L’approccio chemiopreventivo con prodotti naturali di origine vegetale riscuote sempre maggiore interesse a causa della dimostrata efficace potenziale di alcuni preparati e del buon profilo di sicurezza.
La pianta medicinale Ruta graveolens viene utilizzata in Italia come aromatizzante e per trattare vari disturbi, prevalentemente come digestivo. In questo studio è stata valutata in vitro l’efficacia dell’estratto in etanolo di Ruta graveolens su cellule di melanoma cutaneo (A375) e, in vivo (topi albini svizzeri), sul cancro alla pelle indotto da 7,12-dimetilbenzantracene (DMBA). In vitro sono stati realizzati studi sulla vitalità cellulare, sull’apoptosi e sull’autofagia. In vivo gli effetti della ruta sono stati determinati nei topi, valutando il peso corporeo, l’incidenza tumorale, il volume del tumore e il carico tumorale.
È stata inoltre valutata l’attività antiossidante enzimatica e non enzimatica e analizzato il ruolo di alcune proteine di segnalazione. Ruta graveolens ha causato la morte delle cellule A375 attraverso induzione dell’apoptosi mediata da caspasi 3 e l’autofagia associata a Beclin-1. Inoltre, la somministrazione di ruta (75 mg/kg peso corporeo) non ha evidenziato alcuna tossicità acuta o cronica, mentre ha determinato una significativa riduzione del carico tumorale alla pelle in topi trattati con DMBA. Sempre durante l’induzione tumorale con DMBA la ruta ha determinato anche potenti attività anti perossidazione lipidica e antiossidanti. Gli autori della sperimentazione ritengono che i risultati ottenuti dimostrino il considerevole potenziale chemiopreventivo di Ruta graveolens e il suo possibile utilizzo per la formulazione di trattamenti da testare compiutamente per il trattamento del cancro della pelle.
Cytogenetics and Molecular Biology Laboratory, Department of Zoology, University of Kalyani, West Bengal, India. Ghosh S, Sikdar S, Mukherjee A, Khuda-Bukhsh AR. Evaluation of chemopreventive potentials of ethanolic extract of ruta graveolens against A375 skin melanoma cells in vitro and induced skin cancer in mice in vivo. J Integr Med 2015, Jan;13(1):34-44