Caralluma fimbriata: un efficace alleato nella lotta all’obesità e alla sindrome metabolica
L’obesità si pone come una delle principali sfide nella sfera della salute pubblica.
La Caralluma fimbriata (CF) è oggetto di studio per le sue proprietà ipoglicemiche, ipolipidemiche, epatoprotettive e antiossidanti, evidenziando risultati significativi. Questa pianta è tradizionalmente impiegata dalle popolazioni etniche dell’India centrale per affrontare l’obesità. I numerosi composti bioattivi, tra cui i glicosidi pregnani, sono stati individuati per la loro capacità di ridurre l’appetito e aumentare la resistenza, conferendo così alla pianta un ruolo rilevante nel contrastare la sindrome metabolica.
Una revisione recente della letteratura offre un quadro aggiornato sulla composizione nutrizionale, sui parametri di sicurezza e sul potenziale terapeutico della C. fimbriata nella gestione della sindrome metabolica.
La C. fimbriata favorisce la combustione dei grassi e la riduzione dell’appetito, agendo sull’enzima citrato liasi per ostacolare la produzione di grasso e inibendo la produzione di coenzima A malonilico, il che promuove l’ossidazione degli acidi grassi immagazzinati.
Uno studio recente ha esaminato l’impatto dell’estratto di C. fimbriata sui segnali di sazietà e sulla composizione corporea in 83 adulti sovrappeso, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, per un periodo di 16 settimane.
Rispetto al gruppo placebo, il gruppo trattato con 1 g/giorno di estratto di Caralluma fimbriata ha mostrato una minor variazione nei livelli plasmatici di leptina alla settimana 16. Inoltre, il gruppo trattato con l’estratto ha registrato una diminuzione di 2,7 cm nella circonferenza della vita, mentre il gruppo placebo ha mostrato un aumento di peso.
Un altro studio ha esplorato l’effetto dell’estratto di Caralluma fimbriata sul peso corporeo, sull’appetito e sul profilo lipidico in ratti obesi, evidenziando una significativa riduzione del peso corporeo e del profilo lipidico.
Infine, un esperimento sull’efficacia dell’estratto di CF (500 mg due volte al giorno) combinato con restrizione calorica ed esercizio fisico su 33 soggetti sovrappeso e obesi ha mostrato una significativa riduzione del BMI, del peso corporeo, della circonferenza dell’anca, del grasso totale e della pressione sanguigna sistolica.
La C. fimbriata, per il consumo umano, è considerata sicura dal punto di vista farmacologico. Pertanto, l’uso dell’estratto di CF potrebbe costituire una strategia sicura ed efficace come soppressore dell’appetito, favorendo la perdita di peso e la regolazione dei livelli di glucosio e lipidi.
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