Cosa che a sua volta produrrebbe un calo ponderale medio di circa 1,20 kg negli adulti, con conseguente riduzione del numero di persone sovrappeso e obese rispettivamente di 0,5 e 1 milione. «E questo nei prossimi vent’anni impedirebbe lo sviluppo di circa trecentomila casi di diabete di tipo 2» scrivono gli autori, precisando che il beneficio maggiore della riduzione di glucidi nei soft drink sarebbe più evidente in chi ne consuma di più: gli adolescenti, i giovani adulti e i membri di famiglie a basso reddito. «Questi risultati forniscono un forte sostegno alla strategia proposta, che potrebbe portare a una profonda riduzione dell’apporto energetico da bevande zuccherate riducendo nel lungo termine la prevalenza di sovrappeso, obesità e diabete di tipo 2» concludono i ricercatori. E Tim Lobstein, della World Obesity Federation London, commenta in un editoriale: «Questo studio porta ai politici un messaggio positivo: la riduzione degli zuccheri nei soft drink dovrebbe essere attuata assieme ad altre misure tra cui la limitazione del consumo di cibo spazzatura con strategie disincentivanti e l’attuazione di una tassa sulle bevande analcoliche».
Lancet Diabetes & Endocrinology 2016. doi: 10.1016/S2213-8587(15)00477-5
http://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(15)00477-5/abstract
Lancet Diabetes & Endocrinology 2016. doi: 10.1016/S2213-8587(15)00483-0 http://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(15)00483-0/abstract