ALIMENTI IPOCALORICI – RACCOMANDAZIONI EFSA PER LA COMPOSIZIONE NUTRIZIONALE DEI “SOSTITUTI DELL’INTERA RAZIONE ALIMENTARE GIORNALIERA PER IL CONTROLLO DEL PESO”
Proteine
L’assunzione raccomandata per la popolazione (PRI) di proteine, stimata per un uomo adulto sano normopeso, è pari a 0,83 g/kg p.c./die. EFSA ritiene che tale valore non sia sufficiente a soddisfare il fabbisogno proteico medio di adulti in sovrappeso o obesi. Il fabbisogno di proteine è strettamente associato alla massa magra il cui rapporto rispetto al peso corporeo, nei soggetti in sovrappeso o obesi, è minore che nei soggetti normopeso. Poiché, sia il fabbisogno proteico che il dispendio energetico a riposo sono collegati alla massa magra, NDA ha proposto di correggere il valore di PRI (0,83 g/kg p.c./die) per il coefficiente risultante dal rapporto tra il dispendio energetico a riposo di un individuo sovrappeso e quello di un soggetto normopeso. In termini matematici, questo calcolo si traduce nell’assunzione quotidiana di una quantità minima di 75 g di proteine nobili attraverso il consumo di un sostituto dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso. La quantità massima di proteine che può essere assunta attraverso questi prodotti non deve superare i 105 g. Questo valore, pari al doppio dell’assunzione raccomandata per la popolazione, è considerato sicuro per una donna di 40 anni in sovrappeso con un indice di massa corporea (BMI) di 25 kg/m2.
Carboidrati
Alcuni studi suggeriscono che assumere 100 g di carboidrati al giorno associati al consumo elevato di proteine, non consenta di raggiungere un bilancio azotato neutro, in cui la quantità di azoto eliminato è approssimativamente uguale a quella dell’azoto assunto. Tuttavia, NDA ha osservato che l’assenza totale di carboidrati in un sostituto dell’intera razione alimentare giornaliera, potrebbe aumentare il rischio di chetoacidosi. I risultati di altri studi sulle diete ipocaloriche sottolineano come un consumo calorico ≤ 2.510 kJ (600 kcal) al giorno con un apporto proteico compreso tra 50 e 70 g/die e un quantitativo di carboidrati pari a circa 70 g/die, consentano una minor perdita di azoto rispetto ad un apporto di soli 10 g/die di carboidrati. Considerando che fino al 80% del fabbisogno energetico del cervello, pari a circa 2.092 kJ/die (500 kcal/die) può essere fornito dai corpi chetonici, rimane da soddisfare una richiesta di circa 25-30 g di glucosio che possono derivare o dalla gluconeogenesi da glicerolo e amminoacidi o essere assunti con la dieta. Al fine di mantenere la gluconeogenesi bassa, il gruppo di esperti NDA propone che i sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso abbiano un contenuto minimo di carboidrati digeribili di 30 g/die.
Fibra alimentare
A causa della mancanza di prove scientifiche, NDA ritiene di non essere in grado di suggerire per i sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso, un contenuto minimo di fibre.
Grassi
Poiché durante i processi che portano alla perdita di peso avviene la liberazione spontanea degli acidi grassi essenziali dai tessuti di deposito, la loro aggiunta ai sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera non è ritenuta necessaria. Tuttavia, NDA ritiene che questi prodotti dovrebbero fornire almeno un’adeguata quantità di acido linoleico e acido α-linolenico, stabilita sulla base di diete con un adeguato apporto di energia. Tale considerazione si basa sul fatto che non vi è certezza alcuna che le riserve organiche di acidi grassi possano soddisfare pienamente i fabbisogni dell’organismo, dal momento che il contenuto di queste sostanze nel tessuto adiposo e la quantità da esso rilasciata può variare da individuo ad individuo. Indi per cui, EFSA propone che i sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera forniscano quotidianamente almeno 11 g di acido linoleico e 1,4 g di acido α-linolenico. Per i sostituti dei pasti, i dati disponibili in letteratura non sono sufficienti a stabilire né un tenore massimo né minimo di grassi totali da aggiungere. Il contenuto minimo proposto di acido linoleico e acido α- linolenico corrisponderebbe a circa 20 g/die di grassi totali.
