Citrus bergamia Risso et Poiteau comunemente denominato bergamotto è una pianta appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il 93-96% dei composti chimici costituenti l’olio essenziale sono volatili: i monoterpeni limonene (25-53%), linalolo (2-20%) e linalil-acetato (15-40%). La restante parte (4-7%) comprende sostanze non volatili: pigmenti, cere, cumarine e psoraleni. Diversamente, il succo ottenuto dall’endocarpo contiene numerosi flavonoidi tra cui naringina, neoeriocitrina e rutina, oltre che pectine ed altri composti.
Interessante una recente revisione sistematica della letteratura (1). I criteri di inclusione per questa revisione sistematica della letteratura, condotta in accordo a PRISMA e Consort Statements, sono i seguenti: (i) olio essenziale usato non in associazione con altri olî essenziali ottenuti da altre piante medicinali; (ii) articoli scritti in inglese; (iii) articoli correlanti C.bergamia a studi in vitro o su modelli animali, botanici, reviews e meta-analisi.
Sei clinical trials selezionati valutano gli effetti dell’olio essenziale di bergamotto (BEO) per dare sollievo alla sintomatologia stress correlata o all’ansia di lieve entità: la letteratura mostra come diverse aree cerebrali (ipotalamo, ippocampo, corteccia piriforme) possano essere influenzate dall’inalazione dei composti volatili di olî essenziali: questo avviene anche per quelli presenti in BEO (escluso il 5-MOP); implicato nel risultato finale parrebbe anche il rilascio di alcuni amino-acidi, modulatori della plasticità sinaptica.
Tre clinical trials ineriscono l’efficacia nel controllo dell’iperlipidemia grazie all’assunzione di succo di bergamotto arricchito in polifenoli (BPF) o di un suo estratto secco registrato ad alto contenuto di flavonoidi (naringina, neoeriocitrina e neoesperidina). Nel primo, la semplice somministrazione del succo BPF (500-1000mg/die) per un mese porta ad una riduzione significativa dei livelli di colesterolo totale (circa -30%), nonché di cLDL, trigliceridi e glicemia se confrontati al placebo; inoltre un innalzamento dei valori di HDL. Nel secondo, il confronto è tra rosuvastatina (10mg) in associazione a BPF (500-1000mg/die) contro placebo e contro due dosi diverse di sola rosuvastatina (10 e 20 mg). Il decremento di colesterolo rispetto allo studio precedente è meno significativo (-27,5% con solo BPF; -29,5% BPF con 10mg di rosuvastatina) vs placebo. Riduzione dell’escrezione di mevalonato con le urine e dei biomarkers del danno ossidativo vascolare periferico sono altri interessanti elementi messi in luce. Si è potuta poi osservare una sinergia con la rosuvastatina, lasciando intuire una potenziale associazione per ridurne la dose. Nel terzo ed ultimo studio l’estratto registrato ha evidenziato una efficacia, a lungo termine (sei mesi), nel migliorare il profilo lipidico riducendo le cLDL; inoltre, all’ultrasonografia, evidenziata una riduzione dello spessore intima-media a livello carotideo.
Un clinical trial ha valutato l’efficacia dell’olio essenziale non bergaptene-free in associazione alla terapia UVB (UVBB) per il trattamento della psoriasi versus il solo trattamento con UVB: i risultati mostrano come l’associazione UVBB sia in grado di ridurre la dose e la durata del trattamento con UVB.
Nonostante alcuni limiti degli studi in oggetto, gli effetti positivi dei vari estratti di Bergamotto lasciano intendere importanti prospettive di utilizzo nonché di ulteriori è più ampie ricerche.
Mannucci C. et al., Clinical Pharmacology of Citrus bergamia: A Systematic ReviewPhytother. Res. 31: 27-39 (2017)