I probiotici, secondo la definizione ufficiale di Fao e Oms, sono “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”. Si tratta quindi di batteri naturalmente presenti nell’intestino umano, resistenti all’azione degli enzimi digestivi, e in grado di avere un effetto benefico sulla salute, in quanto producono sostanze antimicrobiche e svolgono un’azione di antagonismo nei confronti dei patogeni.
Recenti studi condotti su pazienti anziani ospedalizzati hanno indagato gli effetti della somministrazione di probiotici sia sulla composizione del microbiota intestinale, sia sulla loro efficacia nel trattare patologie gastrointestinali quali costipazione o diarrea conseguente all’assunzione di antibiotici. Per quanto riguarda il microbiota, infatti, non solo sono state riscontrate differenze nel confronto fra l’adulto e l’anziano, ma anche nel confronto tra l’anziano sano e l’anziano ospedalizzato, dimostrando quindi che questi cambiamenti non sono causati soltanto dal processo di invecchiamento, ma anche da un generale peggioramento dello stato di salute, così come da un aumento nell’utilizzo di farmaci, in particolare di antibiotici. Nello specifico, gli studi in merito hanno sperimentato bevande o latte fermentato contenente 5 x 10 cfu/ml di Bifidobacterium longum oppure con dosi di 5 x 10 cfu/die di B. lactis, oppure ancora contenenti Bifidobacterium bifidum e Bifidobacterium lactis in combinazione con l’inulina. Dai risultati è emerso un aumento di numerosi bifido batteri, lattobacilli ed enterococchi, specie batteriche normalmente in progressiva diminuzione nell’anziano. In merito alle patologie gastroenteriche, numerosi studi hanno evidenziato una significativa riduzione sia della frequenza che della durata di episodi di diarrea associata all’uso di antibiotici in seguito all’assunzione di probiotici, insieme anche ad una riduzione generale di molti altri sintomi, portando quindi anche ad una diminuzione dei giorni di ospedalizzazione dei pazienti trattati. In questo caso, in uno studio a doppio cieco, i probiotici sono stati somministrati tramite latte fermentato contenente Lactobacillus johnsonii, ed è stata riscontrata una riduzione dei giorni di infezione compresa fra il 5,7% e il 15,4% rispetto ai pazienti trattati con il placebo. Altri studi hanno sperimentato invece bevande a base di Lactobacillus casei, bulgaricus e streptococcus thermophilus, o ancora preparati contenenti acidophilus e Lactobacillus casei. Solo il 17% dei pazienti trattati sono andati incontro a diarrea associata agli antibiotici, contro un 34% tra i pazienti che avevano assunto il placebo.
Tutti questi studi documentano quindi come l’assunzione di probiotici, specialmente nella popolazione anziana, possa rappresentare un interessante ed innovativo trattamento sia dei sintomi di alcune patologie gastroenteriche, sia nella prevenzione delle stesse.
Recenti studi condotti su pazienti anziani ospedalizzati hanno indagato gli effetti della somministrazione di probiotici sia sulla composizione del microbiota intestinale, sia sulla loro efficacia nel trattare patologie gastrointestinali quali costipazione o diarrea conseguente all’assunzione di antibiotici. Per quanto riguarda il microbiota, infatti, non solo sono state riscontrate differenze nel confronto fra l’adulto e l’anziano, ma anche nel confronto tra l’anziano sano e l’anziano ospedalizzato, dimostrando quindi che questi cambiamenti non sono causati soltanto dal processo di invecchiamento, ma anche da un generale peggioramento dello stato di salute, così come da un aumento nell’utilizzo di farmaci, in particolare di antibiotici. Nello specifico, gli studi in merito hanno sperimentato bevande o latte fermentato contenente 5 x 10 cfu/ml di Bifidobacterium longum oppure con dosi di 5 x 10 cfu/die di B. lactis, oppure ancora contenenti Bifidobacterium bifidum e Bifidobacterium lactis in combinazione con l’inulina. Dai risultati è emerso un aumento di numerosi bifido batteri, lattobacilli ed enterococchi, specie batteriche normalmente in progressiva diminuzione nell’anziano. In merito alle patologie gastroenteriche, numerosi studi hanno evidenziato una significativa riduzione sia della frequenza che della durata di episodi di diarrea associata all’uso di antibiotici in seguito all’assunzione di probiotici, insieme anche ad una riduzione generale di molti altri sintomi, portando quindi anche ad una diminuzione dei giorni di ospedalizzazione dei pazienti trattati. In questo caso, in uno studio a doppio cieco, i probiotici sono stati somministrati tramite latte fermentato contenente Lactobacillus johnsonii, ed è stata riscontrata una riduzione dei giorni di infezione compresa fra il 5,7% e il 15,4% rispetto ai pazienti trattati con il placebo. Altri studi hanno sperimentato invece bevande a base di Lactobacillus casei, bulgaricus e streptococcus thermophilus, o ancora preparati contenenti acidophilus e Lactobacillus casei. Solo il 17% dei pazienti trattati sono andati incontro a diarrea associata agli antibiotici, contro un 34% tra i pazienti che avevano assunto il placebo.
Tutti questi studi documentano quindi come l’assunzione di probiotici, specialmente nella popolazione anziana, possa rappresentare un interessante ed innovativo trattamento sia dei sintomi di alcune patologie gastroenteriche, sia nella prevenzione delle stesse.
Bibliografia:
Rondanelli, M., Giacosa, A., Faliva, M. A., Perna, S., Allieri, F., & Castellazzi, A. M. (2015). Review on microbiota and effectiveness of probiotics use in older.World Journal of Clinical Cases: WJCC, 3(2), 156.