Il Ribes nigrum viene per la prima volta coltivato in Russia, nell’XI sec, principalmente come pianta medicinale nei giardini dei monasteri che in quel periodo si moltiplicavano nelle città e negli insediamenti.
Nel XVI secolo gli erboristi Tedeschi raccomandavano l’uso delle bacche per i calcoli renali e disordini epatici, inoltre creavano sciroppi con le bacche per la tosse e i malanni polmonari. Tuttavia rimaneva una pianta di nicchia, oggetto di semplici citazioni; poi, nei primi anni del XVII secolo, si iniziò a coltivarla per le sue proprietà medicinali, che raggiunsero la fama di “panacea universale” all’inizio del 1700.
Del ribes si possono utilizzare le foglie fresche, che contengono un complesso di polifenoli e triterpeni dotati di attività diuretica e antiinfiammatoria, i semi (Omega 6 e omega 3) e le bacche, ricche di antociani, procianidine e vitamine ad azione antiossidante. Anche se, probabilmente, la parte più conosciuta del ribes sono le gemme. Queste, infatti, sono la droga utilizzata per il macerato glicerico (o gemmoderivato) sulla base della monografia “Preparazioni omeopatiche” presente nella farmacopea francese del 1965.
Le gemme, raccolte nel loro periodo balsamico (inizio primavera), sono sottoposte ancora fresche a ripulitura, triturazione, determinazione del grado di umidità ed infine a macerazione.
Il materiale vegetale viene seccato e posto a macerare per 21 giorni in una miscela di alcool e glicerina. Nella pratica gemmo-terapica, il macerato glicerico di Ribes nigrum è consigliato poiché ha attività sinergica nei confronti di gemmoderivati più specifici.
Seconda la gemmoterapia il macerato glicerico di ribes è da assumersi in particolare in tutte le manifestazioni di carattere allergico in associazione, eventualmente con altri gemmoderivati.
Nonostante la letteratura di divulgazione lo dipinga come rimedio antiallergico di eccellenza, al momento non vi sono studi che ne dimostrino né l’efficacia, né la sicurezza d’uso, né la composizione. È stato ipotizzato che contenga gibberelline e auxine e che siano questi i composti che spiegano l’azione “cortison-like” e antiallergica del macerato.
L’attività sul sistema immunitario, se non chiaramente attribuibile al macerato glicerico, è comunque propria della pianta. Estratti di diverse parti della pianta sono stati studiati per le loro proprietà in tale ambito.
I polisaccaridi estratti dal ribes sono stati studiati in un modello di dermatite atopica. In particolare, su ratti con iper-produzione di IgE e sviluppo di dermatite atopica, si p osservato come i polisaccaridi di ribes possano indurrà la produzione di Ifn-gamma da parte delle cellule dendritiche e, in tal modo, ridurre i livelli di IgE. L’aumento di tali valori, a cui si aggiunge una riduzione della migrazione linfocitaria a livello epidermico, è stato correlato ad un miglioramento dei sintomi di dermatite atopica.
L’olio di semi di ribes, invece, è stato studiato in pazienti anziani per valutarne l’effetto immunostimolante. In particolare, si è osservato che l’età aumenta la produzione di prostaglandina E2, e al conseguente decline della funzionalità dei linfociti T.
L’olio di semi di ribes, poiché ricco di acidi grassi polinsaturi, può modificare la via metabolica delle prostaglandine e tale effetto si è visto in grado di migliorare, seppur lievemente, la capacità di risposta del sistema immunitario.
Fonti:
Fabio Firenzuoli: Interazioni tra erbe alimenti e farmaci
E-Campanini: dizionario di fitoterapia e piante medicinali
Biosci Microbiota Food Health.2018;37(1):19-24 Epub 2017 Nov 16.
Am J Clin Nutr.1999 Oct;70(4):536-43.