Energia
Considerando le indicazioni suggerite dal gruppo di esperti a proposito della quantità di proteine (75 g), di carboidrati (30 g), di acido linoleico (11 g) e di acido α-linolenico (1,4 g) equivalenti a 20 g di grassi totali, che dovrebbero essere assunte giornalmente attraverso il consumo di un sostituto dell’intera razione alimentare giornaliera, il contenuto minimo di energia di questi prodotti dovrebbe essere di 2.510 kJ/die (600 kcal/die). Da un punto di vista scientifico, non vi è alcuna evidenza che consenta di stabilire una soglia al di sotto della quale una dieta potrebbe essere considerata a contenuto energetico troppo basso.
Micronutrienti
Il gruppo di esperti ritiene che per le persone in sovrappeso o obese che assumono, per brevi periodi di tempo, un sostituto dell’intera razione alimentare giornaliera, non vi sia alcuna necessità di aumentare il fabbisogno di vitamine e minerali in conseguenza della perdita di peso. Pertanto per stabilire quante vitamine e minerali dovrebbero essere assunte attraverso questi prodotti, si deve fare riferimento ai valori di assunzione raccomandata per la popolazione stabilite per questi nutrienti da precedenti opinioni EFSA o, in loro assenza, o basarsi sulle raccomandazioni del Comitato scientifico dell’alimentazione umana o di altri organismi scientifici autorevoli.
Condizioni e restrizioni d’uso
Nella sua opinione, EFSA sottolinea che le indicazioni date si applicano esclusivamente ai sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso, destinati ad essere assunti da adulti sani in sovrappeso o obesi che vogliono perdere peso. L’uso di questi prodotti non si rivolge a adulti normopeso, neonati, bambini, adolescenti, donne in gravidanza o durante l’allattamento e persone anziane. Essi, inoltre, non sono idonei per persone in sovrappeso o obese con una o più condizioni patologiche, come ad esempio, ma non solo, diabete, gotta, disfunzioni della tiroide, patologie renali o epatiche, malattie cardiovascolari e calcoli biliari. L’uso appropriato di questi prodotti da parte di individui diversi da adulti sani in sovrappeso o obesi, come adolescenti obesi o donne incinte obese, o da individui in sovrappeso o obesi con una o più condizioni patologiche, dovrebbe essere valutato caso per caso da un medico e, nel caso, richiedere stretto controllo medico e dietetico. NDA ha inoltre osservato che non vi è alcuna evidenza scientifica che supporti le attuali disposizioni vigenti in materia di etichettatura dei prodotti proposti come coadiuvanti di diete per il controllo e la riduzione del peso, che prevedono l’informazione al consumatore che le diete a basso contenuto calorico non devono essere usate per più di 3 settimane senza controllo medico. Studi clinici, che hanno valutato gli effetti dell’assunzione di questi prodotti sulla perdita di calcio e la salute delle ossa, sono stati condotti per periodi non superiori ad 8 settimane. I risultati di queste indagini non hanno sollevato alcuna preoccupazione per quanto riguarda la salute delle ossa negli adulti; mancano tuttavia dati sull’impatto che i sostituti del pasto potrebbero avere sulle ossa, se assunti per periodi di tempo superiori o più volte per brevi periodi. Inoltre, le indicazioni fornite da EFSA nell’opinione si basano sul presupposto che questi prodotti siano assunti per un breve periodo di tempo; pertanto il loro contenuto in nutrienti non potrebbe essere idoneo in caso di assunzione per un periodo di tempo prolungato o ripetuto per brevi periodi di tempo. Infine, il gruppo di esperti ha inoltre rilevato l’importanza di assumere, durante la dieta, un adeguato apporto di liquidi in linea con le assunzioni adeguate stabilite per uomini e donne adulti, pari rispettivamente a 2,5 l e 2,1 l/die dati dalla somma dell’acqua, naturale o minerale, bevande di ogni tipo e dall’acqua contenuta negli alimenti.
Per approfondimenti, l’opinione completa sull’argomento può essere consultata al link: http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/doc/3957.pdf