Studio conferma la correlazione tra microbiota intestinale e disturbi psichici
Uno studio realizzato da ricercatori del regno unito e germania, pubblicato su Jana Psychiatry, ha avuto come obiettivo quello di evidenziare, nonché chiarire la correlazione tra microbiota intestinale e la malattia mentale. La risposta a tale studio è positiva, con la conferma che vi è una correlazione diretta tra microbiota e malattia mentale.
Uno studio realizzato da ricercatori del regno unito e germania, pubblicato su Jana Psychiatry, ha avuto come obiettivo quello di evidenziare, nonché chiarire la correlazione tra microbiota intestinale e la malattia mentale. La risposta a tale studio è positiva, con la conferma che vi è una correlazione diretta tra microbiota e malattia mentale.
Lo studio condotto ha avuto un chiaro obiettivo, identificare se le popolazioni microbiche possono influenzare, accomunare o diversificare i disturbi della sfera psichiatrica e in quale misura le popolazioni microbiche possono influire sui disturbi.
La correlazione tra microbiota e disturbi della sfera psichiatrica hanno riguardato disturbi quali: depressione, disturbo bipolare, psicosi, schizofrenia, anoressia, ansia e disturbi ossessivo compulsivo.
I ricercatori coinvolti in questo studio hanno, al fine di verificare la correlazione tra microbiota e disturbi della sfera psichica, effettuato una selezione degli studi presenti in letteratura fino a febbraio 2021. Gli studi considerati, sono stati prelevati ricorrendo ai principali database – Cochrane Library, PubMed, PsycINFO ed Embase– con un’estrapolazione di 59 studi di controllo. La quantità e la qualità degli studi hanno consentito agli esperti di stabilire una relazione tra microbiota e disturbi psichici.
Da un primo risultato è emerso con i disturbi psichiatrici possono associarsi ad una riduzione della popolazione microbica. Questo risultato è il frutto dell’indagine condotta dagli esperti che hanno permesso di identificare come i pazienti affetti da malattia mentale, rispetto ai casi di controllo, mostravano una forte e significativa diminuzione delle attività microbiche presenti nell’intestino del campione esaminato.
Tale condizione è stata rilevata in modo particolare in soggetti con un elevato e forte disturbo bipolare.
Da tali risultati è quindi evidenziabile come i due fattori, microbiota e disturbi psichici, siano fortemente correlati; come a dire che la quantità e la qualità dei batteri va, in un certo qual modo, a caratterizzare la tipologia e la gravità del disturbo mentale.
Dalla review condotta emerge che i pazienti con disturbi quali: depressione, schizofreneia e ansia, manifestano tutti una diminuzione di Faecalibcterium e Coprococcus con abbondanza di Eggerthella.
Ciò farebbe ritenere che questi quadri clinici presentino un denominatore comune: la diluzione dei batteri con un effetto antinfiammatorio e la proliferazione di popolazioni di tipo pro-infiammatorio.
Data l’evidenza scientifica della correlazione tra microbiota e disturbi psichici le applicazioni terapeutiche con antidepressivi e terapia cognitivo comportamentale sono sempre stati considerati il trattamento elitario della depressione e di diversi altri disagi mentali. Oggi le acquisizioni sul microbiota potrebbero indicare e aprire a opzioni di cura più ampie, ovvero a un approccio olistico alla malattia che tenga conto anche della “personalità” del paziente: dalle abitudini e stile di vita, come dieta e esercizio fisico, all’inclinazione psico-emotiva.