La microflora intestinale è un complesso ecosistema microbico popolato da circa tre miliardi di batteri e in cui coesistono migliaia di specie diverse. La flora batterica, agendo con molteplici meccanismi d’azione, alcuni ancora non completamente chiariti, riveste l’importante ruolo di proteggere il nostro organismo dall’attacco di germi patogeni. Per poter assolvere a questa funzione, l’ecosistema intestinale deve mantenere nel tempo una composizione armoniosa, sebbene l’equilibrio tra le diverse specie batteriche commensali sia continuamente turbato da diversi fattori quali stress, età e uso di alcuni farmaci, che modificando in senso negativo la composizione della microflora, ne alterano gli effetti benefici sulla salute. Un altro fattore che può avere un impatto positivo o negativo sull’equilibrio della microflora intestinale è il cibo. Alcuni nutrienti che arrivano non digeriti nell’intestino, sono metabolizzati dai batteri intestinali attraverso processi fermentativi; queste sostanze non sono tuttavia sempre benefiche per la nostra salute.
Dalla fermentazione da parte dei batteri intestinali della L-carnitina e dalla fosfatidilcolina, due sostanze comunemente assunte dall’uomo attraverso la carne e il tuorlo d’uovo, si forma trimetilammina (TMA) che, dopo assorbimento, è ossidata nel fegato a N-ossido trimetilammina (TMAO). Nei soggetti che si nutrono esclusivamente di alimenti di origine vegetale (vegani), i livelli plasmatici di TMAO sono molti bassi, a dimostrare quindi come la dieta possa influire positivamente o negativamente sull’attività del microbiota. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come elevati livelli di TMAO nel sangue siano coinvolti nell’insorgenza dell’aterosclerosi.
La produzione di TMA a partire da L-carnitina da parte del microbiota intestinale è inibita dall’azione degli antibiotici che, tuttavia, non sono privi di effetti collaterali. Tra i rimedi naturali alternativi ai farmaci, l’allicina si è dimostrata efficace nel ridurre la conversione della L-carnitina in TMAO.
L’allicina si forma dall’allina per azione dell’enzima allinasi, entrambi rilasciati dall’aglio fresco durante la frantumazione, masticazione o triturazione del bulbo. Questi i risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori di Taiwan su un particolare ceppo di topo, in cui gli animali suddivisi in 4 gruppi hanno assunto per 6 settimane:
1) dieta controllo;
2) dieta con carnitina;
3) dieta con carnitina integrata con allicina;
4) dieta controllo integrata con allicina.
Al termine della sperimentazione, la concentrazione plasmatica di TMAO è risultata significativamente più elevata nei topi trattati con carnitina rispetto agli animali controllo, mentre nei topi alimentati con carnitina e allicina, i livelli di TMAO nel plasma erano comparabili a quelli trovati nel gruppo controllo. A tutti gli animali è stata somministrata, mediante sondino gastrico, una soluzione di carnitina 150 mM, per osservare la capacità della microflora intestinale di produrre TMA e TMAO. Negli animali trattati con carnitina per 6 mesi, i livelli di questa sostanza nel plasma sono rimasti da 4 a 12 volte più elevati che nel gruppo controllo a testimoniare che la regolare assunzione di carnitina ha un effetto inducente sulla produzione di TMAO a livello intestinale. A seguito della somministrazione forzata di carnitina, nei topi trattati per 6 mesi con tale sostanza integrata con allicina, i livelli plasmatici di TMAO erano comunque molto più bassi di quelli trovati negli animali sottoposti a trattamento unicamente con carnitina. Questi risultati spiegherebbero perché nei vegani, trattati in un precedente studio con carnitina, il microbiota non è in grado di produrre TMAO a differenza degli onnivori, in cui la microflora è continuamente stimolata dal regolare consumo di carne. Il sequenziamento del DNA ha permesso di identificare nel microbiota del topo fino a 146 specie di microrganismi, con una presenza maggiore di Robinsoniella periensis negli animali trattati solo con carnitina, mentre nei topi a dieta con carnitina e allicina la specie microbica più abbondante è risultata essere il Clostridium sp. Culture Jar-13.
Dai risultati del test di provocazione orale con carnitina sembra esserci una correlazione evidente tra la produzione di TMAO e la presenza nel microbiota del batterio R. periensis. Nonostante servano ulteriori studi per caratterizzare meglio i batteri responsabili della produzione di TMAO, i risultati di questo studio dimostrano come l’allicina dell’aglio sia in grado, grazie alla sua azione antibatterica, di neutralizzare la produzione di questa sostanza, costituendo così una valida alternativa naturale all’uso degli antibiotici e, nel contempo, possa essere un utile rimedio per prevenire l’aterosclerosi e le malattie cardiovascolari.
Fonte: siste.it