Ad agosto 2018 il Panel EFSA (ANS) relativo alla sicurezza della Monakolina K nel riso rosso fermentato1 concludeva, alla luce dei dati a sua disposizione e pur riconoscendo esserci numerose incertezze, di non essere stato in grado di identificare un apporto alimentare di monacoline da riso rosso fermentato che non dia origine a preoccupazioni circa gli effetti nocivi per la salute della popolazione generale e di sottogruppi vulnerabili della popolazione.
E questo alla luce di una serie di considerazioni, ovvero che:
- la monacolina K nella forma di lattone è chimicamente identica alla lovastatina; l’assunzione di monacoline attraverso l’uso di integratori alimentari a base di riso rosso fermentato potrebbe portare ad una esposizione alla monacolina K paragonabile alle dosi terapeutiche di lovastatina; le informazioni disponibili sugli effetti avversi riportati da alcuni individui evidenziano rilevanti problemi di sicurezza per la salute umana con assunzioni di monacolina K di 10 mg/die. Sono comunque stati segnalati casi di gravi reazioni avverse anche per assunzioni di monacolina K fino a 3 mg/die; l’esposizione alla monacolina K da preparazioni a base di riso rosso fermentato potrebbe causare gravi effetti avversi per il sistema muscolo-scheletrico, inclusa la rabdomiolisi, e per il fegato.
Come noto il riso rosso fermentato, rimedio della tradizione cinese, è ottenuto per fermentazione del riso crudo con lieviti, principalmente con il Monascus purpureus. Il riso rosso fermentato ed i suoi estratti contengono non solo Monacoline ma anche isoflavoni, fitosteroli, acidi grassi insaturi, aminoacidi essenziali ed altri elementi in traccia, sostanze che possono contribuire agli effetti sul controllo dei lipidi ematici2.
Il parere EFSA in questione arriva a seguito del clamore sollevato nel 2011 dopo che un altro Panel EFSA (sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie – NDA) chiamato ad esprimersi sulla correlazione tra monacolina K da riso rosso fermentato e il mantenimento di una normale concentrazione di colesterolo LDL nel sangue ai sensi del Reg. (CE) 1924/20063 aveva confermato tale correlazione con un consumo di 10 mg/die di monacolina K da riso rosso fermentato.4 A tale parere era seguita l’autorizzazione del claim «La monacolina K del riso rosso contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue», accompagnato dall’informazione al consumatore che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 10 mg di monacolina K da preparazioni di riso rosso fermentato (Reg. (UE) 432/20125).
In Italia, prima dell’adozione di tale parere, l’impiego del Riso rosso fermentato negli integratori alimentari era consentito con apporti massimi di monacolina K fino a 3 mg/die.
Quel parere EFSA che riconosceva gli effetti fisiologici della monacolina K sul colesterolo aveva provocato reazioni molto negative a livello europeo così come il considerevole aumento della dose giornaliera a 10 mg/die aveva sollevato preoccupazioni6 in termini di salute del consumatore in considerazione della presenza di monacolina K, simile chimicamente alla lovastatina, statina di sintesi.
All’EFSA, pertanto, la Commissione UE aveva chiesto di fornire un nuovo parere sulla sicurezza delle monacoline nel riso rosso fermentato (RYR) e di stabilire un apporto di Monacolina K in grado di non sollevare preoccupazioni circa i possibili effetti nocivi per la salute.
L’EFSA con questo parere ha quindi messo in evidenza un rischio potenziale per la salute dei consumatori, rischio che la Commissione UE non può ignorare, così come non può sicuramente archiviare tale pratica come qualcuno auspica possa accadere.
Anche il ricorso al Parlamento europeo in questa fase non avrebbe alcun senso considerando che ogni decisione sarà presa a livello di comitati tra Commissione europea e Stati membri.
Decisione che, come detto più volte, potrebbe essere il divieto di utilizzo del Riso rosso fermentato negli integratori alimentari, o la limitazione come apporto giornaliero e l’obbligo di avvertenze sulle etichette dei prodotti, fino al periodo di sorveglianza di 4 anni. All’interno di tale periodo e più precisamente entro 18 mesi gli operatori interessati devono dimostrare alla Commissione e agli Stati membri che non esiste alcun rischio o che si tratta di un rischio gestibile con misure proporzionali al reale rischio 7.
