L’uso di piante adattogene, cioè che riducono la sensazione di fatica e aumentano la performance cognitiva, è molto in voga in questo periodo in cui il cambio di stagione induce un generico calo dell’energia fisica. In questo periodo dove il cambio di stagione induce un generico “calo” dell’energia fisica aumento l’uso di piante adattogene. Per poter essere definita “adattogena”, una pianta (o un principio attivo) deve ridurre la sensazione di fatica fisica e aumentare le performance cognitive, senza alterare l’omeostasi del corpo e senza effetto-rebound al termine dell’assunzione. Tra le piante più utilizzate, vi sono senza dubbio alcuni tipologie di ginseng (Panax ginseng, Eleutherococcus senticosus) e altre piante di origine orientale (Rhodiola rosea, Schisandra chinensis).
Tutte le piante in questione sono utilizzate da millenni in Cina, in quanto parte della farmacologia tradizionale cinese. R.rosea è molto conosciuta per i suoi effetti antidepressivi e in grado di ridurre la sensazione di affaticamento. Al P. ginseng si attribuiscono attività antiinfiammatorie, contro la disfunzione erettile e un miglioramento della memoria nei pazienti con Alzheimer. Schisandra ed Eleuterococco aumentano le performance in endurance fisica e mentale. Alcuni lavori scientifici hanno voluto analizzare a fondo le proprietà di queste piante, per svelarne i meccanismi biologici che ne giustifichino l’efficacia.
Sicuramente, gli adattogeni hanno un effetto protettivo sulle situazioni di stress, e una dei meccanismi principali riguarda l’azione sull’asse ipotalamo-surrene ed il controllo di mediatori della risposta allo stress come l’HSP70, il cortisolo e l’ossido nitrico. Particolare importanza sembra rivestire lo chaperon Hsp70: le piante adattogene vanno a mimare lo stimolo stressongeno e inducono una sovraespressione del chaperon. Questa proteina ha un ruolo chiave nella sopravvivenza cellulare ed inibisce la sintesi di NO e la risposta dei recettori glucocorticoidi. In questo modo si ha una riduzione dell’NO e del cortisolo circolante. La riduzione di NO, evita la diminuzione di produzione di ATP, mantenendo quindi i livelli di performance pre-stress e migliorando la risposta del corpo allo stesso. Analizzando l’aspetto adattogeno dei frutti della Schisandra chinensis pare che sia da ricercarsi nella frazione polisaccaridica dell’estratto.
L’analisi di Zhang e Chi ha evidenziato complessi a 12 aminoacidi legati a polisaccaridi e li ha utilizzati in un modello murino di fatica cronica. Il miglioramento della sintomatologia sembra essere dovuto all’implementazione delle vie metaboliche di alanina, aspartato e glutammato che erano alterate nei topi presi a modello. Concentriamoci sulla Rodiola: nel settembre 2010 (data della prima AIC) ha assunto lo status di Medicinale vegetale tradizionale indicato per il sollievo temporaneo di sintomi associati a stress, quali fatica, esaurimento e lievi stati d’ansia. Questa qualifica le è stata consentita dalla numerosa letteratura che ne dimostrava l’efficacia per il trattamento dei sintomi in questione, letteratura che è stata ampliata negli anni successivi. Un esempio è il trial di Edwards del 2012, nel quale l’autore ha somministrato per 4 settimane un estratto di rodiola (200mg due volte al giorno per 4 settimane) in pazienti stressati. Valutando mediante differenti test il grado di stress percepito e vari aspetti fisio-psicologici legati a questa condizione, si è registrato un miglioramento già dopo 3 giorni di assunzione. Aspetto interessante è che i miglioramenti sono progrediti costantemente per tutte le 4 settimane di trattamento.
Gli effetti collaterali riparatati erano usualmente di modesta intensità e sono dovuti o alla possibile interazione con farmaci attivi sul sistema nervoso o ad effetti ipoglicemizzanti e di sensibilità individuale.
Fonti:
Int J Food Sci Nutr.2012 Mar;63 Suppl 1:75-81. doi: 10.3109/09637486.2011.627840. Epub 2011 Nov 1.
Curr Clin Pharmacol.2009 Sep;4(3):198-219. Epub 2009 Sep 1.
Int J Biol Macromol. 2016 Dec;93(Pt A):322-332. doi: 10.1016/j.ijbiomac.2016.08.042.Epub 2016 Aug 18.
Phytother Res. 2012 Aug;26(8):1220-5. doi: 10.1002/ptr.3712. Epub 2012 Jan 6