Sesta settimana: IQVIA rilascia i nuovi dati del mercato farmaceutico

Dopo una settimana di timida crescita, il mercato della farmacia rimette il piede sul freno e torna a perdere nel confronto sui sette giorni, anche se anno su anno (le prime sei settimane del 2022 rispetto alle stesse del 2021) la crescita rimane cospicua. E’ l’indicazione che arriva dal report con cui Iqvia aggiorna numeri e dinamiche del canale alla seconda settimana di febbraio, dal 7 al 13: in un mese e mezzo, il giro d’affari supera i 3 miliardi di euro per una  crescita del 10,5% sullo stesso periodo del 2021 (ma una settimana prima era l’11,7%); le confezioni vendute ammontano a 314 milioni, in crescita del 13,5% sull’anno passato (+15,4% sette giorni prima).

Il calo sulla settimana interessa entrambi i comparti della farmacia: il farmaco con ricetta perde il 2% a valori ma mantiene quasi inalterata la crescita cumulata (+3,3% sulle sei settimane rispetto allo stesso periodo del 2021); l’area commerciale fa anche peggio e lascia il 4,8% sui sette giorni, mentre la crescita sul mese e mezzo si riduce di tre punti (dal 23,4% della quinta settimana al 20,6% della sesta).

A gravare sulla frenata del “senza ricetta”, come si evince dall’andamento dei panieri che lo compongono, sono soprattutto nutraceutica e farmaci otc, mentre prosegue il recupero della personal care. E’ evidente che sulle difficoltà dei primi due panieri pesa il progressivo affievolimento dell’emergenza pandemica: la patient care (sulla quale Iqvia apre una finestra a partire da questo report) perde il 17,6% dalla quinta alla sesta settimana del 2022, anche se la crescita cumulata nel mese e mezzo è ancora robusta +73,8%; i nutrizionali (altra novità di questo report) perdono il 3,6% sui sette giorni, ma recuperano sul progressivo annuo e riescono quasi a colmare la perdita sul 2021 (-0,6%).

Che il “new normal” sia sempre più vicino lo dimostra il risveglio del cura persona (pec), che anche questa settimana mette a segno un buon incremento (+2,1% sulla quinta) e recupera un altro punto nel cumulato annuo (da -6,4 a -5,4% nel cumulato 2022 vs 20219). Prosegue invece la caduta delle vendite di mascherine e test covid: le prime perdono il 30,5% dalla quinta alla sesta settimana, i test rapidi lasciano sul terreno il 20,3%.