L’isterectomia è una tecnica chirurgica che comporta l’asportazione dell’utero. E’ consigliata in caso di menorragia nelle donne in pre-menopausa, in presenza di fibromi uterini o adenomiosi, e dolore pelvico a causa di endometriosi/adenomiosi dopo trattamento conservativo infruttuoso e prolasso uterino. Dopo l’intervento, che può comportare la sola rimozione dell’utero o dell’utero e della cervice, la qualità della vita delle pazienti può essere significativamente compromessa da sintomi come affaticamento, mal di testa, nausea, depressione, dolore, oltre a possibile infezione della ferita e sanguinamento. Nonostante i molti studi sugli aspetti del recupero postoperatorio, non esiste alcun consenso su una procedura convalidata per accelerare o favorire il recupero in questo particolare periodo.
Sulla base degli effetti positivi registrati per un estratto del legno di quercia francese (Quercus robur L.) sui livelli di energia, sul benessere fisico e mentale e sul recupero fisico dopo l’attività sportiva o durante la convalescenza dopo una malattia, ricercatori Slovacchi hanno ideato uno studio clinico per valutare gli effetti di questo integratore su un gruppo di donne sottopostesi ad un intervento di isterectomia per indicazioni benigne come meno- /metrorragia o prolasso uterino.
L’estratto di quercia francese è costituito per il 40% circa di polifenoli come ellagitannini; in particolare, contiene le roburine (dimeri di ellagitannina), l’acido gallico e l’acido ellagico. Allo studio clinico, randomizzato, in doppio cieco con il controllo del placebo, hanno partecipato 66 donne (età media: 52,9 9,4 anni) in attesa di essere sottoposte ad un intervento di isterectomia vaginale. A partire dal terzo giorno successivo all’operazione, alle pazienti è stato chiesto di assumere 100 mg dell’estratto di quercia o di un placebo, tre volte al giorno, per 8 settimane, di seguire nel frattempo una dieta standard e di non assumere altri integratori con effetti antiossidanti. Il percorso è stato portato a termine da 24 donne del gruppo sperimentale e 17 del placebo. Alle partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario sullo stato di salute prima che lo studio cominciasse e dopo 4 e 8 settimane di trattamento, ed è stata eseguita una serie di valutazioni cliniche rispetto a parametri legati allo stress ossidativo.
Per quanto riguarda lo stato di salute, già dopo 4 settimane, nelle donne trattate con l’estratto di quercia si è osservato un significativo progresso nella salute generale, nella vita sociale e nel benessere mentale, condizioni non registrate nel gruppo placebo. Al termine dello studio, lo stato di salute sia fisica che mentale raggiunto era paragonabile nei soggetti di entrambi i gruppi, sperimentale e placebo, a dimostrazione che dopo 8 settimane, le pazienti hanno raggiunto il pieno recupero indipendentemente dal tipo di trattamento al quale sono state sottoposte, come rivelano anche le variazioni subite dai parametri di stress ossidativo. Pur rimanendo nell’ambito di valori fisiologici, al termine dello studio, nelle donne trattate con l’estratto di quercia, si è registrato un aumento dei livelli di proteine totali, rimaste pressoché invariate, invece, nel gruppo placebo.
Dopo 4 settimane, le donne trattate con l’estratto del legno di quercia, hanno riportato una riduzione significativa dei prodotti di ossidazione avanzata delle proteine (AOPP), dei lipoperossidi e della capacità antiossidante misurata con il metodo TEAC (Trolox Equivalent Antioxidant Capacity)1, aumentati invece nel gruppo placebo. Dopo un mese, anche l’attività della metalloproteinasi della matrice “MMP-9” ha subito un decremento nel gruppo trattato con l’estratto di quercia, mentre al termine dello studio non sono state rilevate differenze significative nell’attività di questo enzima tra gruppo sperimentale e placebo. L’inibizione di MMP-9, correlata anche al ridotto stress ossidativo, modula le reazioni infiammatorie producendo una neo- vascolarizzazione più rapida dei tessuti connettivi e portando, quindi, ad una più veloce guarigione della ferita.
I risultati di questo studio suggeriscono che l’assunzione di un estratto di legno di Q. robur, per 4 settimane, ha portato ad un più rapido recupero, migliorandone la convalescenza, di pazienti che si sono sottoposte ad un intervento di isterectomia, probabilmente a causa della sua attività antiossidante, della capacità di inibire l’attività della MMP-9 e per l’aumentata sintesi proteica. Sono, tuttavia, necessari ulteriori studi per indagare il ruolo di questo integratore nel migliorare la convalescenza post-operatoria.
1 Il metodo TEAC si basa sulla capacità delle molecole antiossidanti di catturare radicali liberi; viene utilizzato il radicale ABTS•+ (acido
2,2′-azino-bis(3-etilbenzotiazolin-6-sulfonico), un cromoforo verde-blu con assorbimento caratteristico a 734 nm. L’aggiunta di
antiossidanti al radicale cationico preformato comporta la sua riduzione a ABTS, determinando una decolorazione che può essere
misurata spettrofotometricamente e che è proporzionale alla presenza di antiossidanti nel campione.
FONTE: Nutrients. DOI: :10.3390/nu12040913. The Oak–Wood Extract Robuvit® Improves Recovery and Oxidative Stress after Hysterectomy:
A Randomized, Double-blind, Placebo-Controlled Pilot Study. Autori: V. Ferianec, M. Fülöp, M. Ježovicová, J. Radošinská, M. Husseinová,
et al.