Propionibacterium acnes è implicato nella patogenesi di acne vulgaris. Uno degli approcci utili per identificare nuove risorse terapeutiche può essere quello etnofarmacologico.
Gli autori della ricerca si sono così posti due obiettivi: determinare se le specie utilizzate tradizionalmente nel trattamento della pelle e delle infezioni dei tessuti molli (SSTI) presentino, effettivamente e significativamente, più attività verso P. acnes relativamente a specie senza questa segnalazione tradizionale e caratterizzare chimicamente gli estratti attivi, valutandone l’idoneità per indagini future.
Sono stati inclusi nello screening estratti di piante medicinali italiane utilizzate tradizionalmente per l’acne e altre infezioni della pelle e piante e funghi raccolti random. Questi estratti vegetali sono stati sottoposti a screening per valutare l’inibizione della crescita e l’attività anti-biofilm di P. acnes attraverso metodi microdiluizione in brodo.
Gli estratti bioattivi sono stati chimicamente caratterizzati attraverso HPLC ed esaminati per la loro citotossicità contro cheratinociti umani (HaCaTs). Sono stati complessivamente valutati 157 estratti ottenuti da 10 funghi e da 58 piante e sono stati identificati estratti grezzi ottenuti da sette specie che presentano attività inibitoria sulla crescita (MIC 64-256 μg/mL).
Tutti gli estratti attivi sono stati esaminati relativamente alla loro citotossicità verso HaCaTs e i soli estratti di una specie di funghi sono risultati tossici (IC50 256 μg/mL). Le sette rivelatisi particolarmente attive sono Vitis vinifera var. aglianico (foglie in MeOH: MIC50 = 64; MIC90 = 64 μg/mL), Juglans regia L. (parti legnose in EtOh e MeOH: MIC50 = 256/128; MIC90 = 256 μg/mL), Asphodelus microcarpus Salzm. & Viv. (foglie in MeOH: MIC50 = 128; MIC90 = 128 μg/mL), Castanea sativa Mill. (frazione 224C-F2 e altri estratti: MIC50 = 256; MIC90 Castanea sativa = 256 μg/mL), Vicia sativa subsp. Sativa (foglie, stelo e fiori in MeOH), Rosmarinus officinalis L. (foglie, steli, fiori in MeOH), Hapalopilus rutilans (Pers.) Murrill (l’unico fungo; corpo fruttifero in MeOH) tutti e tre con MIC50 = 128 e MIC90 = 256 μg/mL. Con MIC50 e MIC90 per i controlli clindamicina (0,25 e 2 μg/ mL), eritromicina (0,063 e 2 μg/mL) e resveratrolo (100 e 100 μg/mL). L’analisi HPLC ha rivelato che molti estratti contenevano acido clorogenico, acido p-cumarico, acido ellagico, acido gallico e acido tannico.
Gli autori dello studio scrivono che l’attività anti-acne di tre estratti è stata segnatala per la prima volta, si tratta di Vitis vinifera (foglie), Asphodelus microcarpus (foglie) e Vicia sativa (parti aeree). Le altre quattro piante erano tutte note per utilizzi tradizionali nel trattamento topico di infiammazione e infezione della pelle. Lo screening a 256 μg/ mL ha evidenziato che il 38% delle piante con utilizzo tradizionale ha inibito la crescita, verso il 12% delle piante scelte random (p<0,001); risultati analoghi per quanto riguarda l’attività antibiofilm (10% verso 5%; p<0,05).
Si conclude dunque che le specie incluse nello studio in quanto utilizzate nella medicina tradizionale esercitino attività inibitorie e di eradicazione dei biofilm di P. acnes con una frequenza significativamente maggiore (p <0,05) rispetto alla specie incluse casualmente.
Department of Dermatology, Emory University School of Medicine Atlanta, GA, USA. Nelson K, Lyles JT, Li T, Saitta A, Addie-Noye E, Tyler P, and Quave CL. Anti-Acne Activity of Italian Medicinal Plants Used for Skin Infection. Front Pharmacol. 2016;7425