È stato aggiornato e pubblicato lo standard che mira a definire i limiti quantitativi e qualitativi accettabili per i prodotti cosmetici finiti. “<
Ogni produttore è responsabile della sicurezza microbiologica e della qualità dei propri prodotti cosmetici e deve garantire che siano stati realizzati in condizioni igieniche” ricorda la norma nella sua introduzione. “I prodotti cosmetici non devono essere sterili, ma non devono contenere quantità eccessive di microrganismi o microrganismi specifici che possono influire sulla qualità del prodotto o sulla sicurezza del consumatore. I produttori dovrebbero seguire le buone pratiche di fabbricazione descritte nella norma ISO 22716 e adottare le precauzioni necessarie per limitare l’introduzione di microrganismi da materie prime, durante il processo di produzione e confezionamento”.
La norma ISO 17516: 2014 stabilisce, come detto, i limiti microbiologici quantitativi e qualitativi accettabili per i prodotti cosmetici finiti, in particolare per microrganismi aerobi mesofili e microrganismi specifici quali:
- Escherichia coli
- Pseudomonas aeruginosa
- Staphylococcus aureus
- Candida albicans
Quando necessario, è possibile eseguire test microbiologici sui cosmetici adottando le seguenti norme standardizzate:
- ISO 21148 – la norma fornisce le istruzioni generali per l’esecuzione delle analisi microbiologiche dei prodotti cosmetici, allo scopo di garantire la loro qualità e sicurezza, in conformità a un’adeguata analisi del rischio (per esempio bassa attività dell’acqua, valori estremi di pH, prodotti idroalcolici);
- ISO 21149 – La norma fornisce delle linee guida generali per la conta e la ricerca dei batteri mesofili aerobi presenti nei cosmetici mediante conteggio delle colonie su agar dopo incubazione aerobica, o mediante controllo dell’assenza di crescita dei batteri;
- ISO 16212 – La norma fornisce le linee guida generali per la conta di lieviti e muffe presenti nei cosmetici mediante la conta delle colonie su terreno di agar selettivo dopo incubazione aerobica;
- ISO 18415 – La norma fornisce le linee guida generali sia per la ricerca e l’identificazione di microrganismi specifici sia per la ricerca e l’identificazione di altri tipi di microrganismi mesofili aerobi non specifici nei prodotti cosmetici;
- ISO 18416 – La norma specifica i requisiti per la ricerca e l’identificazione di Candida albicans nei prodotti cosmetici;
- ISO 21150 – La norma fornisce delle linee guida generali per la ricerca e l’identificazione di Escherichia coli nei prodotti cosmetici;
- ISO 22717 – La norma fornisce delle linee guida generali per la ricerca e l’identificazione di Pseudomonas aeruginosa nei prodotti cosmetici;
- ISO 22718 – La norma fornisce delle linee guida generali per la ricerca e l’identificazione di Staphylococcus aureus nei prodotti cosmetici.
Alcuni prodotti cosmetici, considerati a basso rischio microbiologico, potrebbero non dover essere sottoposti a test microbiologici di routine e i produttori potrebbero scegliere di non testarli se sono in grado di garantire che i loro prodotti soddisfano le caratteristiche di cui ISO 29621 (la norma ha l’obiettivo di aiutare i fabbricanti di cosmetici e gli organismi di regolamentazione a definire quei prodotti finiti che, sulla base di una valutazione del rischio, presentano un basso rischio di contaminazione microbica durante la produzione e/o l’utilizzo previsto, e quindi, non richiedono l’applicazione delle norme internazionali relative alla microbiologia per i cosmetici).