ESTRATTO DI BACCHE DI MAQUI E CONTROLLO DELLA GLICEMIA POST-PRANDIALE
Le bacche di maqui (Aristotelia chilensis (Molina) Stuntz), pianta originaria del Sud America, in particolare di Patagonia e Cile, sono conosciute ai più soprattutto per le loro proprietà …
Le bacche di maqui (Aristotelia chilensis (Molina) Stuntz), pianta originaria del Sud America, in particolare di Patagonia e Cile, sono conosciute ai più soprattutto per le loro proprietà antiossidanti. I frutti di questa pianta contengono infatti sostanze come le antocianine, quali cianidine e delfinidine, che, oltre a conferire il tipico colore violaceo alle bacche di maqui, sembra siano coinvolte in vari processi biologici utili nella prevenzione di disturbi quali patologie cardio-vascolari, neurodegenerative, obesità e disordini metabolici. Un recente studio clinico, in doppio cieco con il controllo del placebo e cross-over, condotto in Cile su un gruppo di 12 soggetti con intolleranza al glucosio moderata, ha valutato gli effetti ipoglicemizzanti di una singola dose di un estratto idroalcolico di bacche di maqui, titolate in antocianine (35% p/p) e delfinidine (25% p/p), assunto a digiuno. Trenta min dopo la somministrazione dell’estratto di maqui o del placebo, i soggetti hanno mangiato una porzione di riso bollito. Campioni di sangue sono stati raccolti 10 min prima e 15 min dopo l’estratto, e dopo aver mangiato il riso, sono stati effettuati 5 prelievi ogni 30 min. In entrambi i gruppi si è osservato un aumento dei livelli ematici di glucosio dopo 30 min dal pasto ma, mentre nel gruppo placebo si è osservato un picco glicemico (> 115 mg/dl) dopo 1 h, nei soggetti trattati con l’estratto di maqui, i livelli di glucosio si sono mantenuti costantemente al di sotto di 100 mg/dl fino a 90 min dopo l’assunzione di riso. Dopo 2h, i livelli ematici di glucosio nei due gruppi si sono allineati. Tendenza simile si è osservata per la concentrazione ematica di insulina. Gli effetti ipoglicemizzanti dell’estratto di maqui sono stati precedentemente osservati in uno studio preclinico su ratti diabetici che hanno assunto per un periodo di 4 mesi 20 mg/kg p.c./die di prodotto per via orale. Lo stesso gruppo di ricerca ha inoltre tentato di capire quale è il meccanismo d’azione che consente all’estratto di maqui di controllare la glicemia, attraverso uno studio in vitro su mucosa digiunale di topo, messa a contatto con una soluzione di glucosio per stimolare i co-trasportatori Na+-glucosio (SGLT-1), proteine responsabili del trasferimento del glucosio dal lume intestinale agli enterociti, che rappresenta il primo sito di assorbimento degli zuccheri assunti con la dieta. Con l’aggiunta di delfinidina, composto isolato dall’estratto di maqui, prima del contatto con glucosio, si è osservata una riduzione della quantità di zucchero che entra negli enterociti, suggerendo quindi che questa molecola, inibendo SGLT-1, è in grado di controllare l’assorbimento di glucosio. I risultati di questo studio dimostrano che gli effetti ipoglicemizzanti dell’estratto di maqui nell’uomo sono già evidenti dopo somministrazione di una singola dose. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per confermare gli effetti benefici di questo estratto sul controllo della glicemia a lungo termine e su un numero più grande di soggetti.
Fonte: Panminerva Medica. “Delphinol® standardized maqui berry extract reduces postprandial blood glucose increase in individuals with impaired glucose regulation by novel mechanism of sodium glucose cotransporter inhibition”. Autori: J. Hidalgo, C. Flores, M.A. Hidalgo, M. Perez, A. Yanez, L. Quinones, D.D. Caceres, R.A. Burgos.