L’Inulina è un polisaccaride appartenente alla famiglia dei fruttani presente in diversi vegetali commestibili. Alcuni esempi di piante che ne contengono grosse quantità sono il topinambur, la radice di cicoria, gli asparagi ,le radici di bardana e il tarassaco. Per quanto riguarda la frutta e la verdura basti sapere che la cipolla, il porro, l’aglio, la banana, il frumento, la segale e l’orzo ne contengono discreti quantitativi. Le assunzioni giornaliere stimate d’inulina variano da 1 a 10 gr al giorno nella dieta occidentale e le sue applicazioni pratiche, anche nella forma idrolizzata (oligofruttosio), sono molteplici. È ampiamente usata nell’industria alimentare per modificare la consistenza dei cibi; è utilizzata come sostituto del grasso o come dolcificante a basso contenuto calorico. Ha diverse applicazioni anche in campo farmaceutico e medico.
L’uso più consolidato è quello diagnostico, per determinare la funzione renale. La sua particolare struttura chimica, infatti, la rende praticamente inattaccabile dagli enzimi umani tanto da essere escreta quasi immodificata con le urine. Solo la microflora intestinale è in grado di metabolizzarla per questo può vantare l’appellativo di “prebiotico”.
Studi recenti hanno rivelato che in seguito all’assunzione d’inulina si riscontra un aumento significativo nel tratto intestinale di Bifidobatteri e Lattobacilli. Ne risulta una riduzione degli eventi di diarrea, un miglioramento generale della salute del tratto gastro-intestinale e un rinforzo del sistema immunitario. E’ stato rilevato anche un incremento dei livelli di acido butirrico nel grosso intestino, ed è noto che questa sostanza ha un’azione protettiva contro le malattie infiammatorie e neoplastiche del colon. Secondo Lopez-Molina et al. (2005) l’inulina incrementa anche l’assorbimento di calcio e di magnesio, influenza i livelli di glucosio nel sangue e riduce la concentrazione di colesterolo e di lipidi nel siero.
In farmacia è possibile utilizzare senza ricetta gli estratti secchi di Bardana e di Tarassaco titolati rispettivamente al 20 e al 25% in inulina. Sono due piante conosciute dalla nostra tradizione erboristica per la loro azione depurativa e detossificante. In questa loro funzione possono essere sinergiche ad altre piante altrettanto note in fitoterapia e utilizzate in cucina come il carciofo, il cardo mariano, l’asparago, il mais.
Fonte: farmacista33.it