(12) La Boswellia serrata si è rivelata più efficace del farmaco in termini di riduzione del dolore, mentre la funzione articolare era migliorata in modo più significativo nei soggetti in trattamento con valdecoxib. Un particolare interessante emerso da questo studio è che, mentre gli effetti benefici di B. serrata si manifestano più lentamente, a partire dal secondo mese di assunzione, ma persistono a trattamento terminato, l’azione di valdecoxib, pur se più rapida, svanisce in fretta a terapia ultimata. I risultati di questo studio non sono tuttavia molto convincenti a causa dell’elevato rischio di fattori confondenti, quali mancate informazioni su come è avvenuta la suddivisione dei soggetti nei due gruppi e il fatto che lo studio non sia in cieco.
Estratto totale di insaponificabili da oli di avocado e soia
Alcuni studi hanno valutato l’efficacia contro l’osteoartrite di una preparazione a base della frazione insaponificabile (es. tocoferoli, carotenoidi, fitosteroli, isoflavoni) degli oli di avocado (Persea gratissima C.F. Gaertn. o Persea americana Mill.) e soia (Glycine max (L.) Merr.). In 5 studi clinici gli effetti di tale preparato sono stati messi a confronto con un placebo (13-17), mentre in uno studio la comparazione è avvenuta con “condroitin solfato”(18), un principio attivo presente sia in alcuni farmaci prescritti per il trattamento sintomatico dell’osteoartrosi del ginocchio e dell’anca, che in alcuni integratori alimentari pensati allo scopo, sebbene a livello comunitario non sia stata autorizzata alcuna indicazione sulla salute concernente gli effetti di tale sostanza sulla funzione articolare. Le caratteristiche degli studi clinici, tutti in doppio cieco con il controllo del placebo, tranne il più recente in cui il prodotto in esame è stato messo a confronto con condroitin solfato (18), sono illustrate in tabella.
In linea generale, dallo studio è emerso come l’assunzione di 300 mg al giorno della frazione insaponificabile di oli di avocado e soia per un periodo di 3 mesi da parte di soggetti con diagnosi di osteoartrite al ginocchio o anca (13,15), non porti a significativi cambiamenti in termini di riduzione del dolore e miglioramento della funzione articolare, rispetto al placebo. Effetti superiori si sono osservati quando il trattamento è protratto per almeno 6 mesi (14), mentre non sono state registrate differenze significative tra prodotto in esame e placebo nella riduzione del dolore e nel miglioramento della funzione articolare dopo 12 mesi di trattamento con 300 mg/die di frazione insaponificabile di avocado e soia. (16) Dopo 3 anni di assunzione di 300 mg/die del prodotto in esame, non sono state registrate differenze significative tra gruppo sperimentale e controllo (condroitin solfato) in termini di riduzione e sollievo dal dolore e miglioramento della funzione articolare. (18)
Nel complesso, il riesame degli studi clinici selezionati per la review, non ha prodotto evidenze scientifiche sufficienti a supportare l’efficacia della frazione insaponificabile di avocado e soia nel migliorare la struttura delle articolazioni. Due gli studi clinici che hanno provato ad approfondire gli effetti migliorativi di tale preparazione sulla larghezza dello spazio articolare. Da uno degli studi (18), secondo gli autori della review, è impossibile trarre evidenze scientifiche sufficienti a supportare tale azione. Nel secondo studio (16) si è osservata, rispetto al gruppo placebo, una riduzione dello spazio articolare minore se all’inizio della sperimentazione la larghezza di tale area era al di sotto della mediana (termine che, nella successione ordinata dei valori, occupa la posizione centrale). Tali risultati non sono tuttavia ritenuti significativi. I tutti e cinque gli studi clinici sono stati registrati casi di eventi avversi dopo assunzione della frazione insaponificabile degli oli di avocado e soia. Numericamente, tali episodi sono comparabili con quelli rilevati nei gruppi placebo.
Rimedi naturali a base di una sola pianta
Nella review, oltre alla Boswellia serrata, sono stati verificati gli effetti benefici sulla funzione articolare di altre 12 preparazioni a base di un’unica pianta: curcuma (Curcuma longa L.), Jewel Vine (Derris scandens (Roxb.) Benth.)§, cola amara (Garcinia kola Heckel)§, artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens (Burch.) DC.), anamu (Petiveria alliacea L.), pino marittimo (Pinus pinaster Aiton), ricino (Ricinus communis L.)§, rosa canina (Rosa canina L.), salice nero (Salix daphnoides Vill.)§, uncaria o artiglio del gatto (Uncaria guianensis (Aubl.) J.F. Gmel.)§, karité (Vitellaria paradoxa C.F. Gaertn.)§ e zenzero (Zingiber officinale Rosc.).
