Dell’ Enula campana (Inula helenium L.) si utilizza rhizoma cum radicibus, poiché ne incrementa l’efficacia grazie alla presenza di vari composti di natura chimica differenti presenti nel suo fitocomplesso.
Testimonianza della poliedricità delle componenti sono i suoi vari utilizzi sul benessere dell’ individuo come sono stati descritti nei testi antichi, ad esempio dall’ asma bronchiale, al fegato ma anche al rene, i quali sono stati confermati mediante le ricerche farmacologiche e cliniche dei nostri giorni.
Si evidenzia che ciò è possibile solo con l’ utilizzo della qualità sublime di Enula campana che si percepisce sin dal momento dell’ apertura del pacco poiché l’ olfatto è il primo senso che ne capta l’ odore forte balsamico grazie alla presenza di varie sostanze volatili (è stata anche rilevata la presenza di sostanze antibatteriche «fitoncidi», di cui non è stata chiarita la natura chimica), dopo si valuta il colore della droga vegetale ovvero giallo-bruno esternamente, bianco all’ interno che sottoposta ad una lenta decozione la soluzione acquosa avrà una consistenza poco viscosa e molto aromatica per la presenza del variegato pool di polisaccaridi ( inulina ). Tali molecole bioattive infondono all’ Enula campana il suo utilizzo nelle tisane pettorali e in quelle contro l’ asma bronchiale come calmante dello stimolo della tosse, migliorano anche la funzione digestiva, favoriscono l’ eliminazione dei gas intestinali ed avrebbero una leggera azione antielmintica.
L’azione bechica e modificatrice della secrezione bronchiale, sembra essere dovuta all’alantolattone o elenina, alla quale il Korab notò anche una spiccata attività contro il B. di Kock, utile nel trattamento della tubercolosi provando che l’effetto più completo sia dato dal fitocomplesso più che dall’ olio essenziale puro. Pur non avendo un effetto di tipo cortisone-simile, ci sono interessanti prospettive che lasciano prevederne l’uso anche nell’asma allergico. L’azione coleretica e colagoga fu studiata dal Malecek, osservò dopo 15′ dalla somministrazione della polvere di questa droga, una forte secrezione biliare che si protrae per un periodo di 4 ore, Chabrol, Charonnat, Maximin e Waitz e, successivamente Chevalier, dimostrarono che tale azione è dovuta all’elenina. L’ assorbimento dell’elenina avviene con molta facilità, relativamente alla sua scarsa solubilità. La sua eliminazione si attiva in parte attraverso le vie respiratorie e per la maggior parte attraverso la bile e le urine sia inalterata sia sotto forma di allattato di sodio; da qui si dimostra come sia indicata anche in caso di infezioni renali, cistiti, infezioni delle vie urinarie, tutto ciò avvalora l’ efficacia delle preparazioni che venivano in passato prescritte. L’ azione diuretica fu studiata da Chevalier valutando l’ effetto dell’ elenina sulla secrezione urinaria del coniglio e del cane, scoprì che essa è dotata di un’attività che si manifesta aumentando l’escrezione sia dell’acqua che dei cloruri e dell’urea. Questo fa si che venga indicata per i malati idropici, gottosi, artritici ove è auspicabile un intervento terapeutico a livello epato-renale. Sembra che l’ azione antielmintica, vantata sin dall’ antichità, sia dovuta all’ alantolattone che pur essendo meno tossico è molto simile alla santonina. La ricerca scientifica ad oggi valuta l’ Enula campana come una ricca fonte di lattoni sesquiterpenici, ovvero molecole avente un’ azione potenzialmente antitumorale e chemiopreventiva. Tra i vari studi di recente pubblicazione spicca il lavoro di Chun J, Song K, Kim YS ” Sesquiterpene lactones-enriched fraction of Inula helenium L. induces apoptosis through inhibition of signal transducers and activators of transcription 3 signaling pathway in MDA-MB-231 breast cancer cells.” Phytother Res. 2018 Dec, che scopre l’ effetto inibitorio della frazione estraibile in esano di I. helenium (HFIH) sui trasduttori di segnale e attivatori de trascrizione 3 (STAT3) nelle cellule MDA- MB-231 del cancro al seno umano (potenziale attività anticancro), che è principalmente mediata attraverso la via di segnalazione STAT3. Curioso è il riscontro sull’utilizzo dell’Enula campana per questa malattia con Nicolas Culpeper ( 1616-1732 ) che la consigliava per tutte le malattie e tumefazioni del seno