Rischio che, come confermato anche dai numerosi esperti da noi consultati, è veramente opinabile sia alla luce dei dati già presenti nella cospicua letteratura di cui EFSA ha tenuto conto in misura ridotta (in ragione di suoi criteri molto discutibili) che dell’incidenza degli effetti occorsi rispetto alla esposizione reale della popolazione di cui EFSA non ha tenuto affatto conto.
Inutile ricordare quanto l’impiego di Riso rosso fermentato nei prodotti per il controllo dei livelli plasmatici di colesterolo sia diffuso in Italia e quanto significativo sia in termini economici tale mercato. Mercato alimentato anche dalla prescrizione medica, nei numerosissimi casi di intolleranza e reazioni indesiderate da statine a dimostrazione che, contrariamente a quanto ritiene EFSA, gli effetti della Monacolina K non siano esattamente sovrapponibili a quelli delle statine di sintesi
Le stesse linee guida cardiologiche internazionali per il controllo delle dislipidemie8 citano i “Nutraceutici” a base di Riso rosso fermentato quale trattamento per il controllo dei livelli plasmatici di colesterolo indicato nei soggetti ai quali, in ragione del rischio cardiovascolare a cui sono esposti, non sia praticabile il ricorso alle statine.
Ricordiamo che, negli ultimi tredici anni, solo in Italia sono stati venduti oltre 40 milioni di confezioni di integratori alimentari contenenti estratti di riso rosso fermentato, monosostanza o in combinazione con altre sostanze. A fronte di questa elevata esposizione i dati di effetti avversi segnalati sono stati 55.
Si tratta di segnalazioni volontarie è vero, non esistendo una rete di sorveglianza obbligatoria come per il farmaco, ma è pur vero che se le manifestazioni avverse fossero state in numero significativo o di maggiore severità, sicuramente non si sarebbe persa l’occasione per darne evidenza.
Peraltro i casi segnalati in Italia sui quali l’EFSA ha fondato le sue conclusioni, in specie sull’unico caso di rabdomiolisi legato all’assunzione di 3 mg/die di Monacolina K, proprio perché spontanee possono non aver tenuto conto di tanti altri fattori determinanti per il manifestarsi di tale effetto (patologie renali, disidratazione, assunzione di altri farmaci, etc).
Proprio per evidenziare la debolezza delle assunzioni EFSA, dopo una comunicazione scritta alla Commissione UE di contestazione al parere EFSA supportata da un recente e non ancora pubblicato studio condotto presso un ospedale universitario italiano su un prodotto contenente Monacolina K a 3 mg/die messo a disposizione dall’azienda committente associata, c’è stato un incontro in video conferenza privata tra associazioni di categoria italiane ed EFSA, svoltasi in data 15.10.2018, per discutere tale parere.
Tra i partecipanti alla conferenza oltre ai delegati EFSA, il rappresentante dell’associazione europea di riferimento, il cardiologo titolare del sopracitato studio italiano e l’incaricata del dossier Monacolina della Commissione europea.
EFSA ha naturalmente voluto prendere visione, prima dell’incontro, di tutte le domande che le associazioni di categoria avrebbero posto ed alle stesse ha fatto trovare risposte ben costruite che la loro delegata si è limitata a illustrare.
Si era ben consci che tale incontro non avrebbe potuto in alcun modo influire o modificare l’opinione EFSA sulla Monacolina K, né creare i presupposti per modificare future opinioni EFSA, ma l’obiettivo era quello di mettere in dubbio la credibilità di tale parere ed evidenziarne le debolezze agli occhi della Commissione.
Di fatto EFSA ha ribadito l’assolutezza e ineluttabilità dei suoi assunti, basati su un approccio che non può essere messo in discussione considerando che:
la valutazione del rischio è basata su singole molecole anche in caso di miscele complesse quali sono i Botanicals, perché EFSA non ha elementi sufficienti circa la caratterizzazione degli altri componenti di tali miscele;
EFSA non tiene conto della reale esposizione e quindi non fa analisi sulla significatività degli effetti avversi rispetto al totale dei prodotti venduti perché non è nel suo mandato e perché, in mancanza di una rete di vigilanza regolamentata come nei farmaci, i casi segnalati spontaneamente potrebbero essere sottostimati rispetto al totale degli effetti avversi;
non si tiene conto del rischio/beneficio perché non si tratta di un farmaco, ma di un alimento per il quale il rischio, deve essere 0;
anche un singolo caso di evento avverso è significativo, prescindendo da qualsivoglia altra valutazione o considerazione circa la possibilità che l’effetto in questione sia legato ad altri fattori o condizioni specifiche del singolo soggetto.
