Numerose evidenze epidemiologiche e sperimentali suggeriscono che l’assunzione alimentare di frutta e verdura ha un ruolo nella promozione della salute delle ossa. Più precisamente, i polifenoli che questi alimenti contengono risultano associati a effetti fisiologici sulla densità minerale e sul metabolismo osseo.
Gli autori di questa ricerca hanno utilizzato un microarray standard per l’analisi del sangue intero periferico allo scopo di identificare i geni up-espressi rilevanti per la salute ossea, dopo assunzione di estratti vegetali standardizzati in polifenoli. Si è trattato di uno studio a disegno aperto della durata di 28 giorni nel corso del quale 46 donne, sane e in postmenopausa, sono state assegnate random a uno dei tre gruppi di trattamento: trattamento anti-riassorbimento osseo (AR; n=15) con combinazione fissa di estratti di melograno (Punica granatum) e di semi d’uva (Vitis vinifera) contenenti complessivamente 500 mg di acido ellagico e 50 mg di polifenoli totali assunti giornalmente; trattamento favorente la formazione ossea (BF; n=15) con combinazione fissa di quercetina (da Dimorphandra mollis) ed estratto di liquirizia (Glycyrrhiza glabra) contenenti 215 mg di quercetina e 0.0625 mg di glabridina assunti giornalmente; trattamento completo (anti-riassorbimento e favorente la formazione ossea) con assunzione di tutti e 4 gli estratti (AR e BF; n=16). I geni osservati sono stati analizzati relativamente alla loro associazione con la salute delle ossa attraverso confronto con una libreria di geni.
Dalla sperimentazione è emerso che la combinazione AR ha down -regolato un certo numero di geni codificanti molecole coinvolte nel riassorbimento osseo come la catepsina G (CTSG) e il recettore per la sostanza P, il recettore 1 della neurochinina (NK1R; o anche TACR1). Inoltre, la combinazione AR ha up-regolato geni associati con la formazione di matrice extracellulare come i proteoglicani a eparan solfato (HSPG2) e la ialuronoglucosaminidasi 1 (HYAL1). Il trattamento con la combinazione BF ha determinato una up-regolazione dei geni della proteina morfogenetica dell’osso 2 (BMP-2) e COL1A1 (collagene di tipo I a1) che risultano collegati alla formazione di osso e di collagene e geni correlati a down-regolazione dell’osteoclastogenesi. È interessante osservare che il trattamento con la combinazione di tutti e quattro gli estratti ha determinato una risposta diversa dalle due sopra segnalate, ha down–regolato l’espressione genica CXCL1, TGFalfa, CXCL10, FASLG, IL1RAP e up-regolato il fattore di trascrizione RUNX2 che risulta coinvolto nella differenziazione e maturazione degli osteoblasti e il fattore di crescita dei fibroblasti 9 (FGF9) che ha un ruolo critico nell’angiogenesi e nell’osteogenesi.
Gli autori osservano che i trattamenti separati hanno dato risultati univoci: anti-riassorbimento (anche attraverso l’inibizione della via RANK-RANKL) il primo (AR); di riduzione dell’attività osteoclastica e aumento di quella osteoblastica (in parte attraverso la stimolazione della via BMP-2) il secondo (BF). Mentre la combinazione di tutti e quattro gli estratti vegetali ha rivelato che la modulazione contemporanea del riassorbimento osseo e della formazione ossea è difficile, forse a causa di molteplici sistemi di feedback che caratterizzano osteoblasti e osteoclasti. Al giorno 28 sono stati registrati livelli alterati di glucosio o ALT in 9 pazienti, ma i ricercatori hanno ritenuto che nessuno di questi fosse dovuto ai trattamenti, che hanno valutato come sicuri e ben tollerati.
Gli autori concludono osservando che lo studio ex vivo attraverso microarray ha rivelato che gli estratti di melograno, semi d’uva, liquirizia la quercetina modulano l’espressione genica associata a processi osteoclastici e osteogenici.
Elsevier (Open Access). Ricerca realizzata da associati a vari istituti, fra questi: Nutrilite Health Institute, Buena Park, CA, USA. Lin Y, Kazlova V, Ramakrishnan S, Murray MA, Fast D, Chandra A, Gellenbeck KW. Bone health nutraceuticals alter microarray mrna gene expression: A randomized, parallel, open- label clinical study. Phytomedicine 2016, Jan 15;23(1):18-26.