La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una delle principali cause di danni al fegato nei Paesi occidentali. Se non adeguata-mente trattata, può portare allo sviluppo di carcinoma epatocellu-lare. Nonostante una certa predi-sposizione genetica, i fattori che portano alla progressione dalla semplice steatosi epatica a gravi cicatrici epatiche e alla cirrosi epatica, non sono ancora stati completamente chiariti. Diversi studi hanno dimostrato che nello sviluppo di NAFLD svolgono un ruolo importante alcuni marcatori dell’infiammazione come il fat-tore di necrosi tumorale alfa (TNF-α) ed altre citochine, oltre a stress ossidativo ed obesità. Un nuovo potenziale obiettivo per il trattamento della NAFLD, per la cura della quale non è stato auto-rizzato ad oggi alcun farmaco, è stimolare la lipofagia, ossia l’idro-lisi lisosomiale dei grassi che, se compromessa, può portare ad un accumulo di lipidi tissutali a li-vello epatico.
In uno studio su un modello di ratto NAFLD, i flavonoidi del ber-gamotto (Citrus x bergamia Risso & Poit.) si sono dimostrati in grado di stimolare la lipofagia prevenendo l’accumulo di grassi.
Altre piante che potrebbero es-sere utili nel trattamento della steatosi epatica sono quelle aventi proprietà coleretiche come, per esempio, il cardo selvatico (Cynara cardunculus L.), una pianta ricca di sesquiterpeni quali la cinaropicrina, che pos-siede proprietà coleretiche signi-ficative in grado di migliorare così la funzionalità epatica.
Uno studio clinico, condotto in Italia, ha valutato i possibili ef-fetti sinergici di bergamotto e cardo in pazienti non diabetici af-fetti da NAFLD, di età compresa tra 30 e 75 anni. Centodue sog-getti sono stati equamente suddi-visi in due gruppi: il gruppo sperimentale ha assunto, per 12 settimane, una capsula al giorno contenente 150 mg della frazione polifenolica di bergamotto e 150 mg di un estratto di cardo in-sieme ad una miscela composta da PUFA (acidi grassi polinsaturi), polpa del bergamotto e fibre ot-tenute dall’albedo (parte interna della buccia dell’agrume), mentre per il gruppo placebo la capsula conteneva maltodestrine con questi tre ultimi ingredienti. I par-tecipanti hanno seguito una dieta normale, eccetto i soggetti in so-vrappeso e obesi cui è stato chie-sto di ridurre l’apporto calorico di 400–500 calorie.
Dopo 12 settimane, nei soggetti trattati con bergamotto e cardo si è osservata una diminuzione dei livelli di colesterolo LDL, coleste-rolo HDL, trigliceridi, indice HOMA-IR per valutare l’insulino resistenza e degli enzimi AST (aspartato transaminasi) e GGT (gamma glutamil transferasi), mentre il grado di elasticità del fegato misurato con l’apparec-chiatura diagnostica FibroScan CAP e il BMI (indice di massa cor-porea) hanno subito un decre-mento in entrambi i gruppi, ma con una significatività maggiore nel gruppo sperimentale. Non si sono invece osservate variazioni rilevanti tra i due gruppi nella concentrazione dei globuli bian-chi e dei marcatori dell’infiammazione IL-1b, IL-6 e TNF-α, motivo probabilmente alla base della non significativa dimi-nuzione del profilo lipidico regi-strata.
Il punteggio CAP di fibrosi NAFLD si è ridotto in media del 7% nei soggetti trattati con bergamotto e cardo, con un decremento mag-giore (15%) nei soggetti con età superiore ai 50 anni, in partico-lare negli individui con obesità androide, sovrappeso/obesi e nelle donne. La riduzione del punteggio CAP potrebbe essere correlata alla più significativa perdita di peso registrata nei sog-getti trattati con il preparato spe-rimentale, rispetto al placebo, fe-nomeno associato negli individui con NAFLD ad un miglioramento dei livelli dei biomarcatori ema-tici delle malattie del fegato, della rigidità epatica e della stea-tosi. Nelle donne, potrebbe invece essere spiegato dalle dif-ferenze nello stato redox tra i ge-neri.
Ulteriori studi sono tuttavia ne-cessari per verificare se gli effetti benefici sul fegato della frazione polifenolica del bergamotto sono dovuti solo a fenomeni di natura antiossidante ed antinfiammato-ria o all’azione diretta sui processi mitocondriali alla base della lipo-fagia.
Dai risultati di questo studio emerge come la frazione polife-nolica di bergamotto e l’estratto di cardo costituirebbero un pro-mettente rimedio naturale utile a contrastare l’insorgenza e la pro-gressione del NAFLD, soprattutto negli individui di età superiore ai 50 anni. Sono necessari ulteriori studi per confermare tali impor-tanti risultati e per valutare gli ef-fetti a lungo termine di tale pre-parato.
FONTE: Clinical Trial. DOI: 10.3389/fendo.2020.00494. Randomized Clinical Trial: Bergamot Citrus and Wild Cardoon Reduce Liver Stea-tosis and Body Weight in Non-diabetic Individuals Aged Over 50 Years. AUTORI: Y. Ferro, T. Montalcini, E. Mazza, D. Foti, E. Angotti, et al.