Il diabete mellito di tipo 2 è la forma di diabete più frequente, soprattutto in età adulta. È caratterizzato da un duplice difetto: non viene prodotta una quantità sufficiente d’insulina tale da consentire l’ingresso del glucosio nelle cellule (deficit di secrezione di insulina) oppure l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulino-resistenza).
Si stima che nel 2030 il numero di adulti con diabete sfiorerà, a livello mondiale, i 439 milioni con un incremento del 69% nei paesi in via di sviluppo e del 20% nei paesi industrializzati.
Il trattamento di questa patologia, come raccomandato dalla maggior parte delle linee guida di associazioni scientifiche, prevede controllo della dieta, esercizio fisico e terapia farmacologica individuale che, in taluni casi, comporta anche la somministrazione di insulina. Tra i rimedi di origine naturale consigliati nel trattamento del diabete vi sono anche integratori alimentari a base di aglio (Allium sativum L.), una delle più antiche piante coltivate ancora oggi nel mondo che, oltre ad essere un ingrediente molto diffuso nella cucina mediterranea, è conosciuto per i suoi innumerevoli effetti benefici per la salute, in primis come antimicrobico ed antipertensivo.
Nell’ultimo decennio diversi sono stati gli studi clinici controllati e randomizzati condotti per approfondire gli effetti benefici dell’aglio sul diabete di tipo 2. Per verificare la reale efficacia e la sicurezza di questi prodotti nel trattamento di questa patologia, un gruppo di ricercatori cinesi ha effettuato una meta-analisi degli studi pubblicati, negli ultimi anni, in letteratura sull’argomento.
Nella revisione sono stati inclusi 9 studi clinici (da 10 articoli dei 226 selezionati) in quanto i soli rispondenti ai criteri stabiliti dal protocollo sperimentale: studio clinico randomizzato e con controllo; pazienti con diabete tipo 2 di nuova o vecchia diagnosi; età 18-75 anni; nessuna storia di grave malattia cardiovascolare.
Cinque studi, condotti su pazienti con diagnosi di diabete più recente, hanno valutato gli effetti della sola somministrazione di preparazioni a base di aglio, mentre nei rimanenti trial è stata studiata l’efficacia di combinazioni di un integratore di aglio con la terapia farmacologica tradizionale. I prodotti in studio erano in 7 casi compresse di aglio in polvere e nei restanti 3 studi un omogenato acquoso della pianta (bulbo). Le dosi variavano tra 0,05 g e 1,5 g, mentre il periodo di somministrazione da 2 a 24 settimane. La qualità degli studi è stata giudicata da buona a moderata. Di seguito i risultati osservati:
Glicemia a digiuno (misurata in 7 trial): negli studi sia a breve termine (≤ 8 settimane) che a medio termine (> 8 settimane) l’assunzione di integratori a base di aglio ha portato, rispetto al controllo, ad una più significativa diminuzione dei livelli plasmatici di glucosio a digiuno.
Fruttosamina: nei pazienti che
hanno assunto un integratore di aglio per un periodo da 1 fino a 4 settimane si è osservata una significativa riduzione dei livelli plasmatici di fruttosamina, una proteina glicosilata i cui valori aumentano in presenza di elevati valori di glucosio nel sangue.
Emoglobina glicosilata (HbA1c): l’assunzione di estratti di aglio per 12-24 settimane ha fatto registrare un significativo decremento dei livelli di HbA1c (aumenta in caso di glicemia elevata).
Lipidi: l’assunzione di preparazioni a base di aglio per 3-4 settimane ha portato ad una significativa riduzione della concentrazione plasmatica di trigliceridi. Dopo 12 settimane di trattamento si è rilevata un’importante diminuzione dei livelli di
colesterolo totale e LDL ed un aumento significativo di HDL.
Sicurezza: non si sono osservate differenze significative nel verificarsi di effetti avversi tra i gruppi sperimentali in trattamento con prodotti a base di aglio ed i controlli.
Questi fenomeni potrebbero essere dovuti alla capacità dell’allicina, principale componente bioattivo dell’aglio, da un lato di stimolare, attraverso un meccanismo rapido, il rilascio di insulina da parte delle cellule beta pancreatiche, e dall’altro di diminuire la resistenza all’ormone mediante un effetto prolungato.
Sulla base di tali considerazioni, gli autori di questa meta-analisi confermano che gli integratori alimentari a base di aglio consentono un miglior controllo della glicemia nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Il ruolo positivo che hanno inoltre dimostrato nel migliorare il profilo lipidico di questi soggetti, oltre ai già confermati effetti antipertensivi della pianta, fanno dell’aglio un possibile rimedio per ridurre i rischi di eventi cardiovascolari nei soggetti diabetici.
Ulteriori studi sono comunque necessari per supportare tali evidenze, oltre che per identificare la dose di aglio che consenta di avere al contempo l’effetto ipoglicemizzante, ipolipidemizzante ed antipertensivo ed i tempi di assunzione più indicati per raggiungere e mantenere tali benefici.
FONTE: Food & nutrition research. Pubblicato on line prima della stampa DOI: 10.1080/16546628.2017.1377571. Effect of garlic supplement in the management of type 2 diabetes mellitus (T2DM): a meta-analysis of randomized controlled trials. AUTORI: J. Wang, X. Zhang X., H. Lan, W. Wang