L’utilizzo di nutraceutici e cibi funzionali, chiamati anche medical foods, sta diventando sempre più frequente come trattamento coadiuvante a quello classico farmacologico nelle patologie cardiovascolari. Negli ultimi anni, diversi studi di intervento nutrizionale hanno focalizzato l’attenzione sugli effetti benefici di preparati a base polifenolica sulla salute cardiovascolare. Nonostante la maggior parte di queste preparazioni nutraceutiche venga messa sul mercato e venduta in base a soli studi in vitro, il numero e la qualità di studi clinici controllati randomizzati è aumentato notevolmente. Ad esempio l’azione dei flavan-3 oli, potenti polifenoli presenti nel cacao e nel tè verde, sulla pressione sanguigna e sulla funzione endoteliale è stata evidenziata da numerose metanalisi. Dall’altro lato però l’effetto a lungo termine del flavan-3 oli non è ancora chiaro e finora non è stato condotto nessuno studio clinico valido.
Nella ricerca in campo nutraceutico un fattore molto importante da considerare è la standardizzazione e la biodisponibilità. Per esempio è stato dimostrato che la forma di resveratrolo incorporato in varie preparazioni non risultava essere biodisponibile e quindi non poteva venire assorbito e svolgere le sua attività benefiche per la salute.
Quando tali composti vengono aggiunti o mescolati con matrici lipidiche, come ad esempio lecitina o latte, la biodisponiblità aumenta notevolmente. Ad ogni modo, alcune molecole polifenoliche possono esercitare le loro funzioni protettive attraverso meccanismi indiretti, come ad esempio attraverso la modulazione del microbiota da parte dei flavonoli del cacao.
Infine è importante sottolineare che l’efficacia di trattamenti a base di polifenoli dipende anche dal profilo genotipico individuale. A tal proposito è stato dimostrato che i portatori del polimorfismo E4 sul gene ApoE, oltre ad avere una maggiore predisposizione ad un alto rischio cardiovascolare e neurodegenerativo, rispondono in maniera meno efficace a trattamenti nutraceutici e farmacologici. Maggiori ricerche sono necessarie per indagare su questo importante fattore legato all’aspetto nutrigenetico e nutrigenomico. Si può comunque affermare che nutraceutici e cibi funzionali a base di polifenoli possono essere utilizzati come terapia aggiuntiva a quella farmacologica, ma sono necessari ulteriori studi a lungo termine con un adeguato numero di partecipanti e delle misure di esito clinicamente rilevanti, per poter provare in maniera inequivocabile la loro utilità clinica.
Approfondimenti:
Tomé-Carneiro J, Visioli F. Polyphenol based nutraceuticals for the prevention and treatment of cardiovascular disease: Review of human evidence Phytomedicine. 2015 Dec 12.
Hanson,A.J.,Craft,S.,Banks,W.A.,2015.The APOE genotype:modification of therapeutic responses in Alzheimer’s disease. Curr. Pharm. Des 21,114-120.
Nella ricerca in campo nutraceutico un fattore molto importante da considerare è la standardizzazione e la biodisponibilità. Per esempio è stato dimostrato che la forma di resveratrolo incorporato in varie preparazioni non risultava essere biodisponibile e quindi non poteva venire assorbito e svolgere le sua attività benefiche per la salute.
Quando tali composti vengono aggiunti o mescolati con matrici lipidiche, come ad esempio lecitina o latte, la biodisponiblità aumenta notevolmente. Ad ogni modo, alcune molecole polifenoliche possono esercitare le loro funzioni protettive attraverso meccanismi indiretti, come ad esempio attraverso la modulazione del microbiota da parte dei flavonoli del cacao.
Infine è importante sottolineare che l’efficacia di trattamenti a base di polifenoli dipende anche dal profilo genotipico individuale. A tal proposito è stato dimostrato che i portatori del polimorfismo E4 sul gene ApoE, oltre ad avere una maggiore predisposizione ad un alto rischio cardiovascolare e neurodegenerativo, rispondono in maniera meno efficace a trattamenti nutraceutici e farmacologici. Maggiori ricerche sono necessarie per indagare su questo importante fattore legato all’aspetto nutrigenetico e nutrigenomico. Si può comunque affermare che nutraceutici e cibi funzionali a base di polifenoli possono essere utilizzati come terapia aggiuntiva a quella farmacologica, ma sono necessari ulteriori studi a lungo termine con un adeguato numero di partecipanti e delle misure di esito clinicamente rilevanti, per poter provare in maniera inequivocabile la loro utilità clinica.
Approfondimenti:
Tomé-Carneiro J, Visioli F. Polyphenol based nutraceuticals for the prevention and treatment of cardiovascular disease: Review of human evidence Phytomedicine. 2015 Dec 12.
Hanson,A.J.,Craft,S.,Banks,W.A.,2015.The APOE genotype:modification of therapeutic responses in Alzheimer’s disease. Curr. Pharm. Des 21,114-120.