Sulla base dei dati raccolti, i revisori ritengono di non avere evidenze scientifiche sufficienti a supportare l’efficacia di queste preparazioni nel trattamento dell’osteoartrite. Nella maggior parte degli studi, nei quali gli effetti delle piante sono stati messi a confronto con quelli di farmaci antinfiammatori non steroidei, i risultati ottenuti erano generalmente più favorevoli nei confronti dei rimedi naturali. Il basso livello di evidenza scientifica emerso dalla review in relazione a tali preparazioni non consente, tuttavia, di prediligere un prodotto rispetto ad un altro.
Rimedi naturali a base di una o più piante
Quattro le preparazioni a base di almeno due componenti, valutate nel lavoro di revisione sui rimedi per uso orale per il trattamento dell’osteoartrite (6): Boswellia carteri Birdw. e Curcuma longa L., Phellodendron amurense Rupr. e Citrus sinensis (L.) Osbeck (19), Uncaria guianensis (Aubl.) J.F. Gmel§ e Lepidium meyenii Walp. (20), Zingiber officinale Rosc. e Alpinia galanga (L.) Willd. Eccetto la preparazione a base di uncaria e maca, tutti gli altri rimedi hanno mostrato un efficacia significativamente maggiore rispetto al gruppo controllo che, nella maggior parte dei casi, era rappresentato dal placebo.
I risultati di altri studi su preparazioni a base di miscele di più piante, tra cui alcuni prodotti della medicina tradizionale cinese, sono stati esaminati per verificare l’efficacia di tali rimedi. Nel complesso, non è possibile trarre alcuna conclusione robusta circa l’utilità di questi prodotti nell’alleviare i sintomi dell’osteoartrite.
Rimedi per uso topico
Sette le differenti preparazioni prese in esame nel lavoro di revisione ad hoc per valutare l’efficacia di rimedi naturali per uso topico nel trattamento dell’osteoartrite. (7)
In uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato, gli effetti di una tintura a base di arnica (Arnica montana L.) nell’alleviare i sintomi di un osteoartrite alla mano, sono stati messi a confronto con quelli di una pomata contenente ibuprofene (FANS).(21) Il trattamento è durato 21 giorni. I risultati dello studio hanno mostrato come il gel di arnica non sia inferiore in efficacia al farmaco nell’alleviare il dolore e migliorare la funzione della mano, e gli eventi avversi registrati sono comparabili tra i due gruppi. Tuttavia, nonostante la qualità del trial sia stata giudicata elevata, i risultati di un unico studio non sono sufficienti a trarre conclusioni certe sull’efficacia di questo rimedio e, pertanto, a raccomandarne l’utilizzo.
Al contrario, un gel a base di capsaicina (composto chimico presente, in diverse concentrazioni, nelle piante del genere Capsicum), applicato 3 volte al giorno per 4 settimane, da 100 soggetti con osteoartrite al ginocchio da lieve a moderata, non ha mostrato, rispetto al placebo, effetti significativamente superiori.(22) Nel gruppo capsacina si è inoltre registrato un rischio più elevato di eventi avversi. Nello studio sono stati individuati diversi fattori confondenti tra cui il razionale con cui sono stati formati i gruppi e l’incompletezza dei dati forniti.
In uno studio clinico in doppio cieco con il controllo del placebo, una pomata a base di radice di consolida (Symphytum officinale L.), applicata 3 volte al giorno, per un periodo di 3 settimane, sul ginocchio artrosico dolorante, ha portato benefici superiori, rispetto al controllo, nell’allievare il dolore, senza provocare eventi avversi rilevanti. (23) Nello studio sono state tuttavia individuate alcune discrepanze.
Una pomata a base di una miscela di Arnebia euchroma (Royle) I.M. Johnst. e Matricaria chamomilla L.(24), foglie di ortica (Urtica dioica L.) (25,26) e due tipi di cerotti a base di estratti di piante usati nella medicina tradizionale cinese (27), hanno mostrato effetti benefici maggiori, rispetto al placebo, sul sollievo dal dolore e sul miglioramento della funzione articolare. Tuttavia, alla qualità di questi studi è stata data valutazione molto bassa (es. lo studio condotto in Cina ha avuto durata di appena una settimana).
