Un ruolo preponderante nell’espansione di questo mercato è giocato dai prodotti biologici: «C’è un’evoluzione forte della quota di mercato di questi prodotti – afferma Cenciarelli – negli ultimi 5 anni, dal 2010 al 2015 solo in Italia sono stati lanciati 50 prodotti biologici, in particolare per osteoporosi e colesterolo e questa crescita porterà ad avere nei Paesi maturi una quota di biologici circa del 36% fatto 100 il mercato dei farmaci». Secondo le statistiche sul posizionamento a livello globale dei mercati, «l’Italia nel 2000 era al 6° posto nel mondo, ora è all’8° e così sembra che rimarrà anche nei prossimi cinque anni». Per quanto riguarda, nello specifico, l’evoluzione delle quote di mercato dei farmaci etici (fasce A, C e H) nel canale Farmacia e ospedaliero dal 2008 a giugno 2016, si osserva una progressiva riduzione della quota: in farmacia dal 62% al 38% a cui si contrappone un incremento di tutta l’ospedaliera (comprese diretta e Dpc) che passa dal 38% al 62%».
Nel quinquennio 2015-2020 è prevista una crescita del mercato farmaceutico globale con valori che oscillano tra i 4 e il 7 punti percentuale, per un valore complessivo di mercato nel 2020 di 1400 miliardi di dollari. A trainare la crescita saranno i farmaci biologici. Questi i dati illustrati da Giorgio Cenciarelli, Director Suppliers Services di IMS Health, a Roma in occasione della Convention InFarma 2016 “Passaggio al retail: scenari, strategie e strumenti”. Il mercato del farmaco «vive in un segmento anticiclico perché nonostante la crisi economica globale degli ultimi anni è cresciuto del 6% nel periodo 2010-2015 ed è prevista una crescita anche per i prossimi 5 anni – afferma l’esperto – Il valore complessivo del mercato nel 2020 sarà di 1.400 miliardi di dollari, dei quali circa 900 mld sono dei Paesi maturi (Stati Uniti, Giappone, Regno Unito), e 500 mld dei Paesi emergenti (Cina, India, Venezuela, Vietnam ecc..), paesi in cui sta costantemente aumentando il consumo dei farmaci perché più persone possono accedervi».