L’area uro-ginecologica rappresenta una macro-area d’interesse degli integratori alimentari suddivisa nelle seguenti sotto categorie:
- benessere genito-urinario
- benessere prostatico
- fertilità
Epidemiologia delle patologie dell’area uro-ginecologica in Italia
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) rappresentano una delle affezioni di maggiore riscontro nella pratica clinica e in ambito ambulatoriale. Sono infezioni, per frequenza, seconde solo a quelle a carico delle alte vie respiratorie.
Vaginiti e cistiti recidivanti costituiscono un problema di salute pesante per la donna e la coppia.
È un problema che riguarda soprattutto il mondo femminile. Infatti, in alcune fasi della vita (tra i 18 e i 30 anni e nei primi anni dopo la menopausa), l’uretra femminile ha una lunghezza inferiore, che favorisce la risalita dei batteri patogeni dalla zona perianale alla vescica.
Si calcola che l’80% delle donne ne soffra almeno una volta nella vita.
Nel nostro Paese, le cifre sono sottostimate poiché per questo tipo di disturbi si ricorre spesso all’automedicazione senza rivolgersi al medico, sfuggendo in questo modo alle statistiche.
Gli episodi di cistite nell’uomo si manifestano soprattutto dopo i 50 anni, in relazione a eventuali problemi di ipertrofia prostatica che determinano un ristagno dell’urina in vescica.
L’utilizzo degli antibiotici su larga scala si rivela spesso non soddisfacente se non fallimentare rispetto alla riduzione delle forme croniche e recidivanti, con dati allarmanti sul vertiginoso crescere delle resistenze batteriche in urologia e ginecologia.
Fattori di rischio
- fattori anatomici: brevità dell’uretra femminile che facilita la risalita di germi
- ipoestrogenismo/ipoandrogenismo
- diabete e fattori dismetabolici associati
- iperattività del muscolo elevatore dell’ano
- alterazione dell’ecosistema microbico (biofilm uro-genitale)
- sindrome del colon irritabile e infiammazione della parete intestinale e stipsi ostruttiva
- copresenza asintomatica di Escherichia coli uropatogeno (UPEC) extracellulare in vagina e vescica
- fattori sessuali: inadeguata lubrificazione con secchezza vaginale facilitano le microabrasioni della mucosa vaginale contribuendo a vaginiti, vestiboliti/vestibulodinia, dispareunia, ipertono difensivo del muscolo elevatore, e cistiti postcoitali
- la presenza di Escherichia coli uropatogeno (UPEC) aumenta in modo significativo con l’aumento della frequenza dei rapporti sessuali
- l’esposizione al freddo (cistite “a frigore”) può scatenare la cistite attiva in presenza di comunità batteriche intracellulari (Intracellular Bacterial Communities, IBCs)
- il minimalismo terapeutico, che si limita anche nelle linee guida internazionali ad un’escalation di aggressività antibiotica, sia per tipo di molecole che per durata dei trattamenti
- la mancata compliance alla terapia
La prevenzione primaria
Alla luce dei sopraindicati fattori di rischio, il concetto di prevenzione primaria che è legata ad abitudini comportamentali, igieniche e alimentari, viene necessariamente collegato al concetto di prevenzione di cronicità e recidività del quadro patologico impegnativo dal punto di vista della gestione della salute e della qualità di vita oltre che costoso dal punto di vista economico.
Le comorbilità attivate dalla recidività sono gravi, complesse e richiedono un attento sguardo clinico, specie da parte del ginecologo che ha gli strumenti fisiopatologici e le conoscenze terapeutiche per affrontarle in modo efficace.
Nonostante i dati attuali raccomandino una dieta povera di zuccheri semplici, alimenti lievitati, grassi, ricca di frutta e verdura, non c’è un’evidenza definitiva che supporta una specifica dieta terapeutica o supplementare per ridurre il rischio di patologie.
L’integrazione alimentare: ingredienti chiave per area di azione
La scelta di utilizzo di integratori alimentari ha avuto una notevole diffusione, confermata anche dall’utilizzo da parte della classe medica come strumento utile al miglioramento delle IVU, anche in associazione a trattamenti medici.
Appartengono a questa famiglia integratori alimentari molto diversi fra loro, usati singolarmente o associati tra loro in formulazioni complesse che sfruttano le potenziali sinergie tra le varie sostanze.
Area benessere genito-urinario
Ci sono diverse sostanze presenti nella lista delle “Sostanze e preparati vegetali ammessi” del Ministero della Salute a cui è associato un effetto fisiologico riconducibile al benessere genito- urinario (vedere in proposito la tabella 2 allegata).
Riequilibrio ecosistema microbico e del biofilm
Probiotici
Un approccio innovativo, e tra le opzioni perseguibili e promettenti, è rappresentato dallo studio dei biofilm in ginecologia e urologia.
L’utilizzo di principi attivi efficaci sui biofilm patogeni vescicali e vaginali rappresenta una frontiera preventiva e terapeutica più efficace e fisiologicamente orientata rispetto alle terapie antibiotiche, che devono essere usate in modo molto più restrittivo e mirato.
In particolare, la sinergia tra D-mannosio, lattoferrina, N-Acetilcisteina e lattobacilli, potrebbe permettere di beneficiare contemporaneamente dell’attività antiadesiva, battericida, antivirale, di inibizione dell’internalizzazione di UPEC e ripristino dell’ecosistema vaginale e del corretto pH.
Area benessere prostatico e fertilità
Lo stress ossidativo (OS) rappresenta una delle cause più importanti di infertilità maschile. Infatti, è stato riportato che gli uomini infertili hanno ridotti livelli di antiossidanti nel loro liquido seminale rispetto agli uomini fertili, mentre i livelli di radicali liberi dell’ossigeno (ROS) risultano aumentati.
In considerazione del gran numero di fattori in grado di causare un aumento dello OS e quindi di danneggiare la spermatogenesi e la funzione nemaspermica, numerose sostanze con documentata attività antiossidante possono essere impiegate nei pazienti con infertilità
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