I risultati suggeriscono che i pazienti con livelli elevati di trigliceridi o colesterolo LDL potrebbero trarre benefici dall’assunzione di questi omega 3. Scavando più a fondo nell’analisi, gli esperti hanno osservato che l’assunzione di EPA e DHA era associata a un rischio ridotto in modo significativo di malattia coronarica solo nei pazienti con livelli iniziali di trigliceridi >150 mg/dL o di colesterolo LDL >130 mg/dL. Nell’meta-analisi di studi prospettici, l’utilizzo di dosi elevate di acidi grassi omega 3 era associata a una riduzione pari al 18% del rischio di malattia coronarica, rispetto a dosi ridotte di questi composti.
Lo studio si differenzia dalle analisi precedenti in quanto si è focalizzato specificatamente su due acidi grassi omega 3, EPA e DHA e sulla associazione tra la loro assunzione e la riduzione del rischio di malattia coronarica. I risultati sono importanti in quanto negli Stati Uniti un quarto della popolazione adulta presenta livelli elevati di trigliceridi e di colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo.
“La somministrazione di almeno 1 grammo al giorno di questi omega 3, attraverso l’alimentazione o la supplementazione, come raccomandato dall’AHA, continua a essere una strategia ragionevole per ridurre il rischio di malattia coronarica senza pericoli per la salute”, spiegano gli autori.
Due tipologie di meta-analisi
Gli esperti hanno analizzato gli studi presenti in letteratura nel periodo di tempo compreso tra il 1947 e il 2015 e hanno identificato 18 trial clinici randomizzati e controllati, che avevano incluso complessivamente 93 mila pazienti e 16 studi di coorte prospettici, con approssimativamente 732mila pazienti in totale e hanno analizzato l’efficacia dei due acidi grassi omega 3, EPA e DHA sul rischio di eventi di malattia coronarica.
Nelle due meta-analisi, EPA e DHA avevano ridotto il rischio di eventi di malattia coronarica, rispettivamente del 6 e del 18%.
Riduzione del rischio di malattia coronarica con EPA + DHA vs controllo in 18 trial clinici randomizzati e controllati:
Rischio relativo (IC 95%) | |
Generale | 0,94 (0,85–1,05) |
Livelli iniziali elevati di triglicerid | 0,84 (0,76–0,98) |
Livelli iniziali elevati di LDL colesterolo | 0,86 (0,76–0,98) |
Riduzione del rischio di malattia coronarica con livelli elevati di EPA + DHA vs livelli ridotti dei due omega 3 in 16 studi di coorte prospettici:
Rischio relativo (IC 95%) | |
Generale | 0,82 (0,74–0,92) |
“I risultati riguardanti i pazienti con livelli elevati di lipidi sono particolarmente rilevanti, in quanto il 25% degli americani a partire dai 20 anni d’età presenta livelli elevati di trigliceridi e circa il 27% delle persone dai 40 a 74 anni negli Stati Uniti ha livelli di colesterolo elevati”, spiegano gli autori.
Secondo gli esperti le due meta-analisi presentano delle limitazioni e ulteriori studio randomizzati e controllati, che valutino l’efficacia di più omega 3 e con un follow up superiore, sono necessari per capire meglio la relazione tra l’assunzione di queste molecole e la riduzione del rischio di eventi coronarici.
“Per la popolazione generale, un modesto consumo di EPA+DHA (250 mg al giorno) sembra essere sufficiente”, spiegano gli esperti. “Per le persone ad alto rischio, come quelle che hanno avuto un infarto del miocardio in precedenza e che presentano livelli elevati di trigliceridi e colesterolo, l’utilizzo di dosi più elevate di questi acidi grassi sembra essere ragionevole. I risultati degli studi in corso saranno molto utili per capire i benefici potenziali di queste molecole in questa popolazione di pazienti”, concludono gli autori.
Alexander D, Miller P, Van Elswyk M, et al. A meta-analysis of randomized trials and prospective cohort studies of eicosapentaenoic and docosahexaenoic long chain omega-3 fatty acids and coronary heart disease risk. Mayo Clin Proc 2017;92:15-29.
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