Il consumo di integratori in Italia si caratterizza per essere continuativo, avere finalità di prevenzione, con una domanda che si lega a fattori culturali legati al benessere, e spesso gli utilizzatori acquistano anche per la famiglia. Determinante il ruolo del farmacista, ma risulta in crescita il consiglio che viene dagli specialisti, mentre la stragrande maggioranza dei medici di medicina generale tende a proporli ai propri pazienti. Importante poi il ruolo dell’innovazione, sostenuta da nuovi lanci, che ha un effetto anche sul prezzo medio a confezione, in continuo aumento. Sono questi alcuni degli spunti che emergono dall’intervento di Sergio Liberatore, Amministratore Delegato Ims Health Italia, nel corso del convegno di aggiornamento professionale “I nutraceutici in farmacia: un’opportunità per la salute e un contributo per lo sviluppo”, organizzato a metà ottobre da Federfarma nell’ambito di Expo 2015. Un primo aspetto generale che viene messo in evidenza è che «la farmacia resta il canale preferenziale dei prodotti per la salute, rappresentando l’89% del fatturato dei prodotti in libera vendita». Andando poi nello specifico della nutraceutica, i dati, spiega Liberatore, «mostrano una crescita costante, in generale, sia nei consumi, sia nei valori di fatturato (+7% nel 2014). E anche nei primi 6 mesi del 2015 emerge un positivo trend di crescita, sia del comparto totale di libera vendita (+4,9%) che del mercato dei nutraceutici (+7,5%)». Ma interessante è l’analisi sul consumatore tipo: «In Italia gli utilizzatori di integratori hanno un consumo continuativo con finalità di prevenzione e acquistano per sé stessi o per la famiglia». In particolare, a essere sottolineato è che «l’87% del campione ha acquistato un integratore negli ultimi 12 mesi. Il 22% li utilizza regolarmente e un altro 23% per la maggior parte dell’anno. Il 31% si appoggia agli integratori per prevenire malattie o per rafforzare il sistema immunitario e» quel che va osservato è che «nel 67% dei casi la scelta è guidata o supportata dal medico o dal farmacista. Nel 47% dei casi l’acquisto è fatto per se stessi, ma nel 44% per il partner o i figli». Inoltre, «l’80% non ha mai acquistato integratori online e il 60% non è propenso a farlo». E, secondo Liberatore, la nutraceutica rappresenta «una opportunità per la salute e un contributo alla sostenibilità». Nella analisi, viene infatti evidenziato che «il mercato è sostenuto (+7% nel 2014) dalla domanda legata a fattori culturali che valorizzano prevenzione e benessere». Da qui si spiega il ruolo dei farmacisti. Mentre per quanto riguarda l’indirizzo che arriva dal mondo medico, emerge che «il consiglio di prodotti nutraceutici è frequente per gli specialisti, soprattutto pediatri e ginecologi, seguiti da ortopedici, oculisti, urologi, gastroenterologi, neurologi, otorinolaringoiatra, cardiologo, dermatologo. E tra i medici di famiglia a consigliare nutraceutici nella pratica quotidiana è ormai l’85%». Importante, è «anche il ruolo della innovazione di prodotto che porta sul mercato molti nuovi brand – il continuo rinnovamento è legato soprattutto al numero di lanci, che hanno visto il picco massimo nel 2014». Con la conseguenza che «l’innovazione genera un prezzo medio a confezione in continua crescita». E così tra «nuovi brand, nuovi pack e rebranding» nel 2013 «i lanci sono stati oltre 2.084, con un prezzo medio di 14,55 euro, mentre nel 2014 sono stati 2286, con un prezzo medio di 14,85 euro e un aumento del 10%. Nel 2015 il numero di lanci è rallentato, ma è rimasto sempre sopra i 2.000 sui dodici mesi».
Fonte: farmacista33.it