Nel 2015 la spesa farmaceutica nazionale è cresciuta dell’8,6%, toccando quota 28,9 miliardi di euro (1,9% del Prodotto Interno Lordo nazionale), come emerso dal Rapporto su “L’uso dei farmaci in Italia” dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Il 76,3% della spesa riguarda farmaci dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa per i farmaci ammonta a circa 476 euro. In termini di consumo, i medicinali più prescritti sono quelli per l’apparato cardiovascolare, per l’apparato gastrointestinale e il metabolismo, per il sangue e gli organi emopoietici e per il SNC (sistema nervoso centrale). L’anno scorso, nel nostro paese, sono state consumate ogni giorno 1.791 dosi di medicinali ogni 1.000 abitanti, di cui il 70,8% erogate a carico del SSN, mentre il restante 29,2% è relativo a dosi di medicinali acquistati direttamente dal cittadino (soprattutto medicinali di fascia C con ricetta).
Nel 2015, la spesa farmaceutica pubblica regionale, erogata in regime di assistenza convenzionata, è stata pari a 8.477 milioni di euro, con 596 milioni di ricette emesse ed 1,1 miliardi di confezioni di farmaci dispensati. Per quanto riguarda i medicinali di classe A (farmaci essenziali e per le malattie croniche a carico del SSN), la regione che ha evidenziato i livelli più elevati di consumo è stato il Lazio con 1.249 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti, seguito da Puglia (1.236 dosi/1.000 abitanti) e Sardegna (1.219). I consumi più bassi si sono registrati invece nella Provincia autonoma di Bolzano con 908 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti. In generale, è nelle regioni del Nord che si è registrato, rispetto alla media nazionale, il livello più basso di spesa convenzionata, contro Sud ed Isole che hanno invece mostrato i valori di spesa più alti. Si confermano inoltre significative differenze tra le regioni per quanto concerne il consumo dei medicinali e la relativa spesa, se si considerano le specifiche categorie terapeutiche. Il 69,8% dei consumi quotidiani riguarda medicinali a brevetto scaduto a carico del SSN (75,5% dei consumi in regime di assistenza convenzionata e il 27,0% farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche) che, in termini di spesa, rappresenta il 21,4% della spesa pubblica complessiva. L’Italia è al terzo posto in Europa in termini di spesa per medicinali coperti da brevetto, dopo Grecia e Irlanda.
In crescita nel 2015 l`utilizzo dei farmaci biosimilari, soprattutto delle epoetine (+49,0% rispetto al 2014) soprattutto in ambito oncoematologico, biosimilari dell’eritropoietina, e della somatropina (+21,5%), con effetti positivi sulla spesa.
Nel 2015 si è assistito ad una diminuzione, rispetto all’anno precedente, del consumo di antibiotici (- 2,7%) e della relativa spesa (- 3,2%). I consumi maggiori sono stati registrati in Campania, Puglia, Calabria e Abruzzo, mentre nella Provincia Autonoma di Bolzano, in Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto, il consumo di antibiotici è stato il più basso in assoluto. Penicilline, macrolidi e chinoloni sono le categorie di questi farmaci maggiormente impiegati. Rimangono bassi come nel 2014 i livelli di adesione al trattamento con gli antibiotici per il trattamento specifico delle infezioni alle vie respiratorie; in particolare, questo fenomeno è più evidente al Sud e nelle Isole, nella popolazione femminile e negli individui di età avanzata. L’impiego inappropriato degli antibiotici supera il 30% in tutte le condizioni cliniche studiate, ma è in costante calo rispetto agli anni precedenti.
A partire da dicembre 2014, l’Aifa ha avviato il disegno dei Registri di Monitoraggio dei nuovi farmaci antivirali ad azione diretta contro l’epatite C. La spesa a carico del SSN per questi farmaci ammonta, nel 2015, a 1,7 miliardi di euro (7,8% della spesa sanitaria nazionale), corrispondente ad un consumo di 7,3 milioni di dosi giornaliere. Al 20 giugno 2016 (ultimo aggiornamento dei Registri di Monitoraggio Aifa), i trattamenti avviati con i nuovi farmaci per la cura dell’epatite C sono 49.715 contro i 31.069 avviati a dicembre 2015.
Nel Rapporto OsMed 2015, una sezione è dedicata al consumo di farmaci in età pediatrica. La fascia di età che ha fatto registrare i maggiori consumi è quella dai 0 ai 2 anni con 82,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti. Nello specifico, è stato osservato un maggiore utilizzo di medicinali nei maschi rispetto alle femmine, ad eccezione della fascia d’età 14-17 anni. Per l’analisi dell’utilizzo dei farmaci in età pediatrica (<18 anni) sono stati utilizzati i dati provenienti da 40 ASL e 8 Regioni, distribuite tra Nord, Centro e Sud Italia, che conta all’incirca una popolazione di circa 38,7 milioni di assistiti. I farmaci maggiormente utilizzati in età pediatrica sono quelli per il trattamento delle malattie respiratorie (35,6%) e dei disturbi dell’apparato gastrointestinale (25,5%). Non sono state evidenziate differenze rilevanti nella distribuzione dei consumi delle diverse categorie di farmaci tra generi se non per i farmaci del sistema genito-urinario, che presentano un maggior uso nelle femmine rispetto ai maschi. L’attenzione ai farmaci utilizzati in pediatria è in linea con le direttive promosse dall’EMA (Agenzia Europea dei Medicinali), concretizzatesi con il recente avvio di una consultazione pubblica sulla necessità di raccogliere ulteriori evidenze scientifiche al fine di promuovere un migliore impiego dei medicinali in ambito pediatrico.
Per chi fosse interessato, il rapporto completo dell’OsMed 2015 è scaricabile al link:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Rapporto_OsMed2015.pdf