Assunzione di acido folico in gravidanza: meno rischi di ipertensione nella prole
«Precedenti ricerche hanno dimostrato che i fattori di rischio cardiometabolico materni durante la gravidanza, tra cui disturbi ipertensivi, diabete e obesità, sono associati con una maggiore incidenza di ipertensione nella prole» esordisce Xiaobin Wang della Johns Hopkins University Bloomberg School of Public Health a Baltimora, che assieme ai colleghi ha seguito 1.290 coppie madre-figlio dal momento della nascita fino all’età di 9 anni dal 2003 al 2014. Tra le madri, il 38,2% aveva una o più fattori di rischio cardiometabolico, il 14,6% aveva disturbi ipertensivi, l’11,1% aveva il diabete e il 25,1% aveva un’obesità pregravidica. Inoltre, il 28,7% dei bambini nati dalle partecipanti allo studio ha sviluppato ipertensione sistolica fra i 3 e i 9 anni.
«I figli ipertesi avevano maggiori probabilità di avere madri obese, ipertese e diabetiche» scrivono i ricercatori, che a conti fatti hanno scoperto che elevati livelli di acido folico materno possono aiutare a contrastare l’influenza negativa dei fattori di rischio cardiometabolico materni in termini di pressione arteriosa sistolica della prole, anche se i livelli di acido folico materni da soli non sono direttamente associati alle variazioni pressorie dei bambini. Tuttavia, tra i nati da madri con un qualsiasi fattore di rischio cardiometabolico, quelli le cui madri avevano livelli di acido folico sopra la media avevano probabilità inferiore del 40% di avere ipertensione sistolica nell’infanzia. «Questi risultati supportano l’ipotesi che la valutazione del rischio precoce prima del concepimento e durante la gravidanza possa portare a nuovi modi per prevenire l’ipertensione e le sue conseguenze nell’arco della vita» conclude Wang.
Am J Hypertens 2017. Doi: 10.1093/ajh/hpx003 https://academic.oup.com/ajh/article/doi/10.1093/ajh/hpx003/2982833/Association-of-Maternal-Plasma-Folate-and