Nel 2017, le vendite al dettaglio di integratori alimentari a base di piante e loro derivati negli Stati Uniti hanno superato, per la prima volta, 8 miliardi di dollari, raggiungendo un totale stimato in 8.085 mld $, con un incremento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Il mercato statunitense di questi prodotti è aumentato costantemente ogni anno a partire dal 2004 e, da allora, la spesa dei consumatori in tale ambito è quasi raddoppiata.
Questi dati, come ogni anno, derivano dai risultati delle indagini di mercato condotte da 3 società di ricerca americane che studiano il mercato degli integratori alimentari a base di Botanicals attraverso tre canali di vendita: la grande distribuzione (GDO), i negozi specializzati nella vendita di prodotti naturali e la vendita diretta (internet, ordine via mail, TV, radio, etc.). L’indagine ha riguardato solo i prodotti che rientrano nella definizione legale di integratore alimentare secondo le disposizioni dell’FDA (Food and Drug Administration).
Nel 2017, la vendita degli integratori alimentari a base di piante è cresciuta attraverso tutti i canali commerciali. A subire il maggior incremento le vendite dirette con un fatturato totale di 4.012 bln $ (+ 11.2% rispetto al 2016); a seguire la GDO (4.012 bln $; + 8,4%) e i negozi specializzati nel naturale (2.624 bln $; + 4.7%).
In tabella sono riportati i 10 integratori alimentari le cui vendite nel 2017 negli USA hanno subito il maggior incremento in termini di volume rispetto all’anno precedente sia nella GDO che nei negozi specializzati in prodotti naturali (la pianta indicata è l’ingrediente primario del prodotto).
GDO
Per il quinto anno consecutivo, i prodotti a base di marrobio (Marrubium vulgare L.) sono risultati tra i più venduti presso super- ed ipermercati con un fatturato complessivo di 140,8 mln $ ed un incremento, rispetto al 2016, del 12,3%. I prodotti a base di questa pianta, per lo più monocomponenti, sono usati per le loro proprietà benefiche per le vie respiratorie.
A subire una crescita maggiore nel 2017 sono state le vendite di integratori a base di curcuma (+ 46,7%), che sono risalite nella classifica dei prodotti più venduti negli USA dal 10° posto del 2016 al 5° del 2017. Questo andamento rispecchia l’aumentato interesse che, negli ultimi anni, anche i consumatori statunitensi hanno manifestato nei confronti di questo alimento che, come emerso dai risultati di vari studi, avrebbero numerose proprietà benefiche per la salute. Il crescente uso di questa spezia è testimoniato anche dal maggior interesse degli americani verso la medicina ayurvedica e dalla popolarità di cui hanno beneficiato nel 2017 i “wellness tonics”, bevande (es. latte o espresso) con aggiunta di curcuma o altre spezie, molto di moda nelle più famose catene di caffè americane.
Dopo i prodotti a base di curcuma, gli integratori che nel 2017 hanno visto un aumento delle vendite di oltre il 30% presso le GDO sono stati quelli a base di frumento/orzo (+ 44,2%), sambuco (+ 34,7%), fieno greco (+ 33,5%) e foglie di edera (+ 30,2%).
L’aumento delle vendite di integratori alimentari a base di sambuco e edera, tipicamente assunti per le loro proprietà benefiche sul sistema immunitario e respiratorio, potrebbe essere correlato al maggior numero di casi di sindromi simil-influenzali verificatisi negli Stati Uniti da dicembre 2016 a marzo 2017, come riportato dal Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Gli integratori a base botanicals che nel 2017 hanno registrato il maggior calo di vendite sono stati quelli a base di caffè verde (- 38,2%), olio di cocco (- 34,9%) e tè verde (- 30,4%). Le vendite di prodotti per la perdita di peso a base di tè/caffè verde hanno raggiunto un picco nel 2014 grazie ad un famoso programma televisivo statunitense dedicato alla medicina che ne promuoveva gli effetti dimagranti “miracolosi”. Negli anni successivi, gli stessi prodotti hanno subito un calo nelle vendite probabilmente dovuto all’aumentato scetticismo dei consumatori nei confronti della loro efficacia, alimentato anche dalle dichiarazioni avverse di alcuni politici nel corso di audizioni al Senato e da campagne di educazione dei consumatori, contrarie all’uso di questi integratori.
