Il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nelle variazioni dell’indice di massa corporea (Bmi) e dei livelli di lipidi nel sangue, indipendentemente dall’età, dal genere o dalla genetica dell’ospite, e questi risultati supportano il potenziale delle terapie mirate a modificare il microbiota intestinale per controllare Bmi, trigliceridi e Hdl. Parola di Jingyuan Fu del Dipartimento di genetica all’University Medical Center di Groningen, Paesi Bassi, primo autore di uno studio appena pubblicato su Circulation Research. «Gli studi finora svolti suggeriscono che il microbiota intestinale viene coinvolto nello sviluppo di malattie cardiovascolari (Cvd), con l’interazione tra ospite e batteri in grado di regolare le vie immunitarie e metaboliche» esordisce il ricercatore, precisando tuttavia che finora non vi erano prove certe dell’associazione nella Cvd tra fattori di rischio metabolici e microbiota, fornite da studi su larga scala svolti nell’uomo. Così gli autori hanno voluto analizzare la presenza di eventuali correlazioni tra 34 tipi diversi di batteri intestinali, Bmi e livelli di lipidi in una coorte di 893 soggetti, scoprendo che la presenza di modifiche nel microbiota è in grado di spiegare il 4,5 per cento della variabilità nel Bmi, il 6 per cento di quella dei trigliceridi, e il 4 per cento delle lipoproteine ad alta densità (Hdl), indipendentemente da età, sesso e fattori di rischio genetici. Sorprendentemente, il microbiota sembra invece avere uno scarso effetto sulle variazioni delle lipoproteine a bassa densità o del colesterolo totale. «In conclusione, i nostri risultati suggeriscono uno stretto legame tra composizione microbica intestinale e variazione del BMI e dei livelli di lipidi nel sangue, indipendente dalla genetica, dall’età e dal genere dell’ospite» scrivono gli autori, sottolineando che queste osservazioni permetteranno di comprendere meglio il ruolo del microbiota nella regolazione dei processi metabolici durante lo sviluppo delle malattie cardiovascolari.
fonte: Circulation Research Published online September 10, 2015, doi: 10.1161/CIRCRESAHA.115.306807http://circres.ahajournals.org/content/early/2015/09/09/CIRCRESAHA.115.306807.abstract