All’obiezione circa il fatto che quella che EFSA oggi contesta perché ritenuta una dose terapeutica (10 mg) è la stessa che EFSA ha, non molto tempo fa, indicato come dose alla quale si ha un effetto benefico (con approvazione del Claim), la risposta è stata che si tratta di due considerazioni di “diverso carattere” e che non esiste pertanto alcuna contraddizione.
Alla domanda sul perché l’EFSA abbia preso in considerazione per la sua valutazione gli effetti avversi della lovastatina e i casi segnalati sul Riso rosso fermentato e non studi condotti per valutare la sicurezza del Riso rosso fermentato, come peraltro dovrebbe essere, è stato risposto che è un approccio iniziato già con il Tè verde.
Nessuna risposta è stata data alla richiesta di cosa per EFSA sia un effetto indesiderato serio o severo e come riferimento è stato citato l’unico caso di rabdomiolisi riportato in un articolo di un autore italiano.
Altri studi esistenti che dimostrano, invece, la sicurezza della Monacolina, condotti, in doppio cieco contro placebo, randomizzati, su un numero significativo di soggetti, non sono stati presi in considerazione perché effettuati su soggetti con pregressa patologia cardiovascolare mentre il riferimento per EFSA sono solo gli studi condotti sull’uomo sano.
All’obiezione sollevata dal cardiologo circa la sproporzione tra il limitato numero di effetti avversi a fronte dell’enorme beneficio sulle patologie cardiovascolari e sul danno che l’eliminazione della Monacolina potrebbe avere per prevenire l’insorgenza di tali patologie, la risposta è stata che non sono considerazioni che spettano all’EFSA che si occupa solo di valutazione del rischio. La parte gestione del rischio spetta alle autorità europee.
Nessun commento alla obiezione circa il fatto che il rischio 0 parlando di alimenti non esiste, basti pensare ad allergie ed intolleranze e che proseguendo con questo approccio tutte le sostanze naturali potrebbero essere considerate un pericolo.
Come previsto l’EFSA non ha arretrato di un passo ed ha difeso ad oltranza la sua posizione, ma alcuni messaggi importanti sono stati comunque inviati e siamo fiduciosi siano stati recepiti dalla rappresentante della Commissione europea che ha partecipato come uditore e che dovrà prendere la decisione sul futuro della sostanza.
Decisioni che nelle ipotesi più auspicabili potrebbero essere due: la sorveglianza di 4 anni e quindi la possibilità di intervenire con una revisione della letteratura esistente e una valutazione del rischio condotto da esperti veri indipendenti e con nuovi dati anche sperimentali e quella di porre un limite di apporto a 2 mg/die per l’uso della Monacolina K nel riso rosso fermentato negli integratori alimentari con avvertenze.
Purtroppo si deve tenere presente che l’interesse degli altri paesi europei per la Monacolina è risibile ed è l’Italia il solo paese interessato a supportare l’uso del Riso rosso fermentato negli integratori alimentari.
Si conferma che ad oggi l’argomento Monacolina K non è all’ordine del giorno di nessuna delle riunioni ad hoc della Commissione UE programmate nei prossimi mesi del 2018.
È presumibile che la Commissione sottoponga una proposta nei primi mesi dell’anno a venire.
1 Parere adottato il 28 luglio 2018 e pubblicato il 3 agosto 2018. https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2018.5368
2 Xie S., Duan Z. Xuezhikang capsule regulates blood lipids with high efficacy: An overview of its preparation, pharmacology, toxicology, and results of clinical trials. Chin Med News 1996; 11: 13-14.
3 Regolamento (CE) n. 1924/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre 2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari (GU europea L 404 del 30.12.2006).
4 Panel NDA-EFSA. Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to monacolin K from red yeast rice and maintenance of normal blood LDL-cholesterol concentrations (ID 1648, 1700) pursuant to Article 13(1) of Regulation (EC) No. 1924/2006. EFSA Journal 2011;9(7):2304, 16 pp. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2011.2304.
5 Regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione del 16 maggio 2012 relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini (GU europea L 136 del 25.5.2012).
6 Numerosi Paesi tra cui Francia, Belgio e Germania hanno inviato propri dossier alla Commissione e chiesto un parere sulla sicurezza della Monacolina K all’EFSA.
7 L’unica forma di gestione è il ricorso all’art. 8 del regolamento (CE) 1925/06 riguardante l’aggiunta di vitamine e minerali e di talune altre sostanze agli alimenti.