Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi sulla nicotinamide riboside e questo relativamente a diversi target.
Gli autori di questa ricerca si sono posti l’obiettivo di determinare la farmacocinetica umana (PK) della nicotinamide riboside assunta oralmente e l’effetto della stessa sui livelli di nicotinamide adenina dinucleotide (NAD+) nel sangue intero.
A premessa della loro ricerca, gli autori osservano che, nonostante la disfunzione mitocondriale giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella progressione dello scompenso cardiaco, fino ad oggi nessuna terapia mirata ai mitocondri è stata sviluppata fino alla pratica clinica.
Recenti studi sugli animali hanno documentato in più tessuti, incluso il miocardio, un’associazione tra squilibri nel rapporto NADH/NAD+ con la disfunzione mitocondriale. Inoltre, un precursore di NAD+, il nicotinammide mononucleotide (NMN), ha migliorato la funzione cardiaca, mentre un altro precursore NAD+, la nicotinamide riboside (NR), ha migliorato la funzione mitocondriale nei muscoli, nel fegato e nel tessuto adiposo bruno. Sono pertanto giustificati e opportuni gli studi di farmacocinetica sulla nicotinamide riboside negli esseri umani.
Gli autori hanno quindi realizzato uno studio clinico non randomizzato e a disegno aperto che ha coinvolto 8 volontari sani.
I partecipanti hanno assunto 250 mg di nicotinamide riboside per via orale nei giorni 1 e 2, per poi passare a alla dose massima di 1000 mg, due volte al giorno nei giorni 7 e 8.
La mattina del Giorno 9 i partecipanti hanno completato uno valutazione farmacocinetica di 24 ore, dopo aver ricevuto 1000 mg di nicotinamide riboside.
Sono stati analizzati i livelli di nicotinamide riboside, le analisi di routine e i livelli di NAD+.
Dalla sperimentazione è emerso che la nicotinamide riboside è stata ben tollerata, senza che siano stati registrati eventi avversi. Sono stati osservati aumenti significativi (verso basale) delle concentrazioni medie allo sia di nicotinamide riboside (p=0,03) che di NAD+ (p=0,001), quest’ultimo è aumentato del 100%.
Al giorno 9 i cambiamenti in termini assoluti (verso basale) dei livelli di nicotinamide riboside e di NAD+ sono risultati altamente correlati (R2=0,72, p=0,008).
Gli autori concludono osservando che la nicotinamide riboside aumenta la NAD+ circolante negli esseri umani e, conseguentemente, la nicotinamide riboside può essere considerata e valutata come terapia potenziale in pazienti con disfunzione mitocondriale dovuta a malattie genetiche e/o acquisite.
Ricerca realizzata da associati a vari istituti, fra questi: Division of Cardiology, Department of Medicine, University of Washington School of Medicine, Seattle, Washington, USA.