Come ridurre il rischio di gestosi in gravidanza: ASA a basse dosi
Basse dosi di Asa (Acido acetilsalicilico) possono rappresentare un vero salva-vita per donne in gravidanza a rischio di pre-eclampsia.
Questi i risultati di uno studio internazionale, pubblicato sul New England journal of medicine, guidato da Kypros Nicolaides, specialista del King’s College di Londra, e che ha visto il Policlinico di Milano come unico centro italiano coinvolto. L’analisi ha riguardato quasi 1.800 donne con un alto rischio di pre-eclampsia, selezionate da un bacino di quasi 27mila pazienti.
Nello studio, le donne con alto rischio di pre-eclampsia pre-termine sono state divise in due gruppi: a uno è stato somministrato placebo, mentre all’altro una dose di Asa pari a 150 mg, leggermente superiore a quella che si usa per la prevenzione delle patologie cardiovascolari.
I risultati confermano che l’Asa ha un effetto protettivo sullo sviluppo delle forme di pre-eclampsia che richiedono l’espletamento di un parto pre-termine: nel gruppo di donne che assumeva Asa, infatti, solo 13 hanno dovuto partorire prima della 37esima settimana, contro le 35 del gruppo placebo (-62%.), mentre solo 3 donne con una pre-eclampsia più grave e che assumevano Asa hanno partorito prima della 34esima settimana, contro le 15 del gruppo placebo (-80%).
Complessivamente, il rischio di parto prematuro si è più che dimezzato.«Questi risultati – commenta Nicola Persico, responsabile della chirurgia fetale del Policlinico di Milano e coordinatore dello studio per l’Italia – sono per noi molto importanti e cambieranno la pratica clinica nella prevenzione dei disturbi ipertensivi in gravidanza, che rappresentano una causa importante di mortalità e morbidità materna e perinatale».
Diversi sono i fattori che predispongono allo sviluppo della pre-eclampsia, come l’età, il diabete, l’obesità, o malattie autoimmuni. «Grazie a un test eseguibile intorno alla 12a settimana di gestazione e che permette di combinare questi fattori tra di loro – conclude Persico, aggiungendo parametri rilevabili mediante l’ecografia ostetrica e dosaggi biochimici sul sangue materno, è possibile identificare già nel primo trimestre di gravidanza circa il 75% delle gravidanze che svilupperanno la pre-eclampsia. È proprio in questi casi che la prevenzione gioca un ruolo determinante».
Fonte: http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1704559