Il presidente della Società italiana di pediatria (Sip) Alberto Villani ricorda che «ormai l’epigenetica, che valuta la stretta connessione tra ambiente e genetica, ha dimostrato che l’alimentazione è determinante e per garantire salute e benessere sia a breve che a lungo termine. È bene che ci si alimenti sempre in modo corretto, ma questo diventa ancora più importante in quelle fasi della vita in cui le esigenze nutrizionali sono particolari, ovvero la gravidanza e il primo periodo di vita del bambino: in queste situazioni l’alimentazione deve essere per quanto possibile la più varia e completa e deve seguire dei criteri scientificamente determinati per garantire il miglior benessere del bambino».
Com’è noto, le principali fonti di vitamina B12 sono carne, pesce, uova, latte e latticini e coloro che non si cibano di questi alimenti dovrebbero assumerla attraverso integratori. Tuttavia Villani ritiene che la scelta migliore sia ricavare la vitamina direttamente dall’alimentazione: «dopo di che è chiaro che, se ci si ostina a mantenere delle regole dietetiche inappropriate, è doveroso da parte dei medici fare delle supplementazioni, ma non è la stessa cosa che alimentarsi in maniera corretta. Quando ci siamo trovati a confrontarci con bambini che seguivano diete molto restrittive abbiamo riscontrato carenze diffuse e quindi il concetto è che se non si ha una alimentazione varia il rischio di avere dei deficit è molto alto, chiaramente quello di B12 è il più noto e importante ma non è l’unico». Il presidente Sip ricorda che una buona guida per un’alimentazione corretta è la dieta mediterranea, che porta a una migliore qualità di vita e a una maggiore longevità, privilegiando gli alimenti di origine vegetale ma prevedendo anche un apporto di proteine animali, specialmente quelle che derivano dal pesce.