Il mercato degli Integratori Alimentari: registrata una crescita costante
Ancora una volta il comparto degli integratori ha dimostrato di mantenere il trend di crescita, registrando, alla fine del 2014 nei principali canali di vendita un +8% in farmacia e un +9% nella Gdo
Ancora una volta il comparto degli integratori alimentari ha dimostrato di mantenere il trend di crescita, registrando, alla fine del 2014 nei principali canali di vendita un +8% in farmacia e un +9% nella Gdo del fatturato. In entrambi i canali il presenta un importante fonte di marginalità, tanto che i retailer della Gdo cercano sempre più segmenti che possano aumentare il valore dei propri scaffali. Cosa che già accade nei corner salute.
L’analisi del canale farmacia, proposto da Elena Folpini, consulente Newline, ha illustrato come la sua tenuta sia dovuta proprio all’aumento di tutto ciò che è parafarmaco il cui il 66% è rappresentato da integratori. «In un canale come questo» ha chiarito Folpini «con le forti criticità dovute in particolare alla bassa marginalità dell’etico, vanno cercate aree in cui recuperarla. Il dato certo, e ormai confermato negli ultimi 5 anni, è che gli ingressi in farmacia sono stabili, lo scontrino è stabile per volumi e per numero di ingressi medi mensili, nonostante il consumatore lo percepisca con una canale costoso quindi, in linea teorica, disincentivato dalla crisi economica in atto. I dati» prosegue l’esperta «indicano invece che il canale tiene e ci riesce grazie al parafarmaco che cresce, poiché legato al bisogno di cura e di salute dei cittadini. Infatti, l’86% delle richieste è legato a questo e nel 66% dei casi si tratta di integratori». Un settore, quello degli integratori, in crescita che, ha sottolineato Folpini, rappresenta una vera e propria scelta imprenditoriale come dimostrano le differenze di prezzo osservate nelle diverse tipologie di farmacia: «Rispetto alla media nazionale che si attesta a 14,86 euro, il prezzo di un integratore, presente in uno scontrino che ne contenga almeno uno, rilevato in farmacie fortemente orientate al comparto commerciale, sale a 15,37 euro». Dunque anziché scendere, vista l’offerta più ampia di prodotti, il prezzo sale, «di pochi punti percentuali che però garantiscono maggiore marginalità». Secondo Folpini «il mercato degli integratori è complesso ma ricco di opportunità nel quale il farmacista necessita di supporto per definire le scelte e recuperare marginalità». Scelte che peraltro sta operando la Gdo, canale con dinamiche di difficoltà in molti reparti ma non in questo, come ha illustrato Marco Limonta dell’Istituto di ricerca Iri: «Con 24 milioni di confezioni vendute e crescita del 9% di fatturato, il mercato salute e benessere, e in particolare gli integratori alimentari, rappresenta il trend setter del canale. Il prezzo è mediamente più basso, 6 euro, meno della metà rispetto alla farmacia, ma arriva a 7 euro nei corner salute dove molte referenze sono simili a quelle della farmacia. Ma tutti i retailer stanno cercando di includere segmenti con ampia marginalità che aumentino ulteriormente il valore dello scaffale».
L’analisi del canale farmacia, proposto da Elena Folpini, consulente Newline, ha illustrato come la sua tenuta sia dovuta proprio all’aumento di tutto ciò che è parafarmaco il cui il 66% è rappresentato da integratori. «In un canale come questo» ha chiarito Folpini «con le forti criticità dovute in particolare alla bassa marginalità dell’etico, vanno cercate aree in cui recuperarla. Il dato certo, e ormai confermato negli ultimi 5 anni, è che gli ingressi in farmacia sono stabili, lo scontrino è stabile per volumi e per numero di ingressi medi mensili, nonostante il consumatore lo percepisca con una canale costoso quindi, in linea teorica, disincentivato dalla crisi economica in atto. I dati» prosegue l’esperta «indicano invece che il canale tiene e ci riesce grazie al parafarmaco che cresce, poiché legato al bisogno di cura e di salute dei cittadini. Infatti, l’86% delle richieste è legato a questo e nel 66% dei casi si tratta di integratori». Un settore, quello degli integratori, in crescita che, ha sottolineato Folpini, rappresenta una vera e propria scelta imprenditoriale come dimostrano le differenze di prezzo osservate nelle diverse tipologie di farmacia: «Rispetto alla media nazionale che si attesta a 14,86 euro, il prezzo di un integratore, presente in uno scontrino che ne contenga almeno uno, rilevato in farmacie fortemente orientate al comparto commerciale, sale a 15,37 euro». Dunque anziché scendere, vista l’offerta più ampia di prodotti, il prezzo sale, «di pochi punti percentuali che però garantiscono maggiore marginalità». Secondo Folpini «il mercato degli integratori è complesso ma ricco di opportunità nel quale il farmacista necessita di supporto per definire le scelte e recuperare marginalità». Scelte che peraltro sta operando la Gdo, canale con dinamiche di difficoltà in molti reparti ma non in questo, come ha illustrato Marco Limonta dell’Istituto di ricerca Iri: «Con 24 milioni di confezioni vendute e crescita del 9% di fatturato, il mercato salute e benessere, e in particolare gli integratori alimentari, rappresenta il trend setter del canale. Il prezzo è mediamente più basso, 6 euro, meno della metà rispetto alla farmacia, ma arriva a 7 euro nei corner salute dove molte referenze sono simili a quelle della farmacia. Ma tutti i retailer stanno cercando di includere segmenti con ampia marginalità che aumentino ulteriormente il valore dello scaffale».
Fonte: farmacista33.it