Artrite Reumatoide: la curcuma è una soluzione naturale? | Gruppo FarmaImpresa
Un prodotto a base di curcuma longa potrebbe essere un valido alleato per contrastare l’Artrite Reumatoide?Uno studio ci conferma questa ipotesi dando una speranza ai soggetti affetti da questa grave malattia, talvolta invalidante.
Uno studio ha evidenziato come uno tra i principi attivi della curcuma longa, la curcumina, combinata a cellule staminali mesenchimali derivate dal midollo osseo (BM-MSC), abbia un effetto antinfiammatorio con probabili effetti benefici sul trattamento dell’artrite reumatoide.
L’artrite reumatoide è una malattia molto frequente e solo in Italia colpisce oltre quattrocento mila persone, 1 persona ogni 250.
L’artrite reumatoide è una malattia degenerativa grave che dopo un breve periodo, 5-10 anni dalla sua insorgenza, comporta un avanzato stato di deterioramento dello stato funzionale, progressiva incapacità lavorativa ed evoluzione delle lesioni radiologiche.
Le cause scatenanti dell’artrite reumatoide sono molteplici:
- Infiammazione della membrana sinoviale, la sinovite proliferativa non suppurativa contribuisce alla distruzione della cartilagine articolare e dell’osso con una conseguente infiammazione articolare cronica;
- Fattori collegati all’ereditarietà.
L’artrite reumatoide è una malattia che colpisce maggiormente le donne e la sua gravità varia da soggetto a soggetto, con danni articolari che variano da lievi dolori articolari a gravi infiammazioni che, molto spesso, portano all’immobilizzazione del soggetto affetto da artrite reumatoide.
Le zone corporee maggiormente colpite da artrite reumatoide sono: mani, piedi, ginocchia, gomiti e caviglie ma nel tempo possono essere colpite da artrite reumatoide anche organi come la pelle, gli occhi e i polmoni con la possibilità di provocare conseguenze sulla salute gravi come anemia, affaticamento e malattie cardiache.
Nonostante la vastità del fenomeno, ad oggi, non esiste una terapia farmacologica definitiva per la cura dell’artrite reumatoide, ma le soluzioni disponibili sono rivolte esclusivamente a ridurre l’infiammazione e ad abbassare i dolori delle zone affette da artrite reumatoide.
L’artrite reumatoide non è passata inosservata alla fitoterapia che ha avviato una serie di studi il cui obiettivo era quello di trovare un principio attivo naturale che ci permetta di alleviare le sofferenze provocate dall’artrite reumatoide.
A tal fine, i primi risultati sono giunti da uno studio sulla Curcuma Longa, una pianta erbacea appartenete alla famiglia delle Zingiberacee dove si è osservato che il principio attivo contenuto, la curcumina, sia un principio attivo con un’alta capacità antinfiammatoria e che l’assunzione di curcumina influisca sui livelli di citochine in pazienti affetti da disturbi autoimmuni come l’artrite reumatoide.
Curcumina e Artrite Reumatoide: lo studio
Dallo studio è emerso come l’assunzione di curcumina (principio attivo della curcuma longa) per periodi lunghi di 2-3 mesi, sia associato ad una riduzione della PCR e VES in pazienti adulti affetti da artrite reumatoide e colite ulcerosa.
Tale tesi è sostenuta anche da un recentissimo studio progettato per valutare gli effetti della curcumina (principio attivo della curcuma longa), delle cellule staminali mesenchimali derivate dal midollo osseo (BM-MSC), cellule responsabili della creazione del tessuto scheletrico come la cartilagine e della loro co-somministrazione sull’artrite reumatoide indotta da un adiuvante di Freund, un emulsione in grado di indurre reazioni immunitarie simili all’artrite reumatoide in ratti maschi e femmine.
Lo studio ha valutato molteplici parametri tipici dell’artrite reumatoide come: gonfiore articolare, citochine ed esame istopatologico delle articolazioni, testicolo nei ratti maschi e ovaio nei ratti femmina.
I ratti affetti da artrite reumatoide sono stati trattati, attraverso somministrazione con sonda gastrica e 3 iniezioni endovena settimanale, con la curcumina nella quantità di 100 µmg/kg di peso corporeo/die.
I risultati dello studio
Dai risultati è emerso come il trattamento con curcumina e cellule staminali mesenchimali derivate dal midollo osseo (BM-MSC) creino un miglioramento significativo dei bioindicatori dello stress ossidativo e degli antiossidanti enzimatici e non enzimatici nel siero delle femmine dei ratti più che in quello dei ratti maschi con un miglioramento del livello di TNF-alpha ed una riduzione di IL-10.
Dati questi risultati, è quindi consigliabile, al fine di contrastare le infiammazioni e l’artrite reumatoide, l’utilizzo combinato di cellule staminali mesenchimali e curcumina per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e per il loro ruolo migliorativo nei cambiamenti istopatologici. È possibile quindi concludere come questi due principi attivi, combinati, potrebbero avere una notevole efficacia nei confronti dell’artrite reumatoide nonché, grazie alle loro potenzialità antinfiammatorie e immunomodulante, potrebbero creare un miglioramento sullo stress ossidativo.
Ma, al fine di confermare queste ipotesi, è necessario che vengano formulati ulteriori studi che siano in grado di confermare la correlazione diretta tra curcumina, BM-MSC ed artrite reumatoide.