GLI ACIDI GRASSI OMEGA-3 NELLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Le malattie cardiovascolari (Cvd) rappresentano la principale causa di morte nel mondo; per questo motivo, i numerosi approcci preventivi, sviluppati soprattutto a livello nutrizionale, sono stati di …
Le malattie cardiovascolari (Cvd) rappresentano la principale causa di morte nel mondo; per questo motivo, i numerosi approcci preventivi, sviluppati soprattutto a livello nutrizionale, sono stati di notevole rilievo per la salute pubblica. Una review, pubblicata sulla prestigiosa rivista The New England Journal of Medicine, torna a far luce sull’interessante relazione tra Cvd e acidi grassi omega-3. Gli omega-3 più importanti sono l’acido alfa-linolenico (Ala), presente soprattutto nei vegetali verdi e negli oli, l’acido eicosapentaenoico (Epa) e l’acido docosaesaenoico (Dha), che ritroviamo principalmente nel pesce e nell’olio di pesce.
La revisione ha preso in considerazione diversi studi epidemiologici e numerosi trials clinici, dimostrando che al consumo di omega-3 sono spesso associati effetti anti-infiammatori, anti-aritmici, antiaterogenici e antiossidanti e che uno o più di questi effetti in maniera combinata possono influire positivamente sulla riduzione del rischio cardiovascolare. Per esempio, il consumo di queste sostanze è risultato efficace nel migliorare la sensibilità all’insulina, nel ridurre i livelli ematici di trigliceridi, la pressione sanguigna e l’attivazione delle piastrine, migliorando quindi la funzionalità endoteliale e l’infiammazione a livello delle placche aterosclerotiche. Nel lavoro sono riportate anche le raccomandazioni dietetiche, elaborate dall’American Heart Association, sia per soggetti sani sia per soggetti malati. Ai primi sono consigliate settimanalmente almeno due porzioni di pesce (salmone, sgombro, pesce spada, acciughe) e due porzioni di vegetali od oli contenenti Ala (semi e olio di lino, germe di avena, vegetali a foglia verde, alcune leguminose come la soia, i fagioli, le lenticchie). Invece, ai soggetti con malattie coronariche è consigliato consumare 1 g di Epa e Dha al giorno sotto forma di olio di pesce o di integratore alimentare, e agli individui con una severa ipertrigliceridemia 2-4 g di Epa e Dha sempre come integratori, per abbassare i livelli di trigliceridi del 20-40%.
Sebbene gli omega-3 siano indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo, e in particolare per la prevenzione delle Cvd, saranno necessari ulteriori studi per comprendere i meccanismi molecolari attraverso i quali essi sono in grado di esercitare effetti benefici sul rischio cardiovascolare.
De Caterina. “n-3 FattyAcids in CardiovascularDisease”. N Engl J Med 2011; 364:2439-2450.
La revisione ha preso in considerazione diversi studi epidemiologici e numerosi trials clinici, dimostrando che al consumo di omega-3 sono spesso associati effetti anti-infiammatori, anti-aritmici, antiaterogenici e antiossidanti e che uno o più di questi effetti in maniera combinata possono influire positivamente sulla riduzione del rischio cardiovascolare. Per esempio, il consumo di queste sostanze è risultato efficace nel migliorare la sensibilità all’insulina, nel ridurre i livelli ematici di trigliceridi, la pressione sanguigna e l’attivazione delle piastrine, migliorando quindi la funzionalità endoteliale e l’infiammazione a livello delle placche aterosclerotiche. Nel lavoro sono riportate anche le raccomandazioni dietetiche, elaborate dall’American Heart Association, sia per soggetti sani sia per soggetti malati. Ai primi sono consigliate settimanalmente almeno due porzioni di pesce (salmone, sgombro, pesce spada, acciughe) e due porzioni di vegetali od oli contenenti Ala (semi e olio di lino, germe di avena, vegetali a foglia verde, alcune leguminose come la soia, i fagioli, le lenticchie). Invece, ai soggetti con malattie coronariche è consigliato consumare 1 g di Epa e Dha al giorno sotto forma di olio di pesce o di integratore alimentare, e agli individui con una severa ipertrigliceridemia 2-4 g di Epa e Dha sempre come integratori, per abbassare i livelli di trigliceridi del 20-40%.
Sebbene gli omega-3 siano indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo, e in particolare per la prevenzione delle Cvd, saranno necessari ulteriori studi per comprendere i meccanismi molecolari attraverso i quali essi sono in grado di esercitare effetti benefici sul rischio cardiovascolare.
De Caterina. “n-3 FattyAcids in CardiovascularDisease”. N Engl J Med 2011; 364:2439-2450.