“NO A ‘GLUTEN FREE’ SU COSMETICI. SI Dà INFORMAZIONE SCORRETTA
“No al claim ‘gluten free’ sui cosmetici: crea allarme tra i celiaci e li convince che anche il glutine contenuto nelle creme possa essere pericoloso per la loro salute”. Con questa motivazione l’Associazione italiana celiachia Onlus, ha deciso di impugnare davanti al Tar il provvedimento con il quale l’Antitrust aveva invece giudicato “non scorretto” il comportamento di un’azienda cosmetica che faceva leva sull’assenza di glutine nei propri prodotti per pubblicizzarli.
Il ricorso chiede al Tar l’annullamento, previa sospensione, della delibera dell’Autorità Antitrust del 15 ottobre scorso. La decisione contrasta infatti, secondo il ricorso, sia con la consulenza del perito d’ufficio nominato proprio dall’Antitrust che attesta l’assenza di effetti legati al contatto cutaneo di cosmetici contenenti glutine, sia con il parere dell’Autorità per le Comunicazioni che aveva giudicato scorretta la pubblicità. Lo stesso Iap, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, aveva peraltro giudicato ingannevole, nel 2013, l’utilizzo della dicitura senza glutine nei prodotti cosmetici.
“Speriamo che il Tar faccia chiarezza e induca l’Antitrust a tornare sui suoi passi: riceviamo tantissime segnalazioni da parte di pazienti celiaci che temono conseguenze negative per la loro salute a causa del contatto esterno con il glutine. E si moltiplicano le denunce sulla promozione impropria di cosmetici o detergenti per la persona dichiarati come ‘idonei ai celiaci’, ‘per celiaci’ o ‘senza glutine’. Alcune aziende, addirittura, si sono spinte a richiederci la concessione d’uso del marchio Spiga Barrata. A questo proposito ci tengo a precisare che, non solo l’indicazione dell’assenza di glutine induce le persone celiache a pensare che il glutine eventualmente presente in un prodotto cosmetico sia dannoso per la loro salute ma anche, di conseguenza, che i prodotti analoghi (i cosmetici prodotti da altre aziende ad esempio), privi di indicazioni in etichetta, siano necessariamente non idonei – spiega l’Associazione italiana celiachia Onlus -. Le persone celiache sono quindi indotte a scartare i prodotti cosmetici delle aziende che non inseriscono in etichetta comunicazioni a loro destinate, una scelta che come Associazione riteniamo assolutamente corretta e leale. Al fine di tranquillizzare i pazienti e i loro famigliari abbiamo diffuso comunicati ufficiali, ricordando che tutti i detergenti (inclusi i dentifrici, i collutori e le paste per dentiera), i cosmetici (inclusi rossetto e burro di cacao) e i prodotti per uso esterno non comportano rischi per il celiaco e possono essere utilizzati in tutta sicurezza. Ma a questo punto è necessario che anche le Autorità preposte si facciano carico del problema”.
Proprio per fronteggiare “i macroscopici effetti di suggestione e condizionamento che il protrarsi della pubblicità produce sulla vasta categoria di consumatori sostenuta dall’AIC” lo studio legale che rappresenta l’Associazione ha deciso di chiedere la sospensione del provvedimento. “C’è un pregiudizio che i consumatori celiaci subiscono quotidianamente nel recepire messaggi evidentemente ingannevoli – si legge nel ricorso – che inducono allarmismi incontrollati sui rischi che deriverebbero alla salute dal contatto del glutine contenuto nei cosmetici con la cute del paziente. Anche il semplice leggere su una rivista o vedere in una vetrina messaggi che colleghino un prodotto cosmetico all’assenza di glutine, può indurre erroneamente il soggetto a sentirsi minacciato da condizioni ambientali (glutine a contatto con la pelle) in realtà non dannose, condizionandone la qualità di vita, ben oltre quanto già la perenne dieta rigorosamente senza glutine impone”.
fonte: quotidianosanita.it