I disturbi del sonno, come la dissonia e l’insonnia, sono un problema abbastanza diffuso tra gli anziani. Nella maggior parte dei casi, vengono trattati con ansiolitici ed ipnotico-sedativi che oltre ad essere scarsamente efficaci, se assunti per lunghi periodo tempo possono dare dipendenza, tanto che la sospensione può causare astinenza e produrre disturbi del sonno ancora più gravi. causa degli effetti collaterali di tali farmaci, negli ultimi anni l’attenzione si è spostata verso l’uso di rimedi naturali, quali ad esempio la camomilla tradizionalmente conosciuta per i suoi effetti rilassanti su agitazione, ansia, e concilianti il sonno.
La camomilla contiene all’incirca 120 composti bioattivi tra i quali terpenoidi (es. -bisabololo, camazulene, esteri dell’acido angelico e acido tiglico, etc.), flavonoidi (es. apigenina, luteolina, patuletina e quercetina) e cumarine (erniarina e umbelliferone).
Gli effetti benefici sul sonno sono probabilmente correlati alla capacità dell’apigenina di interagire con i recettori delle benzodiazepine a livello cerebrale.
Per valutare gli effetti della camomilla nel migliorare la qualità del sonno, un gruppo di ricercatori iraniani ha condotto uno studio randomizzato, controllato, in singolo cieco, nel quale 60 persone anziane (19 maschi e 41 femmine) con età superiore a 60 anni e aventi disturbi del sonno, residenti presso una casa di cura, sono state sottoposte a trattamento con 200 mg di un estratto idro-alcolico di camomilla (Matricaria chamomilla L.) da assumere 2 volte al giorno per 28 giorni consecutivi. Il gruppo sperimentale è stato messo a confronto con un controllo.
La qualità del sonno è stata misurata attraverso il test di autovalutazione PSQI (Pittsburgh Sleep Quality Index) che valuta la qualità e le eventuali alterazioni del sonno mediante una serie di domande riguardanti le modalità usuali di risveglio, la durata del sonno, la latenza del sonno, la frequenza e la gravità di specifici problemi che insorgono durante il sonno (presenza di dolore, frequente minzione, difficoltà respiratorie, etc.). Durante lo studio, i partecipanti si sono sottoposti al test, in presenza di un valutatore, quattro volte: prima dell’inizio del trattamento, 2 settimane dopo, completato lo studio e dopo 14 giorni.
Il protocollo di studio non prevedeva di sospendere la terapia farmacologica per il sonno, ma si sconsigliava l’assunzione di altri prodotti a base di camomilla o valeriana.
Nel gruppo in trattamento con l’estratto di camomilla si è osservato, dopo 4 settimane e rispetto al controllo, un miglioramento significativo della qualità del sonno. Gli effetti benefici si sono protratti anche nelle settimane successive alla conclusione dello studio. Per quanto riguarda “durata del sonno” e “uso di farmaci per dormire” non sono state rilevate differenze significative tra i due gruppi. Nessun partecipante ha segnalato effetti avversi a seguito dell’assunzione dell’estratto di camomilla.
I risultati di questo studio mostrano che l’assunzione dell’estratto di camomilla è in grado di migliorare in modo significativo la qualità del sonno negli anziani; tuttavia, il protocollo sperimentale presenta diverse limitazioni causa di potenziali incertezze ed errori di interpretazione: singolo cieco, durata troppo breve, piccolo campione di persone, uso continuato di farmaci per dormire senza verificarne tipologia e dosaggio, etc.).
Per confermare quindi gli effetti benefici della camomilla sul sonno, sarebbe più opportuno ripetere lo studio in doppio cieco con il controllo del placebo, su un campione più numeroso di persone e per un periodo di tempo più lungo.
FONTE: Complementary Therapies in Medicine. Pubblicato on line prima della stampa DOI 10.1016/j.ctim.2017.09.010. The effects of chamomile extract on sleep quality among elderly people: A clinical trial. AUTORI: M. Adib-Hajbaghery, S. Nesa Mousavi