Steroli e stanoli vegetali efficaci contro il colesterolo?
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le malattie cardiovascolari (CVD) sono la principale causa di mortalità nel mondo, responsabili del 32% dei decessi a livello mondiale nel 2019. La dislipidemia è uno dei principali fattori di rischio per l’origine e lo sviluppo delle malattie cardiovascolari. A questo proposito, vi è una grande evidenza dell’effetto ipocolesterolemizzante degli steroli e stanoli vegetali.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le malattie cardiovascolari (CVD) sono la principale causa di mortalità nel mondo, responsabili del 32% dei decessi a livello mondiale nel 2019 (OMS, 2021). La dislipidemia è uno dei principali fattori di rischio per l’origine e lo sviluppo delle malattie cardiovascolari. Per questo motivo, sono stati sviluppati e studiati nutraceutici e alimenti funzionali con effetti benefici sui livelli dei lipidi plasmatici. A questo proposito, vi è una grande evidenza dell’effetto ipocolesterolemizzante degli steroli e stanoli vegetali.
Gli steroli e gli stanoli vegetali (PS) sono noti per il loro effetto ipocolesterolemizzante attraverso la riduzione dell’assorbimento intestinale del colesterolo. Tuttavia, i fattori genetici modulano la risposta delle lipoproteine a bassa densità (LDL-C) alla terapia con steroli e stanoli vegetali. Questa rassegna esamina gli studi clinici che valutano l’impatto dei principali geni associati alla risposta delle concentrazioni plasmatiche di lipidi all’assunzione di steroli e stanoli vegetali: APOE, CYP7A1, ABCG5/G8, NPC1L1, CETP, APOA4/A5, SCARBI, HMGCR, PPARα, LIPC, MTHFR e LPA. L’evidenza indica che i portatori dell’allele mutante della variante CYP7A1 c. -204 A > C sperimentano una maggiore riduzione del colesterolo plasmatico dopo l’assunzione di steroli e stanoli vegetali, sebbene vi siano discrepanze per le altre varianti genetiche studiate.
L’assunzione di 0,6-3,3 g di steroli e stanoli vegetali al giorno riducono le concentrazioni plasmatiche di lipoproteine a bassa densità (LDL-C) in media del 6-12%, con pochi benefici aggiuntivi con assunzioni superiori a 3 g al giorno. Tuttavia, esiste una grande variabilità interindividuale nella risposta dei livelli plasmatici di lipidi all’assunzione di steroli e stanoli vegetali. Poiché l’eterogeneità è, in parte, spiegata da fattori genetici, principalmente sotto forma di polimorfismo a singolo nucleotide (SNP), lo studio del coinvolgimento dei geni regolatori dell’omeostasi del colesterolo favorirebbe la personalizzazione e l’ottimizzazione della terapia ipocolesterolemizzante.
L’obiettivo di questa revisione è valutare l’evidenza scientifica sull’interazione gene-dieta tra le varianti genetiche che influenzano il metabolismo dei lipidi e la risposta dei livelli di lipidi plasmatici agli steroli e stanoli vegetali. In precedenza, sono state effettuate altre revisioni della letteratura su questo argomento, anche se non valutano specificamente l’impatto delle varianti genetiche sull’effetto ipocolesterolemizzante degli steroli e stanoli vegetali, ma si occupano piuttosto di fattori generali. D’altra parte, come novità del presente studio, vale la pena menzionare che questa è la prima revisione che si concentra sulla valutazione di come le differenze genetiche influenzino la risposta al trattamento con steroli e stanoli, includendo tutti gli studi clinici pubblicati finora a questo proposito.
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Fonte: Mussa Makran, Reyes Barberá, Antonio Cilla, “Gene-diet interaction in plasma lipid response to plant sterols and stanols: A review of clinical trials”, Journal of Functional Foods, Volume 87, 2021, 104751, ISSN 1756-4646.