L’AGCM (l’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato), tramite tre decisioni pubblicate lo scorso giugno, ha imposto un totale di 400 mila euro di sanzioni a tre aziende con sede nel Regno Unito, Slovenia e Portogallo.
La motivazione delle sanzioni è la vendita online su siti in lingua italiana di integratori alimentari privi della notifica al Ministero della Salute. L’AGCM infatti, a seguito di una segnalazione dell’ESSNA, (l’ente europeo specializzato in tema di nutrizione sportiva), ha effettuato un’indagine sulla vendita sul web di integratori alimentari e ha individuato gli integratori oggetto delle sanzioni.
Si tratta di prodotti venduti per il potenziamento muscolare e il miglioramento della prestazione atletica per i quali l’AGCM ha accertato la mancata notifica ministeriale, obbligatoria per la vendita in Italia di integratori alimentari.
Tale pratica è stata considerata come pubblicità ingannevole in quanto volta a far credere al consumatore che gli integratori siano commercializzabili in Italia. Secondo l’AGCM infatti il mancato rispetto delle normative regolatorie ha necessariamente ingannato il consumatore su un adempimento obbligatorio per la messa in commercio degli integratori.
Anche senza alcun richiamo esplicito alla notifica ministeriale, è infatti logico che il consumatore medio ritenga rispettati tutti gli obblighi di legge per la vendita dei prodotti. Si tratta di una notizia di particolare rilievo per il mercato degli integratori alimentari che, negli ultimi anni, vengono sempre più spesso commercializzati online.
Inoltre, l’AGCM si era generalmente espressa sui contenuti dei messaggi pubblicitari (claim salutistici o nutrizionali ingannevoli), mentre tramite queste ultime decisioni ha valutato i requisiti regolatori necessari per la commercializzazione di integratori alimentari in Italia.
L’AGCM ha quindi garantito la massima tutela del consumatore italiano in quanto la vendita online in lingua italiana, anche se su siti stranieri, identifica comunque i cittadini italiani come destinatari del prodotto. Risulta quindi sempre più importante commercializzare integratori alimentari soltanto dopo aver effettuato la relativa notifica, anche per evitare di incorrere in onerose sanzioni.
Ciò presuppone un’attenta valutazione dell’etichetta conformemente a quanto previsto dalle normative di settore italiane ed europee.