Per riassumere, esistono delle evidenze scientifiche a favore dell’efficacia di arnica e consolida per uso topico nell’alleviare i sintomi dell’osteoartrite. Tale presupposto si basa tuttavia sui risultati di un unico studio. (21,23) Non è pertanto possibile trarre conclusioni significative sul possibile impiego e sulla reale efficacia di questi rimedi naturali in soggetti affetti da osteoartrosi.
Discussione e conclusioni
Tra i rimedi naturali da usare per via orale in alternativa o come trattamento complementare alla terapia farmacologica tradizionale, la Boswellia serrata, alla dose di 100 mg/die, si è dimostrata come una delle più efficaci. L’evidenza scientifica a supporto, secondo gli autori della review, è piuttosto significativa e tutti gli studi sono stati giudicati di elevata qualità.
Molti dubbi persistono invece sull’efficacia nei confronti dell’osteoartrite della frazione insaponificabile estratta da oli di avocado e soia, a causa dell’incongruenza dei risultati ottenuti. Questa formulazione si è mostrata utile nel migliorare la funzione articolare nel breve termine, mentre non è stato registrato alcun effetto di sollievo del dolore né sul breve né sul lungo termine.
A causa dell’assenza di studi di qualità sufficientemente elevata, non è stato inoltre possibile trarre alcuna conclusione sull’efficacia di altri prodotti per uso orale a base di una o più piante.
Nella review sono stati inoltre inclusi tre studi clinici controllati randomizzati che hanno valutato l’efficacia contro l’osteoartrite e la sicurezza di un estratto di zenzero in acetone (170 mg da assumere 3 volte/die per 3 settimane) (28), di un estratto in anidride carbonica supercritica (250 mg, 4 volte/die, per 6 mesi) (29) e di una miscela di zenzero e galanga (30). A causa delle diverse formulazioni, gli autori ritengono che non sia possibile trarre conclusioni sull’efficacia dello zenzero nel trattamento dell’osteoartrite.
Per quanto riguarda i rimedi naturali ad uso topico, è difficile trarre conclusioni certe sulla loro efficacia in quanto i dati disponibili provengono nella maggior parte dei casi da un unico studio.
Dai risultati ottenuti dallo studio sull’impiego topico dell’arnica (21), giudicato di ottima qualità, pare che il prodotto in esame rappresenti una promettente alternativa all’uso di farmaci antinfiammatori nel trattamento dell’osteoartrite. Servono, tuttavia, ulteriori ricerche per confermare tali evidenze. Dalle indagini effettuate è emerso invece che i rimedi topici a base di Capsicum non sono appropriati per il trattamento di questo disturbo. Sebbene la radice di consolida (Symphytum officinale L.) sia risultata efficace (23), gli autori della review sostengono che non sia possibile trarre conclusioni certe sulla sua validità dal momento che i risultati derivano da un unico studio.
Alle stesse conclusioni sono pervenuti gli autori di una review sistematica in cui sono stati inclusi altri due trials clinici randomizzati controllati, condotti per valutare l’efficacia di preparazioni topiche a base di consolida sui sintomi dell’osteoartrite. (30) Nonostante i risultati positivi, gli studi sono stati inoltre classificati di qualità molto bassa.
Sicurezza
Nel complesso, tutti i rimedi inclusi nelle due review (6,7), possono essere considerati come sicuri, dal momento che il numero di eventi avversi registrati è confrontabile con quello rilevato nel gruppo placebo. In generale, i soggetti in trattamento con FANS hanno riportato maggiori effetti collaterali rispetto ai pazienti trattati con rimedi di origine naturale.
Aspettative future
Al momento attuale, come emerso dalle conclusioni tratte dagli autori delle due revisioni sistematiche, l’efficacia di molti prodotti a base di piante nel trattamento dell’osteoartrite non è ancora completamente chiarita. Negli ultimi anni, il numero delle ricerche a proposito è tuttavia cresciuto e si auspica che nuovi e promettenti risultati emergano e confermino l’efficacia e la sicurezza di prodotti già rilevatisi benefici per il trattamento di questa patologia.
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