DEFICIT VITAMINA D: IN GRAVIDANZA SI ASSOCIA SCARSO SVILUPPO FETALE
La carenza materna di vitamina D può avere effetti di vasta portata sullo sviluppo fetale, secondo uno studio pubblicato su Pediatrics coordinato da Prue Hart, dell’University of Western Australia a …
La carenza materna di vitamina D può avere effetti di vasta portata sullo sviluppo fetale, secondo uno studio pubblicato su Pediatrics coordinato da Prue Hart, dell’University of Western Australia a Perth. I ricercatori hanno scoperto che i bambini nati da madri con deficit di vitamina D avevano un carente sviluppo polmonare all’età di 6 anni, disturbi neurocognitivi a 10 e una ridotta massa ossea a 20. «Servono con urgenza studi randomizzati sulla supplementazione di vitamina D in gravidanza al fine di verificare se la correzione del deficit vitaminico abbia effetti benefici sullo sviluppo del feto» sottolinea la ricercatrice, che per approfondire gli esiti a lungo termine sulla prole dei livelli di vitamina D in gravidanza ha esaminato assieme ai colleghi 901 coppie madre-bambino inserite nel Western australian pregnancy cohort study. «Nelle partecipanti è stato misurato il livello di 25 idrossivitamina D alla diciottesima settimana di gestazione, e dai risultati è emerso che il 36% delle donne aveva una carenza vitaminica, definita da livelli sierici inferiore a 50 nanomoli per litro (nmol/L) di calcidiolo» riprende l’autrice. E in un sottostudio su 260 coppie madre-bambino, i ricercatori hanno scoperto una riduzione della capacità vitale polmonare all’età di 6 anni nei nati da madri con livelli di vitamina D tra 50 e 75 nmol/L, che risultavano anche ad aumentato rischio di asma. Altri risultati, ottenuti su una casistica di 743 coppie madre-figlio, riguardano l’associazione positiva tra bassi valori di vitamina D materni e disturbi del linguaggio a 5 e 10 anni di età, con maggiori probabilità di sviluppare comportamenti autistici. Infine, i ricercatori hanno scoperto che, all’età di 20 anni, i figli di madri che in gravidanza erano state carenti di vitamina D avevano tassi di mineralizzazione ossea inferiori dell’1,7%. «Questi dati indicano che è biologicamente plausibile che la carenza materna di vitamina D in gravidanza possa influenzare, anni più tardi, non solo il rischio di frattura nella prole, ma anche la funzione polmonare e lo sviluppo neurologico» conclude Hart.
Pediatrics. 2014 Dec 15