L’olio di cocco (Cocos nucifera L.) divenne popolare nel 2013 con un incremento elevatissimo di vendite ( 4.000%) rispetto all’anno precedente. Tuttavia, a partire dal 2016 si è assistito ad un costante e sensibile calo delle vendite di questo ingrediente, in parte dovuto ad un ammonimento ufficiale dell’”American Heart Association” che raccomandava di non utilizzare l’olio di cocco in quanto da considerarsi al pari del grasso della carne in termini di potenziali effetti nocivi per la salute.
Negozi specializzati in prodotti naturali
Ad occupare il primo posto in classifica in termini di fatturato e per il 5° anno consecutivo sono gli integratori alimentari a base di curcuma. Nel 2017, il mercato complessivo di questi prodotti è ammontato a oltre 50,3 mln $ con un incremento del 12,2% rispetto all’anno precedente. Le motivazioni principali che spingono ad usare questi prodotti sono il trattamento del dolore e dell’infiammazione, sebbene molti consumatori li acquistino in relazione a condizioni di salute non specificate, piuttosto che per la salute delle articolazioni e cardiovascolare.
Per la prima volta, collocandosi al 12° posto della classifica, sono stati inclusi tra i prodotti più venduti negli Stati Uniti nel 2017, attraverso il canale “naturale”, gli integratori alimentari a base di cannabidiolo (CBD), un composto naturalmente presente nella Cannabis spp. Rispetto al 2016, le vendite di prodotti a base di CBD, ammontanti a 7,6 mln $, hanno subito un incremento del 303%.
L’utilizzo di CBD in integratori alimentari non è tuttavia lecito ai sensi delle normative USA vigenti e tanto meno lecita è la commercializzazione di prodotti alimentari contenenti tale CBD ( il CBD in Europa è un Novel food e come tale non utilizzabile in alcun alimento).
La Drug Enforcement Administration (DEA), l’agenzia federale antidroga statunitense, considera infatti la “marijuana” ed i suoi estratti illegali secondo quanto disposto dalla legge sulle sostanze controllate – Allegato I (“Controlled Substances Act”).
THC e CBD sono inoltre esclusi dal possibile utilizzo in alimenti, integratori alimentari e mangimi ai sensi di quanto previsto dal FD&C Act. In base a tali disposizioni, infatti, non possono essere presenti in alimenti/integratori alimentari sostanze (come il THC o il CBD) che sono ingredienti attivi di prodotti farmaceutici approvati ai sensi del 21 U.S.C. § 355 (sezione 505 del FD&C Act), o autorizzati per lo svolgimento di indagini come nuovo farmaco per il quale sono state avviate indagini cliniche sostanziali la cui esistenza è stata resa pubblica.
La FDA (Food and Drug Administration) ha approvato di recente un farmaco per via orale a base di CBD per il trattamento delle crisi associate a due forme rare e gravi di epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet, destinato a pazienti dai 2 anni di età (vedi Notiziario SISTE n. 6, giugno 2018).
Nel 2017, anche gli integratori alimentari a base di semi di nigella o cumino nero hanno registrato una crescita sorprendente (+ 202,5% rispetto al 2016) assestandosi al 23° posto della classifica dei prodotti a base botanicals più venduti negli Stati Uniti nei negozi dedicati al naturale. Anche in questo caso, il consumo più elevato di integratori a base di questa pianta è probabilmente associato ad una maggior diffusione e conoscenza negli USA dei rimedi naturali della medicina ayurvedica, che usa la nigella nel trattamento di problemi digestivi, asma, emicrania, dolori articolari e malattie della pelle. Alcune funzioni sono supportate da forti evidenze scientifiche.
Stesso fenomeno si è osservato per le preparazioni a base di Moringa oleifera Lam., pianta anch’essa della tradizione ayurvedica, che per la prima volta, nel 2017, è entrata tra i 40 prodotti a base di piante più vendute negli USA attraverso il canale “naturale”.
Anche la forma fisica in cui si presenta la maggior parte dei prodotti sul mercato a base di nigella e moringa, ossia in polvere o liquida, può aver contribuito ad aumentarne la vendita, soprattutto per chi ha problemi a deglutire pillole e compresse.
Altri prodotti della tradizione ayurvedica come l’Ashwagandha (+ 25,6%), lo zenzero (+ 19,8%) e l’aglio (+ 16%) hanno subito, nel 2017, un incremento importante nelle vendite rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno si è verificato maggiormente nei negozi dedicati al naturale rispetto alla GDO. Questo può essere anche legato alla tipologia di consumatori che più si rivolge a questi esercizi per i loro acquisti, ossia utenti con una maggior attrattiva verso la “medicina” naturale ed una maggior conoscenza dei rimedi a base di piante.
Anche per il canale naturale, a subire il declino più significativo sono state le vendite dei prodotti a base di olio di cocco (- 23,5%) per lo stesso motivo esposto per la GDO.
Vendita diretta (internet, ordine via mail, TV, radio, etc.).
Nel 2017, la vendita diretta degli integratori alimentari a base di piante attraverso internet, ordine via mail, TV, radio, etc. ha subito, per la prima volta dal 2012, il tasso di crescita più elevato (4,012 mld $; + 11,2%) superando di gran lunga la GDO (+ 8,4%) e i negozi specializzati nel naturale (+ 4.7%).
L’indagine ha inoltre valutato le distinzioni in termini di vendite tra integratori alimentari mono- e multicomponenti. Per il settimo anno consecutivo, anche nel 2017, in tutti i canali commerciali le vendite di prodotti a base di più piante hanno subito un incremento (12,9% rispetto al 2016), mentre per i monocomponenti l’incremento è stato solo del 5,6%. Complessivamente, però, sono ancora gli integratori a base di una sola pianta ad occupare più spazio sul mercato in termini di volumi di vendita da oltre 10 anni (dati 2017: 58,9% singola pianta vs 41,1% combinazione di piante).
A seguito della campagna controversa, ma divulgata ai massimi livelli, del procuratore generale di New York nel 2015 nei confronti di alcuni integratori alimentari a base botanicals (in particolare contro prodotti che vantavano effetti dimagranti alquanto discutibili), l’industria dei prodotti naturali ha iniziato un periodo di auto-riflessione. Da allora, molte aziende hanno intrapreso grandi passi per riguadagnare la fiducia dei consumatori migliorando la trasparenza lungo tutta la filiera produttiva, la tracciabilità delle materie prime e sollevando l’attenzione nei confronti degli ingredienti con potenziali problemi di adulterazione. La crescita record dell’8,5% nelle vendite di integratori a base di piante, registrata nel 2017, va in questa direzione. L’aumento delle vendite sia presso la GDO che il canale “naturale” riflettono il maggiore interesse dei consumatori verso le proprietà benefiche delle piante, supportate dalla tradizione d’uso (es. medicina ayurvedica), verso formulazioni innovative, e la crescente domanda dei consumatori di prodotti a base di piante della tradizione culinaria per i quali alcuni studi hanno evidenziato, accanto alle proprietà nutritive, anche effetti benefici generali per la salute.
FONTE: www.herbalgram.org. Issue 119, 2017. “Herbal Supplement Sales in US Increased 8.5% in 2017, Topping $8 Billion”. AUTORI: T. Smith, K. Kawa, V. Eckl, C. Morton, R. Stredneyd